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<BR><I>Rugby. Dopo la beffa della sconfitta a tavolino decisa dall’Erc, gialloneri chiamati all’ultimo impegno di Heineken Cup</I>
<BR><B>Ghial prova a scongelare la rabbia
<BR>Ma a Perpignan sarà durissima Cavinato fa i conti con le assenze
<BR>Ghial sempre sconfitto allo stadio «Aimè Giral» Griffen parte in panchina</B>
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<BR><I>dal nostro inviato
<BR>Eugenio Barboglio</I>
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<BR>Perpignan (Francia). E’ l’ultima gara di questa stagione in Europa quella di oggi a Perpignan. Una stagione avara di soddisfazioni se si pensa alle speranze sorte al momento del sorteggio: il girone non era quello della «morte» dell’anno precedente e di altri anni. Sembrava più abbordabile. Magari si sarebbe potuta spuntare qualche vittoria da aggiungere a quelle di Beziers e con il Neath, le uniche da quando il Ghial partecipa alla Heineken cup. Invece nulla.
<BR>A parte il pasticcio dell’ultimo turno con l’amara sconfitta a tavolino dopo il doppio rinvio con il Leeds, il Calvisano è all’asciutto di successi e di punti. E invece l’Usap è la prima forza del girone: nessuna sconfitta e pugno di ferro anche a Cardiff: un 3-21 che ha levato ogni dubbio sulla supremazia. E tra le vittorie anche, va da sè, quella all’andata al San Michele (25-6), un po’ faticata nel primo tempo, ma tutto sommato in surplace nella ripresa.
<BR>Qui all’«Aimé Giral», il bellissimo stadio dell’Usap, il Calvisano c’è già stato due volte: nelle stagione 2001/02 (56-3) e nella 2003/2004 (46-3) incrociò infatti i francesi. I catalani sono un pochino meno in spolvero che all’epoca dell’andata, ma restano comunque ai primi posti del Super 14, il massimo campionato transalpino. Attualmente quarti di una classifica che vede in vetta il Biarritz (che l’Usap affronterà nel prossimo turno, il 28 gennaio) e poi Stade Francais e Toulouse, insomma le solite note.
<BR>La squadra affidata a Philippe Boher sconta da qualche giornata a questa parte l’assenza di uno dei suoi giocatori di maggior talento: l’estremo Julien Laharrague, fratello del mediano di apertura Nicolas e particolarmente abile nei contrattacchi, nel ribaltare il campo come a sprazzi mostrò al San Michele (6-25). Dove brillò più di tutti la terza linea Viliami Vaki, un flanker molto fisico che giocava a Parma in modo anonimo. Altri uomini importanti sono Jean Pierre Grandcaude centro, Scott Robertson numero otto ex All Blacks, Perry Freshwater, pilone neozelandese ma nazionale inglese, Daniel Erbert già campione del mondo con l’Australia, il pilone Nicolas Mas.
<BR>Il club vanta un palmares notevole: sei i titoli nazionali e otto le finali perdute; tre anni fa sul fronte europeo il secondo posto in Heineken, una coppa che finì nelle mani del Toulouse (22-17) al Landsdown road di Dublino, lo stesso stadio dove i giallorossi catalani avevano un mese prima compiuto l’impresa di eliminare in semifinale i padroni di casa del Leinster di Brian O’ Driscoll.
<BR>Il Calvisano è arrivato in Francia non proprio nelle migliori condizioni di spirito. Il macigno della decisione dell’Erc che ha dato partita vinta ai Leeds Tykes e lasciato i gialloneri a bocca asciutta, pesa certamente molto. Come si sa Calvisano e Leeds non avevano giocato per impraticabilità del campo. Una prima volta era stato l’arbitro a dire di no, la seconda era stato il Leeds. Insomma non si è giocato e la Erc ha ritenuto responsabile il Calvisano di questo.
<BR>I calvisanesi hanno inghiottito il rospo, ma non si sentono addosso questa responsabilità. Hanno spiegato all’Erc di avere fatto il possibile per rendere il campo praticabile e che la ghiacciata della notte è stata improvvisa e imprevedibile. E che gli inglesi hanno irragionevolmente puntato i piedi. Ma a Dublino hanno sposato le ragioni del Leeds e bacchettato gli italiani.
<BR>Piangere sul latte versato però è tempo sprecato. La Heineken cup presenta una nuova pagina, questa che si apre sulla cittadina pirenaica. Calvisano c’è arrivato alzandosi la mattina all’alba per partire alle sei di ieri da Calvisano ancora col buio. Un tour de force che sembra rivelare come già, a prescindere da quanto è successo con Leeds, si sia affievolita la determinazione a conquistare almeno qualche punto in questa coppa. Se così non fosse forse sarebbe stato meglio che la squadra avesse un giorno tra il viaggio e la gara.
<BR>L’Usap pur essendo già al secondo turno non sarà morbido e accondiscendente con i bassaioli. Gli interessa fare i cinque punti per essere tra le prime quattro come punteggio della prima fase e giocare il quarto in casa. E per i francesi non sarebbe una gara interna qualsiasi all’Aimèe Giral. Infatti qui fremono pensando allo stadio olimpico di Barcellona che gli sarebbe aperto proprio per questa gara in virtù della parentela che li lega al club del Barca e della comune appartenenza alla nazione catalana.
<BR>Dunque i giallorossi spingeranno sull’acceleratore per garantirsi la gran giornata allo stadio olimpico. Cavinato deve fare i conti con tante assenze, una costante peraltro degli ultimi tempi. Rientra Ngauamo a mettere un po’ le cose a posto in seconda linea, uno dei reparti che ha sofferto di più per gli infortuni. Ma mancano Brosnihan, Bernabò, Nitoglia, Cattina, Vaccari. Il capitano Zaffiri però rientra. Il tecnico ha poi deciso di tenere inizialmente in panchina Griffen. Mentre Intoppa è giunto solo ieri nella tarda sera perchè appiedato in aeroporto a Bergamo da una carta d’identità scaduta.
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<BR>Giuliana
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