fare autocritica per ricominciare

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Panda
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Iscritto il: 30 dic 2002, 0:00

Messaggio da Panda » 28 ago 2003, 8:36

Perché penso bisogna ricominciare tutto dal principio.
<BR>Ho l’ impressione che la polemica sul professionismo sia sterile, anche perché indietro non si torna.
<BR>Certo bisogna stare attenti a non continuare con questa politica folle di enormi spese e pochissimi incassi.
<BR>Sarebbe necessario ridurre drasticamente il numero degli stranieri.
<BR>Sarebbe giusto evitare di sperperare soldi per la nazionale, soprattutto con i magrissimi risultati raggiunti.
<BR>Tutto sarebbe utile, ma non sufficiente a risolvere una questione di fondo che nessuno considera mai.
<BR>Secondo me il vero grande problema del rugby italiano è quello della scarsa preparazione atletica, soprattutto nei giovanissimi.
<BR>Tanti anni fa, si cominciava a praticare il rubgy a 14,15, anche 16 e più anni , ma quasi tutti i nuovi praticanti venivano da altri sport soprattutto da atletica, canottaggio, calcio ed avevano la necessità di imparare la tecnica e solo di mantenere la propria preparazione fisica.
<BR>Adesso si comincia a praticare il rugby anche a 8, 9 anni ma temo spesso con una preparazione fisica inferiore a quella di altri sport.
<BR>Per esempio, frequentando un circolo di canottaggio, quasi sempre i ragazzi provenienti da anni di scuola rubgy sono molto meno preparati nella corsa dei loro coetanei canottieri.
<BR>Penso che migliorando l’ attenzione alla preparazione fisica si possano ottenere risultati mediamente superiori.
<BR>Poi soprattutto in un epoca di professionismo si potrebbe evitare di vedere giocatori di mischia in evidente soprapeso anche in super 10 e serie A.
<BR>Non sono una bella propaganda.
<BR>

pam
Messaggi: 1716
Iscritto il: 6 mag 2003, 0:00

Messaggio da pam » 28 ago 2003, 13:39

Scusami, pardon se Ti do del Tu, ma delle due l\'una: la preparazione atletica ha certe necessità (preparatori, palestre, medici, dietologi, esami clinici, ecc...) e i giocatori stranieri, almeno nel rugby, portano ancora, nella maggior parte dei casi, professionalità, (nel caso degli argentini, costano anche meno degli italiani), ma tutto questo costa; oppure riduciamo le spese, non prendiamo più stranieri e così via, ma con cosa pagheremo la invocata preparazione atletica? Non so chi siano gli ex rugbysti ora canottieri che citi nella Tua, ma di sicuro, se non sono più rugbysti ci sarà un motivo e, comunque, non farei facili ed errate generalizzazioni. Diamoci da fare, sensibilizziamo, sproniamo, incentiviamo e troveremo anche gli sponsor per permettere ai ns. ragazzi di continuare l\'attività rugbystica supportati dalla necessaria preparazione atletica che è la miglior sicurezza per ridurre al minimo gli incidenti di gioco.
RADICITUS NUX VICTORIA CONSTANTER.

Panda
Messaggi: 236
Iscritto il: 30 dic 2002, 0:00

Messaggio da Panda » 28 ago 2003, 16:42

Vedi, io dico solo che i soldi vanno spesi meglio.
<BR>Spendere per preparare meglio i giovani significa costruire.
<BR>Spendere per ingaggiare un pilone Argentino in soprapeso serve a vincere qualche partita nell\' immediato, ma niente di più.
<BR>Avere una nazionale con 13 o più consulenti per 30 convocati ci porta ai risultati che vediamo.
<BR>Non sarebbe meglio avere una squadra di A2 a Noceto con molti giocatori locali, che partecipare al Gran Parma con tutti i giocatori migliori ingaggiati o stranieri, o formati in altre realtà regionali.
<BR>Con questo criterio vince solo chi ha più soldi, non chi lavora meglio.

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