Rugby Stats
Inviato: 25 mar 2018, 18:39
Apro questo thread poichè mi piacerebbe condividere con voi idee e opinioni sulla statistica applicata al Rugby.
Come ho detto nel thread dell'Italia mi sono formato alla scuola delle Baseball stats e da quando sono un appassionato del nostro sport il mio intento e' quello di scoprire statistiche interessanti che mi aiutino a capire meglio il gioco o determinate qualita' degli atleti.
Il primo post voglio dedicarlo a una delle statistiche piu' usate che serve per valutare i giocatori che calciano dalla piazzola: la kicking strike rate. Questa e' la percentuale di successo dei calci, cioe' il rapporto tra i calci che spediscono il pallone tra i pali e i calci totali (punizioni e conversioni).
Se io effettuo 4 calci in una partita e 2 sono realizzazioni, avro' una strike rate del 50%.
Solitamente per avere una buona percentuale devi attestarti su una strike rate tra il 75% e l'80 e ottima dall'80 per cento in su. La kicking strike rate per il fatto di incorporare tutti i tentativi di calcio e' gia' un passo in avanti rispetto al mero conteggio dei calci realizzati o dei punti ottenuti tramite i calci.
Cio' che maggiormente rende difettosa questa statistica e' il fatto che appiattisce tutto, e' avulsa dal contesto e rende i calci tutti uguali.
Sappiamo pero' per esperienza che la distanza e l'angolo di calcio sono fattori importanti che determinano, insieme ovviamente all'abilita' propria del giocatore, il successo o meno di un calcio. Il problema e' che questi 2 fattori sfuggono all'abilita' del calciatore perche' non puo' controllarli.
In realta' delle 4 variabili possibili (distanza e angolo nelle punizioni, distanza e angolo nelle conversioni), il calciatore ne puo' controlllare solo una (distanza nelle conversioni) mentre le altre 3...non possono essere associate a una sua abilita'.
Quindi se vogliamo fare un passo avanti, dobbiamo "contestualizzare i calci" e renderci conto che non tutti i calci possono essere trattati allo stesso modo. In una ipotetica stima dei calci effettuati da un giocatore, un calcio che per distanza e angolo risulta difficile dovrebbe essere valutato di piu' rispetto a un calcio che per distanza e angolo risulta facile.
Quindi se riuscissimo a dare a ogni calcio il giusto valore, potremmo liberarci del problema di strike rate alte ma gonfiate da calci facili o strike rate basse penalizzate da una serie di calci difficili.
Un appassionato di Pretoria, Jurie Nel, ha provato a creare un modello per valutare i giocatori in modo piu' corretto ed accurato rispetto alla strike rate.
Nel suo sito http://goalkickers.co.za, spiega che alla base della valutazione di ogni calcio vi sono diverse variabili (distanza, angolo, altitudine, lato del campo e altre) che associate a ogni calcio e al suo risultato vengono aggiunte a uno storico dei calci in modo che conoscendo distanza, angolo ecc. di un calcio si possa quantificare la probabilita' di successo alle stesse condizioni e sapere in simili condizioni cosa hanno realizzato in media i vari giocatori.
Facendo un esempio pratico il modello dice che se Halfpenny sta calciando da una distanza x e un angolo y avra' una percentuale di successo che e' la percentuale di successo dei calci realizzati nel passato alle stesse condizioni. Insomma il modello ci dice cosa ha fatto il calciatore medio nelle stesse condizioni in cui Halfpenny sta per calciare.
Se l'estremo gallese ha fatto meglio della probabilita' media di successo sara' valutato positivamente (con un rating variabile da piu' di 5 a 10), se ha fatto peggio ricevera' una valutazione negativa (da 5 in giu')
In piu' Nel ha introdotto un'altra statistica chiamata Value Added. Questa confronta i calci realmente realizzati con il modello da lui creato. Tornando al nostro esempio, Halfpenny nel Sei Nazioni 2017 ha realizzato una Value Added di 10. Cosa significa? Vuol dire che ha fatto 10 punti in piu' rispetto ai punti "attesi" cioe' rispetto a cio' che hanno fatto gli altri giocatori, alle medesime condizioni in cui il trequarti gallese ha calciato.
Insomma Halfpenny ha fatto 10 punti in piu' del giocatore medio se avesse effettuato tutti i calci nel torneo alle stesse condizioni di come ha calciato realmente Halfpenny.
La Kicker rating e la Value Added sono le metriche che riescono finalmente a conciliare l'abilita' dei giocatori con le difficolta' oggettive nel realizzare i calci. E come dicevo riescono a tener conto del contesto.
Purtroppo il sito e' fermo al 2017 e non ci sono stati piu' aggiornamenti, peccato poi che non ci sia un archivio delle statistiche precedenti, sono visibili solo i dati del 6 nazioni 2017.
Comunque penso che l'ottimo lavoro di Nel sia l'approccio giusto per superare i difetti di alcune statistiche tradizionali e valutare meglio le prestazioni degli atleti.
Come ho detto nel thread dell'Italia mi sono formato alla scuola delle Baseball stats e da quando sono un appassionato del nostro sport il mio intento e' quello di scoprire statistiche interessanti che mi aiutino a capire meglio il gioco o determinate qualita' degli atleti.
Il primo post voglio dedicarlo a una delle statistiche piu' usate che serve per valutare i giocatori che calciano dalla piazzola: la kicking strike rate. Questa e' la percentuale di successo dei calci, cioe' il rapporto tra i calci che spediscono il pallone tra i pali e i calci totali (punizioni e conversioni).
Se io effettuo 4 calci in una partita e 2 sono realizzazioni, avro' una strike rate del 50%.
Solitamente per avere una buona percentuale devi attestarti su una strike rate tra il 75% e l'80 e ottima dall'80 per cento in su. La kicking strike rate per il fatto di incorporare tutti i tentativi di calcio e' gia' un passo in avanti rispetto al mero conteggio dei calci realizzati o dei punti ottenuti tramite i calci.
Cio' che maggiormente rende difettosa questa statistica e' il fatto che appiattisce tutto, e' avulsa dal contesto e rende i calci tutti uguali.
Sappiamo pero' per esperienza che la distanza e l'angolo di calcio sono fattori importanti che determinano, insieme ovviamente all'abilita' propria del giocatore, il successo o meno di un calcio. Il problema e' che questi 2 fattori sfuggono all'abilita' del calciatore perche' non puo' controllarli.
In realta' delle 4 variabili possibili (distanza e angolo nelle punizioni, distanza e angolo nelle conversioni), il calciatore ne puo' controlllare solo una (distanza nelle conversioni) mentre le altre 3...non possono essere associate a una sua abilita'.
Quindi se vogliamo fare un passo avanti, dobbiamo "contestualizzare i calci" e renderci conto che non tutti i calci possono essere trattati allo stesso modo. In una ipotetica stima dei calci effettuati da un giocatore, un calcio che per distanza e angolo risulta difficile dovrebbe essere valutato di piu' rispetto a un calcio che per distanza e angolo risulta facile.
Quindi se riuscissimo a dare a ogni calcio il giusto valore, potremmo liberarci del problema di strike rate alte ma gonfiate da calci facili o strike rate basse penalizzate da una serie di calci difficili.
Un appassionato di Pretoria, Jurie Nel, ha provato a creare un modello per valutare i giocatori in modo piu' corretto ed accurato rispetto alla strike rate.
Nel suo sito http://goalkickers.co.za, spiega che alla base della valutazione di ogni calcio vi sono diverse variabili (distanza, angolo, altitudine, lato del campo e altre) che associate a ogni calcio e al suo risultato vengono aggiunte a uno storico dei calci in modo che conoscendo distanza, angolo ecc. di un calcio si possa quantificare la probabilita' di successo alle stesse condizioni e sapere in simili condizioni cosa hanno realizzato in media i vari giocatori.
Facendo un esempio pratico il modello dice che se Halfpenny sta calciando da una distanza x e un angolo y avra' una percentuale di successo che e' la percentuale di successo dei calci realizzati nel passato alle stesse condizioni. Insomma il modello ci dice cosa ha fatto il calciatore medio nelle stesse condizioni in cui Halfpenny sta per calciare.
Se l'estremo gallese ha fatto meglio della probabilita' media di successo sara' valutato positivamente (con un rating variabile da piu' di 5 a 10), se ha fatto peggio ricevera' una valutazione negativa (da 5 in giu')
In piu' Nel ha introdotto un'altra statistica chiamata Value Added. Questa confronta i calci realmente realizzati con il modello da lui creato. Tornando al nostro esempio, Halfpenny nel Sei Nazioni 2017 ha realizzato una Value Added di 10. Cosa significa? Vuol dire che ha fatto 10 punti in piu' rispetto ai punti "attesi" cioe' rispetto a cio' che hanno fatto gli altri giocatori, alle medesime condizioni in cui il trequarti gallese ha calciato.
Insomma Halfpenny ha fatto 10 punti in piu' del giocatore medio se avesse effettuato tutti i calci nel torneo alle stesse condizioni di come ha calciato realmente Halfpenny.
La Kicker rating e la Value Added sono le metriche che riescono finalmente a conciliare l'abilita' dei giocatori con le difficolta' oggettive nel realizzare i calci. E come dicevo riescono a tener conto del contesto.
Purtroppo il sito e' fermo al 2017 e non ci sono stati piu' aggiornamenti, peccato poi che non ci sia un archivio delle statistiche precedenti, sono visibili solo i dati del 6 nazioni 2017.
Comunque penso che l'ottimo lavoro di Nel sia l'approccio giusto per superare i difetti di alcune statistiche tradizionali e valutare meglio le prestazioni degli atleti.