Professionismo si o no
Re: Professionismo si o no
L'importante è essere consapevoli dei rischi. Per non arrivare a dire, come Popham, "se avessi saputo...". Perché è quasi impossibile, e forse non è nemmeno giusto, ostacolarli o condizionarli.
Almeno quando saranno adulti non vi rinfacceranno i LORO errori.
Perché la penso come Frank Zappa, che una volta disse: “Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in TV che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti.”
Almeno quando saranno adulti non vi rinfacceranno i LORO errori.
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"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
Re: Professionismo si o no
La mia grande e' femmina... e' propro un altro tipo di gioco, ma non meno cruentometabolik ha scritto: ↑14 dic 2020, 21:46Vedi ? hai appena cominciato.... esperienza meravigliosa, ma cruenta, specie coi maschi.
Mi permetto un consiglio minimale e potente: qualsiasi cosa accada, ma proprio qualsiasi, mantenere sempre viva la comunicazione. Impedire il cutoff della comunicazione , con qualsiasi mezzo , anche con il placcaggio dell'uomo senza palla.
Sono assolutamente daccordo sulla comunicazione.
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Vincitore dello strampalato Nostradamus nell' Annus Horribilis 2020
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Re: Professionismo si o no
Orpo!
Posso solo augurarti buena suerte!
Loro hanno una marcia in più: nun je la poi fà!
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Professionismo si o no
vorrei sottoporre alla stimabile giuria, in merito all'argomento prof si o no, un video di un altrettanto stimabile combattente di mma. questo video rende l'idea del limite, e di quanto si sia spostato dai tempi di rocky balboa e le corse sulle scale, dell'estremità in cui navigano i pirati del professionismo, di quanto sangue e sudore e m.erda bisogna lasciare per poter diventare un professionista negli sport di combattimento. nel rugby non è necessario fare il taglio del peso. si arriva però allo stato di forma altrettanto duramente. in certi momenti pure di più.
https://www.youtube.com/watch?v=_18GgWKbIhY
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Re: Professionismo si o no
Ma qual è il senso di tutto ciò? Cioè, allora che senso hanno le categorie di peso?tonione ha scritto: ↑15 dic 2020, 23:24vorrei sottoporre alla stimabile giuria, in merito all'argomento prof si o no, un video di un altrettanto stimabile combattente di mma. questo video rende l'idea del limite, e di quanto si sia spostato dai tempi di rocky balboa e le corse sulle scale, dell'estremità in cui navigano i pirati del professionismo, di quanto sangue e sudore e m.erda bisogna lasciare per poter diventare un professionista negli sport di combattimento. nel rugby non è necessario fare il taglio del peso. si arriva però allo stato di forma altrettanto duramente. in certi momenti pure di più.
https://www.youtube.com/watch?v=_18GgWKbIhY
Re: Professionismo si o no
Ma voi siete sicuri che in uno sport di combattimento/collisione, soprattutto ora che con la crisi molti atleti di "alto livello" scendono nelle categorie minori, sia ancora preferibile a livello di sicurezza il mondo dei dilettanti?
Parlando di football americano ho visto robe da non credere nelle serie minori e giovanili eh... e girando qua e la non mi sembra che il tanto amato rugby si discosti poi di molto. (occhio che non esistono solo le botte alla testa)
Parlando di football americano ho visto robe da non credere nelle serie minori e giovanili eh... e girando qua e la non mi sembra che il tanto amato rugby si discosti poi di molto. (occhio che non esistono solo le botte alla testa)
Re: Professionismo si o no
Quando tu dici: "dell'estremità in cui navigano i pirati del professionismo" e' proprio il nocciolo del problema.tonione ha scritto: ↑15 dic 2020, 23:24vorrei sottoporre alla stimabile giuria, in merito all'argomento prof si o no, un video di un altrettanto stimabile combattente di mma. questo video rende l'idea del limite, e di quanto si sia spostato dai tempi di rocky balboa e le corse sulle scale, dell'estremità in cui navigano i pirati del professionismo, di quanto sangue e sudore e m.erda bisogna lasciare per poter diventare un professionista negli sport di combattimento. nel rugby non è necessario fare il taglio del peso. si arriva però allo stato di forma altrettanto duramente. in certi momenti pure di più.
https://www.youtube.com/watch?v=_18GgWKbIhY
Un conto e' vedere o intuire (forse conoscere) le "scorciatoie" che gli atleti prendono perche' "richieste" dal professionismo, un altro e' vedere una persona cara fare quello stesso percorso e obbedire a quelle stesse logiche e richieste.
p.s.: per me queste pratiche (molto comuni anche nel pugilato e in forma diversa nel ciclismo) sono equivalenti al doping.
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Re: Professionismo si o no
Da sempre il doping peggiore e' tra gli amatori dove i controlli (anche dei "professionisti" che ti "aiutano") e' minore quando non del tutto assente.quaros ha scritto: ↑16 dic 2020, 8:24Ma voi siete sicuri che in uno sport di combattimento/collisione, soprattutto ora che con la crisi molti atleti di "alto livello" scendono nelle categorie minori, sia ancora preferibile a livello di sicurezza il mondo dei dilettanti?
Parlando di football americano ho visto robe da non credere nelle serie minori e giovanili eh... e girando qua e la non mi sembra che il tanto amato rugby si discosti poi di molto. (occhio che non esistono solo le botte alla testa)
E' pero' anche vero che girando meno soldi ci sono meno mezzi per fare certe cose.
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Re: Professionismo si o no
Ma, ripeto, il punto fondamentale è che il professionismo spinge naturalmente all'estremo peso, velocità e impatti il tutto guidato dal guadagno economico che è il motore più potente che ti spinge a valicare limiti che diversamente non valicheresti. O non saresti spinto da altri a valicare. Perchè essendo immodificabile il talento, peso, velovità ed impatti sono le cose su cui con l'esasperazione degli allenamenti (e mi fermo a quello) puoi intervenire per migliorarti o colmare il gap rispetto a chi ha più talento.
Se questo in uno sport senza contatto fisico comporta certi limitati rischi, in uno sport che fa dell'impatto fisico la sua principale componente può diventare devastante.
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Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Professionismo si o no
Sono completamente daccordo con te.
Comunque la riflessione che ho voluto lanciare con questo post non e' solo sul professionismo in astratto, ma sulla sua (possibile) declinazione in persone vicine a noi e a cui, quindi, teniamo certamente di piu' del campione che vediamo in TV.
Comunque la riflessione che ho voluto lanciare con questo post non e' solo sul professionismo in astratto, ma sulla sua (possibile) declinazione in persone vicine a noi e a cui, quindi, teniamo certamente di piu' del campione che vediamo in TV.
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Re: Professionismo si o no
No no io lascio da parte la piaga doping, parto della preparazione media degli staff, dei campi e di tutto il contorno.
Vi siete mai trovati uno che prova a curare uno scontro testa contro testa con una sacca di piselli? Ecco quella è l'idea...
Oppure un arbitro che non sa riconoscere un horsecollar con pericolose conseguenze sulla spina dorsale del placcato?
Ancora sicuri che siano meglio i dilettanti? Perché questa roba nel nostro mondo era all'ordine del giorno, e tante altre che ho rimosso...
Vi siete mai trovati uno che prova a curare uno scontro testa contro testa con una sacca di piselli? Ecco quella è l'idea...
Oppure un arbitro che non sa riconoscere un horsecollar con pericolose conseguenze sulla spina dorsale del placcato?
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Re: Professionismo si o no
Naturalmente i problemi possono esserci ovunque.
Ma concorderei che
se i giocatori sono tutti più grossi
se sono tutti più veloci
se di conseguenza gli impatti avvengono a velocità maggiore e con masse in movimento maggiori
se il numero di partite e di allenamenti è di gran lunga maggiore
se c'è la "benzina" del guadagno economico
Ecco, direi se ci sono tutte queste cose credo che le conseguenze gravi siano statisticamente più elevate come numero ed entità.
Ma concorderei che
se i giocatori sono tutti più grossi
se sono tutti più veloci
se di conseguenza gli impatti avvengono a velocità maggiore e con masse in movimento maggiori
se il numero di partite e di allenamenti è di gran lunga maggiore
se c'è la "benzina" del guadagno economico
Ecco, direi se ci sono tutte queste cose credo che le conseguenze gravi siano statisticamente più elevate come numero ed entità.
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Re: Professionismo si o no
Tornando all'impegno richiesto e tralasciando per un momento le "motivazioni sanitarie" va detto che diversi giocatori hanno dimostrato di poter conciliare studio e professionismo sportivo. Non solo, addirittura l'impegno doppio da giocatore della nazionale.
Certo, magari non devi avere la fissazione di "finire in tempo", ma andare fuori corso ci sta, vi garantisco che per una possibile assunzione nel curriculum conta di più aver svolto un'attività sportiva di alto livello, rispetto all'avere finito gli studi senza andare fuori corso.
Gli ultimi sono Mbandà e Sillari (massimo dei voti), entrambi internazionali. La Sillari anche con esperienza all'estero e vittoria nella Premiership.
Poi leggo anche che Ghiraldini ha terminato un MBA Law and Sport Management (significa che era già laureato?).
Sono esempi da portare ai propri figli
Certo, magari non devi avere la fissazione di "finire in tempo", ma andare fuori corso ci sta, vi garantisco che per una possibile assunzione nel curriculum conta di più aver svolto un'attività sportiva di alto livello, rispetto all'avere finito gli studi senza andare fuori corso.
Gli ultimi sono Mbandà e Sillari (massimo dei voti), entrambi internazionali. La Sillari anche con esperienza all'estero e vittoria nella Premiership.
Poi leggo anche che Ghiraldini ha terminato un MBA Law and Sport Management (significa che era già laureato?).
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