Anniversari

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Hap
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Re: Anniversari

Messaggio da Hap » 26 ott 2017, 10:04

jaco ha scritto:Cadorna è una figura piuttosto controversa, ma non credo fosse peggio dei vari comandanti impegnati in quel conflitto , era semplicemente un generale ancora legato ad una visione risorgimentale, ottocentesca della guerra e quando dovette fare i conti con le nuove tattiche dell'esercito tedesco (gli austriaci erano come se non peggio degli italiani in questo senso) e con quell'ira diddio di Rommel che rappresentava la quintessenza di questa guerra moderna e di movimento, non ebbe la capacità di farvi fronte (come invece avvenne in altre occasioni per esempio in occasione della strafexpedition austriaca sull'altopiano di Asiago). Anche perchè l'organizzazione del nostro esercito era appunto "antica", tutto doveva passare per gli alti comandi, gli ordini dovevano essere impartiti dai generali, guai ad iniziative "personali" (i famosi cannoni di Badoglio che non spararono un colpo quel 24 ottobre), al contrario dell'organizzazione tedesca che lasciava un'ampissima iniziativa ad un tenentino come Rommel...

Poi, come sempre accade, le colpe più grandi cadono su chi ha più responsabilità e Cadorna, giustamente, in questo senso non fa eccezione... anche se prima di Caporetto l'Italia era "massa bene" nei confronti dell'Austria-Ungheria e quindi qualche merito ce l'aveva (strategicamente parlando, non certo per il suo atteggiamento verso la truppa)...
Quello che, però, è certamente imputabile a Cadorna è l'aver scaricato tutte le colpe di Caporetto sui soldati che a sua detta si erano arresi o erano fuggiti senza combattere, cosa non vera (a parte qualche episodio) e dalla quale, in ogni caso, non avrebbe potuto "chiamarsi fuori"...
Sono d'accordo. Specialmente nella descrizione degli eserciti. Italia e Austria erano decisamente più antiquati e una categoria sotto rispetto ai tedeschi, motivo per cui gli austriaci gli chiesero aiuto per sbloccare la situazione nel nostro Paese.

Mi sembra però di ricordare che fino a Caporetto il fronte italiano per gli austriaci era visto come secondario, minoritario, perché erano ben più preoccupati e impegnati dall'altra parte a combattere i Russi. Poi la rivoluzione di Ottobre gli è andata in soccorso togliendo un po' di pressione ad est ed ecco che hanno potuto concentrarsi di più su di noi. Ma visto che non ce l'avrebbero fatta lo stesso da soli hanno chiesto ai cugini tedeschi che gli hanno mandato, tra gli altri, il giovane Rommel.
C'è una citazione di Rommel, che non so se sia vera o meno, il cui succo è che i soldati semplici italiani fossero buoni tanto quanto scarsi e incapaci i loro generali. Ora, siamo sempre alle iperboli, ma penso che Cadorna sia l'emblema di questa costatazione.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.

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Re: Anniversari

Messaggio da jpr williams » 26 ott 2017, 14:07

Hap ha scritto:
jpr williams ha scritto:
Hap ha scritto:Ho visto diversi video di Barbero su Caporetto che si trovano su youtube. Ha appena pubblicato, questa settimana, un libro monotematico sulla famosa disfatta. Sono d'accordo con le tue sensazioni, jaco.
Qualche link comodo per un anziano pigro? :oops:
Questo è uno, ad esempio:
https://www.youtube.com/watch?v=OhAj8LrXRjg

Ma se cerchi "Barbero Caporetto" su Youtube ne escono molti altri.
THX :P
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Re: Anniversari

Messaggio da jpr williams » 26 ott 2017, 14:15

metabolik ha scritto:Ecco, pensando, a questa tragedia l'idiosincrasia di jpr per gli Inglesi è pienamente giustificata.
Saltando una generazione ed arrivando alla guerra successiva ho i racconti di mio padre bambino di 7 anni quando i tedeschi e i fascisti furono cacciati dalle nostre zone. Nelle vicinanze del nostro paese c'era un aeroporto militare importante (quello tuttora ben noto di Ghedi) ed alcune polveriere, quindi fu zona di insediamento di un accampamento militare alleato. Nello specifico, inglese. Mio padre mi racconta che loro bambini, magri e denutriti da mesi di stenti, spesso si avvicinavano al campo inglese all'ora del rancio nella speranza di ottenere un pò di cibo. Gli inglesi piuttosto che dare da mangiare ai "mussolinis" (sic) a fine rancio prendevano enormi marmitte di cibo non ancora vuote e ne versavano il contenuto nelle latrine. Poi, per fortuna, gli inglesi se ne andarono e al loro posto arrivarono gli americani. Nessuno al paese rimpianse mai "chei col cadì" , cioè quelli col catino, dalla particolare forma degli elmetti degli inglesi.
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Re: Anniversari

Messaggio da jpr williams » 26 ott 2017, 14:19

sandrobandito ha scritto:Quasi tutti si ammalarono per le intemperie, la denutrizione e le inesistenti condizioni igieniche, molti morirono nel giro di qualche anno. Un'intera generazione di lavallesi fù spazzata via.
Questa ed altre storie di quella guerra sono state raccolte anni fa in alcuni libri da un mio parente che è anche il medico del paese. Ogni volta che ne riaffronto la lettura alzo gli occhi su quei monti e sulle nostre case augurandomi di non dover affrotare mai nulla del genere.
Puoi darci qualche riferimento per trovarlo?
Alla tua considerazione sulla generazione perduta vorrei aggiungere che, almeno dalle mie parti, il "lavoro" che non riuscì del tutto alla guerra fu portato a termine dalla terrificante epidemia di spagnola che funestò la zona dove vivo. Ci sono cognomi "storici" di qua che non sono più esistiti dopo il '20.
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Re: Anniversari

Messaggio da jpr williams » 26 ott 2017, 14:27

Big Lebowski ha scritto:Qui nell'alto vicentino, la vicenda è sentita particolarmente poiché fu un fronte particolarmente impegnato durante il conflitto e ci sono un sacco di reperti e di opere che lo ricordano (la strada delle 52 gallerie ne è un esempio lampante, oltre che un'opera spettacolare che vi invito a visitare (e ad avvisarmi quando ci andate così ci si vede e vi offro una birra[emoji3]) https://it.m.wikipedia.org/wiki/Strada_ ... 2_gallerie).
Qualche anno fa sono stato in cima all'Ortigara, poi chiamato il calvario degli alpini dopo la terribile battaglia del '17; sulla cima c'è una colonna mozza. Vi giuro che guardarla toglie letteralmente il fiato. Così come non si può non restare annientati dalla visita al cimitero di guerra sul Passo dell'Agnella. Ebbi sensazioni che non dimentico a distanza di tanti anni.
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Re: Anniversari

Messaggio da sandrobandito » 26 ott 2017, 14:42

jpr williams ha scritto:Puoi darci qualche riferimento per trovarlo?
Quel mio parente si chiama Corrado Da Roit, qui una bibliografia più o meno completa dei libri su La Valle:
http://opac.regione.veneto.it/SebinaOpa ... &startat=0
Questo il libro sulle vicende della Prima:
http://opac.regione.veneto.it/SebinaOpa ... 3&docID=10

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Messaggio da jpr williams » 26 ott 2017, 14:44

Grazie sandro.
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Re: Anniversari

Messaggio da jaco » 16 mar 2018, 8:52

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Uno di quei giorni dei quali ognuno di noi, credo, ricorda esattamente dove si trovava e cosa stava facendo... anche se, magari, ancora "piccoli"... ancora un groppo in gola a 40 anni di distanza e un pensiero a tutti i caduti di questa strage...

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Re: Anniversari

Messaggio da jpr williams » 16 mar 2018, 9:13

Ricordo come fosse ieri; è questo che succede quando si invecchia.
Ricordo che ero a scuola, facevo la terza media, e ricordo che, come sempre in quegli anni, il mio pensiero era diviso fra il motorino ed una compagna di classe, la più cretina, la più carina (cit.).
Ricordo la voce gracchiante della preside che usciva da un interfono antidiluviano che ci comunicava, dopo un'austera scampanellata, che si era verificato un fatto di terrorismo molto grave e che le lezioni erano sospese ed eravamo tutti invitati a tornare a casa. Allora a nessuno veniva in mente che dei preadolescenti non fossero in grado di cavarsela da soli per tornare a casa; come cambiano i tempi.
Ero un ragazzino "politico" allora, uno che faceva già il volontario alle feste de l'Unità e che ascoltava gli Inti Illimani; tornai a casa in un fiato per accendere la tv e ricordo che i miei primi pensieri furono paura e voglia di reagire che si manifestò nel recarmi, io piccolo comunista, alla sede di quegli altri, i democristiani per fargli sentire nel mio piccolo che stavamo dalla stessa parte. Trovai il mio vecchio maestro delle elementari e le sue rassicurazioni furono l'unico raggio di luce in un giorno che ricordo totalmente nero.
Qualcuno dice che quel giorno l'Italia perse l'innocenza, ma l'innocenza, se mai c'era stata, era svanita da un pezzo, almeno dal 12 dicembre '69. Però fu un trauma, fu il primo momento in cui si pensò che forse tutto poteva davvero evolvere in un modo drammatico. Ne siamo usciti, ammaccati e diversi da come, forse, avremmo potuto essere se tutto questo non fosse accaduto. Ma questo si può dire di tanti eventi della storia, si pensi solo all'omicidio di JFK.
Ne siamo usciti, comunque.
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Messaggio da metabolik » 16 mar 2018, 16:07

La tragedia Aldo Moro è, per me, ancora incomprensibile, e quindi doppiamente tragica.
E' certo che hanno assassinato la mente dotata di maggior capacità progettuale, in sostanza, la mente più politica.

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Re: Anniversari

Messaggio da jpr williams » 16 mar 2018, 16:14

Aldo Moro era un vero anticomunista democratico ed il suo ambizioso ed intelligente disegno mirava a portare il PCI pienamente nell'alveo delle democrazie occidentali, in questo ben coadiuvato da Enrico Berlinguer.
Il fatto che ci possa essere stata una convergenza di interessi degli opposti estremismi (la sinistra sedicente rivoluzionaria e la destra "amerikana" dell'anticomunismo isterico e fascistoide) mi sembra un'ipotesi abbastanza plausibile al di là di chi agì materialmente.
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Re: Anniversari

Messaggio da jaco » 4 apr 2018, 22:44

[youtube] https://youtu.be/mDH7oD_AQW8 [/youtube]

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Re: Anniversari

Messaggio da jaco » 5 apr 2018, 9:46

Sì... volevo dire:



50 anni...

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Re: Anniversari

Messaggio da jpr williams » 18 gen 2019, 13:53

Ci sono fatti, magari poco conosciuti o poco ricordati, che però, per il loro valore simbolico, dovrebbero essere sempre presenti nel nostro cuore, nella nostra mente. Momenti in cui la ribellione all'ingiustizia vince la paura che vuole ridurci ad oggetti inanimati nelle mani di un potere superiore. Il 18 gennaio è una di queste date misconosciute, misconosciute a torto.
In un 18 gennaio di molti anni fa, un giorno freddissimo e terribilissimo, in un luogo di morte e sopraffazione divamparono le fiamme della rivolta, della giustizia. Della speranza, anche.
Dal 1940 in poi in Polonia il fanatico piano di morte che stava avvelenando l'Europa si era dispiegato attraverso il concentramento di masse enormi di persone in zone ristrette nelle quali si riteneva fosse più semplice condurre un'operazione di sterminio su vasta scala. Il più grande di questi mattatoi per esseri umani era il ghetto di Varsavia; in un'area di meno di 4kmq. vennero concentrati circa 500.000 sottouomini, o untermenschen per usare la lingua del popolo superiore, l'herrenvolk. In questo angusto spazio erano state tagliate l'acqua corrente e l'energia elettrica e ciascun abitante, indipendentemente da età, salute o condizioni aveva diritto ad alimenti fino ad un massimo di 184 calorie procapite. In breve tempo le morti per denutrizione ed epidemie avevano cominciato a fare naturalmente parte del lavoro che l'herrenvolk altrimenti avrebbe dovuto fare da solo. Lavoro al quale, comunque, i nazisti non si sottraevano, procedendo a periodiche deportazioni che avevano l'esito che non è difficile immaginare.Nel gennaio del 1943, dopo quasi tre anni, il lavoro era a buon punto e nel ghetto non restavano che 70.000 persone in vita, se questa si poteva chiamare, appunto, vita. Buona parte di loro venivano costretti anche a lavorare come schiavi nelle industrie tedesche insediate nella zona e proprio il fatto di sentirsi "utili" ai loro carnefici aveva indotto una sorta di rassegnata tranquillità nelle vittime: pensavano che essendo rimasti in pochi e servendo come schiavi le deportazioni sarebbero finite. Ma il 18 gennaio del 1943, dopo una visita di Heinrich Himmler al ghetto, fu ordinata una nuova e massiccia deportazione, confidando anche nella rassegnata mansuetudine delle vittime.
Ma quella volta, la prima, fu quella in cui il popolo signore dovette accorgersi di aver fatto male i propri calcoli: mentre le colonne venivano formate si verificò il primo episodio storicamente riportato di ribellione da parte degli ebrei ai nazisti: alcuni ribelli, comandati da un ebreo polacco di nome Mordechaj Anielewicz, aprirono il fuoco contro le SS. I nazisti, evidentemente, furono presi completamente di sorpresa da questo attacco, il primo in assoluto mai avvenuto. Dopo un primo sbandamento la reazione fu quella che non è difficile immaginare da parte di quel branco di criminali assassini e nei giorni seguenti la repressione raggiunse livelli di crudeltà inusitata, con veri e propri massacri di migliaia di persone. Himmler, furibondo, inviò a Varsavia uno dei suoi migliori scagnozzi, il general Kruger con l'ordine preciso di distruggere il ghetto salvando solo le installazioni utili alla produzione bellica. Fu l'inizio della resistenza degli ebrei del ghetto di Varsavia che culminò, nell'aprile successivo, con l'insurrezione generale soffocata nel sangue dopo un mese di violentissimi combattimenti.
L'insurrezione del ghetto di Varsavia, iniziata con l'episodio del 18 gennaio, fu il primo atto di rivolta documentato contro l'orrore nazista. Quando sento dire stupidaggini sull'Europa unita ricordo sempre a me stesso da dove veniamo e quale strada abbiamo percorso per arrivare fin qui. Una strada che non voglio percorrere a ritroso.
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Re: Anniversari

Messaggio da Ilgorgo » 4 dic 2019, 17:55

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