CHE LIBRI LEGGETE?

Per discutere di qualsiasi cosa che NON riguardi il Rugby...
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time vortex
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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da time vortex » 19 dic 2019, 13:02

Ilgorgo ha scritto:
17 dic 2019, 21:24
time vortex ha scritto:
15 dic 2019, 13:08
Il libro di Bassani ce l'ho anch'io nel mio scaffale virtuale, magari sarà il prossimo che leggerò!
Sono brevi raccontini, memorie di vita nel quartiere ebraico. Non l'ho ancora terminato (anche se è piccolino) ma se vuoi leggere Bassani ti consiglio di partire da qualcosa di più corposo e significativo, se non l'hai già fatto. A me è piaciuto "L'airone" ma a giudicare da quanto dicono tutti il migliore dovrebbe essere "Il giardino dei Finzi-Contini" (io non l'ho mai letto)
Il giardino dei Finzi Contini è stato il primo libro di Bassani che ho letto e ti confermo che è davvero bello! E' stato così che mi è venuta voglia di leggere qualcos'altro di questo autore.
Nasciamo nudi, sporchi e affamati. Poi le cose peggiorano.

Garry
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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Garry » 19 dic 2019, 13:21

La Meloni sicuramente non l’ha letto

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Garry » 23 dic 2019, 16:04

Segnalo il libro "Open side" di Sam Warburton:

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"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Ilgorgo » 26 dic 2019, 17:55

I libri che mi piacerebbe prendere, passate le feste. So che si dovrebbe preferire la vendita in negozio a quella on line, però sugli scaffali della più grande e fornita libreria di Reggio non compare alcuno di questi libri. Potrei richiederli e loro potrebbero farseli mandare, ma così sarebbe la stessa cosa che ordinarli direttamente on line. Ed è bello quando arriva il pacco a casa. Tre di questi cinque titoli provengono da quella lunga lista ("I cento migliori libri italiani...") postata qui qualche pagina fa

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Adryfrentzen
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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Adryfrentzen » 29 dic 2019, 13:30

Cominciato ieri da brava nerd dei fornelli "La scienza delle verdure" di Bressanini 8-)

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Hap
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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Hap » 30 dic 2019, 14:33

Adryfrentzen ha scritto:
29 dic 2019, 13:30
Cominciato ieri da brava nerd dei fornelli "La scienza delle verdure" di Bressanini 8-)
Molto bravo Bressanini, lo seguo sul tubo.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Adryfrentzen » 30 dic 2019, 15:04

Hap ha scritto:
30 dic 2019, 14:33
Adryfrentzen ha scritto:
29 dic 2019, 13:30
Cominciato ieri da brava nerd dei fornelli "La scienza delle verdure" di Bressanini 8-)
Molto bravo Bressanini, lo seguo sul tubo.
Un must con Stefano Verdrame

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Ilgorgo » 30 dic 2019, 21:04

Non conoscevo questa "Ballata del rugby" di Baricco. Mi chiedo se sia un libro (probabilmente no), un racconto o un semplice articolo. Ho trovato questo pezzo on line, all'interno di un libro che sembra interessante: si chiama "In meta! Il rugby per le squadre aziendali" ed è scritto da Luigi Mazzotta

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Garry
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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Garry » 30 dic 2019, 21:55

Era un articolo comparso su La Stampa

Parigi: sugli spalti del Parco dei Principi con i giganti neozelandesi

Se penso al rugby, penso a quando si era ragazzetti e si guardava la Domenica sportiva, ultima serale propaggine di felicita' prima della mannaia del lunedi' mattina. Tu stavi li', davanti al televisore, e per un'oretta buona te la cavavi ancora. Poi, inesorabilmente, si arrivava al fondo del barile e comparivano sullo schermo i risultati del rugby: li' capivi che era finita. Li' iniziava tutta la miseria del lunedi' e non c'era piu' niente da fare. Erano risultati strani, anche comici (50-12, cose cosi'), ma non c'era niente da ridere: avevano un retrogusto di tristezza da morirci su.

In Italia e' cosi'. Il rugby e' uno sport caro a pochi, e incomprensibile ai piu'. Quando incontravi uno e ti diceva , pensavi sempre che ci fosse qualche dramma dietro, che so, il padre che faceva lo stopper ed era morto per una pallonata in testa: non ti viene da pensare che uno si scelga quello sport solo perche' gli piace. Con quei campi tutti spelacchiati e fangosi. Con quel pallone ubriaco che prende per il c*** tutti. E certe facce, in campo, da aver paura. Fai fatica a capire.
Tutto diventa improvvisamente chiarissimo quando lasci perdere l'Italia e finisci in uno di quei sei, sette Paesi in cui il rugby e' una passionaccia fottuta, e' uno sport bellissimo, perche' lo giocano da dio. La Francia, ad esempio. Parigi: magari proprio il giorno in cui ci arrivano, direttamente dall'altra parte del mondo, i piu' bravi del mondo: divisa tutta nera, maglietta della salute compresa: vengono dalla Nuova Zelanda, ma per tutti sono: gli All Blacks.

Quel che e' successo e' che gli All Blacks se ne sono arrivati in Francia a fare qualche amichevole, cioe' a impartire qualche lezione. I francesi hanno messo su una doppia sfida: prima gara a Tolone, seconda a Parigi. Nulla in palio, ma non significa niente. E' gente orgogliosa, questa: non ti massacri su un campo da rugby per passare il tempo. O vinci o ti incazzi e basta. La cosa si e' vieppiu' complicata perche' nella prima sfida gli All Blacks se ne sono scesi in campo dimenticando che razza di mastini sono i francesi e a furia di far accademia se ne sono usciti dal campo con un bel 22-15 sulla groppa, cosa che si e' tradotta, dall'altra parte del mondo, sui giornali neozelandesi, in un lapidario commento: vergogna. I francesi, dalla loro, si sono fatti un bel bagno di gloria, trasudando orgoglio patrio da tutte le pagine dei giornali. Un'ubriacatura niente male. Cosi', quando sabato scorso, al Parco dei Principi, sono scesi in campo per la rivincita, non c'era un posto vuoto, nello stadio: e sul campo, quindici Blacks veramente incazzati, e quindici francesi che avevano smesso da una settimana di avere paura. Vero rugby, ho pensato: e sono andato a vedere.

Che i veri eletti, per quello sport, siano i neozelandesi lo capisci anche solo a vederli. Eleganti, facce d'angelo (non proprio tutti ma quasi), andatura da animali da preda. Violenza e velocita': nati per quello. Il loro simbolo ha la maglia numero 11 ed e' ormai un mito planetario: Jonah Lomu. Vent'anni, pelle d'ebano: 196 centimetri d'altezza e 112 chili di peso che corrono come uno sprinter. Finche' e' fermo puoi ancora farci qualcosa. Ma se parte dopo tre passi e' gia' una palla di cannone che brucia l'erba e fa male solo a guardarla. Con l'aggravante che una palla di cannone non ragiona e non e' agile: lui si'. Scannerizza il campo, inquadra gli avversari, si tramuta in palla da flipper, se li beve come birilli e non si ferma fino a quando non e' arrivato in meta. Jonah Lomu: l'unica cosa umana che si avvicini a Obelix. Olomix.

I francesi, loro, sono piu' umani. Nel senso che non sembrano degli dei scesi in terra, ma uomini che giocano a rugby. Facce da attaccabrighe pazzeschi: quelli che stanno al bar e quando tu entri dopo un po' ti si avvicinano e ti chiedono qualcosa, e tu capisci subito che sei fottuto, qualsiasi risposta tu possa inventare sara' un insulto, e via con la rissa. Quelli li'. Gente magari non elegantissima, ma tosta. Ce n'e' uno che si chiama Olivier Merle, e' nato a Montferrand, alto 2 metri, 125 chili, naso da pugile, occhi da contadino furbo: a furia di sudargli dietro, gli dei neozelandesi gli hanno affibbiato, supremo onore, il soprannome di "l'uomo e mezzo". Quello che fa il pilastro centrale del pacchetto di mischia e' una bestia micidiale che si chiama Califano (niente a che vedere col Califfo, naturalmente). Mascella piu' larga del cranio, collo da Tyson, 107 chili di pietra: ha un soprannome bellissimo: Massif Central. Lo vedi in azione, e suona perfetto. Insomma, gente tosta. Chiusi in uno stadio, con 50 mila francesi a ululare di rabbia, capisci che possono combinare di tutto. Tutta da giocare, pensi quando l'arbitro da' il fischio d'inizio.

Gli antipasti sanno di Francia. Gli All Blacks piazzano un calcio da 3 punti ma al quinto minuto i francesi si aprono a ventaglio e mandano in meta il loro capitano, uno con un nome da chiesa: Sant'Andre'. Francia in vantaggio, stadio fuori di testa. In campo, una danza violenta che, ballata cosi', e' una meraviglia. Il rugby e' un gioco primario: portare una palla nel cuore del territorio nemico. Ma e' fondato su un principio assurdo, e meravigliosamente perverso: la palla la puoi passare solo all'indietro. Ne viene fuori un movimento paradossale, un continuo fare e disfare, con quella palla che vola continuamente all'indietro ma come una mosca chiusa in un treno in corsa: a furia di volare all'indietro arriva comunque alla stazione finale: un assurdo spettacolare. E poi: il rugby e' uno sport che respira. Te ne accorgi dopo un po', te lo fa capire il ritmico boato della folla, che va e viene come un'onda sulla spiaggia. Parte uno col suo pallone ovale sotto l'ascella e va a sbattere contro un muro umano. Groviglio laocoontico. La palla non la vedi neanche piu', sembra una rissa da paese e basta. Pubblico in silenzio. Indecifrabili i movimenti in campo. Il rugby inspira. Poi, da quel mucchio selvaggio, risbuca inopinatamente il pallone, per diventare istantaneamente saponetta volante: come in un raptus collettivo tutto diventa velocissimo, la mosca vola indietro ma avanti, il gioco si spalanca, il campo si apre, la gente strilla: il rugby espira. Altra mischia: inspirare. Altra saponetta che vola via: espirare. E cosi' via. Gli sport sono come la musica da ballo: hanno sempre un loro ritmo, sotterraneo, che e' la loro anima. Il rugby, ha un'anima bellissima.

A furia di inspirare ed espirare, gli All Blacks si sono intanto masticati un bel fettone di partita: 20-5 dopo trentacinque minuti. I francesi tengono duro, ma e' una slavina continua quella che gli rotola addosso. I neozelandesi lavorano di clava e di coltello: guadagnano 3 metri qui, con la forza, e 20 la', con la velocita'. Massif Central perde colpi. L'uomo e mezzo morde ovunque ma non basta. Si smaglia, a poco a poco, la Francia, come il gomito di un golf. Rimane inchiodata a quei 5 punti mentre la Nuova Zelanda decolla a 30. Se c'era ancora un barlume di speranza si spegne al settantesimo minuto, quando arriva il numero che tutti, prima o poi, si aspettavano. Gli All Blacks provano a sfondare a destra, tornano indietro, ci riprovano a sinistra, niente da fare, la palla sparisce in un groviglio di gambe braccia teste, silenzio totale, sbuca la saponetta e vola tra due mani che non sono mani qualunque: Lomu. Lui. E' in posizione centrale, a una trentina di metri dalla linea di meta. Potrebbe aprire il gioco a sinistra, potrebbe aprirlo a destra. I francesi lo guardano negli occhi per capire. Quando capiscono e' troppo tardi. Ne' a destra ne' a sinistra, ma dritto in centro, senza passare la palla a nessuno, dritto fino alla fine. Ci provano in cinque a fermarlo, uno dopo l'altro, in quei 30 metri, buttandogli addosso i loro quasi 3 quintali di francesi che non ci stanno. Olomix evita i primi due come un ballerino, svelle il terzo, azzera con una manata il quarto e l'ultimo se lo porta, aggrappato addosso, fin oltre la linea di meta. 37-5: volevano una lezione, l'hanno avuta.

Gli ultimi minuti sono sport d'altri tempi. Il punteggio (37-12) e' una cosa tipo un 4-1 calcistico. Chiunque altro lascerebbe perdere. E invece si scatena un'ultima feroce battaglia. I francesi non mollano e schiacciano gli All Blacks fino a due metri dalla linea di meta. Un niente. Due stupidi metri. Non costerebbe nulla agli dei neozelandesi concedere un orgasmo gratuito a milioni di francesi mollando quei due stupidi metri. Ma gli dei sono permalosi. E la storia di Tolone, mica l'hanno digerita. E allora non mollano di un centimetro, sembrano una diga mobile che sa sempre da dove arrivera' l'acqua. I francesi gli buttano addosso tutta la forza che e' loro rimasta. Due stupidissimi metri. Non e' piu' rugby che respira, e' rugby in apnea. Due metri. I francesi usciranno dal campo senza essere riusciti a farseli. Il giorno dopo, bellissimo titolo, a quattro colonne, sul giornale: "Sole nero sul Parc des Princes".

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da jpr williams » 31 dic 2019, 11:01

Semplicemente meraviglioso.
Grazie Garry. :<3
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da ruttobandito » 31 dic 2019, 16:00

Ho appena bevuto un libercolo postprandiale passatomi dalla mamma: "Il fascismo etrno", di Eco.
Trattasi di un suo intervento, in una università americana nel '95, per la celebrazione della liberazione d'Europa. Tradotto, ripubblicato e adattatato, oggi pomeriggio ha trovato meritato riposo presso i miei scaffali e nelle mie memorie.
"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da ruttobandito » 31 dic 2019, 18:52

ruttobandito ha scritto:
31 dic 2019, 16:00
Ho appena bevuto un libercolo postprandiale passatomi dalla mamma: "Il fascismo eterno", di Eco...
Trovato pure in pdf: https://sito.libero.it/labussola/wp-con ... eterno.pdf
Buon capodanno.
"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da jpr williams » 1 gen 2020, 15:35

Grazie lo leggerò con molto interesse
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Ilgorgo » 4 gen 2020, 13:42

Se una sera volete passare il tempo con un gioco di società, invece che con un libro

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Garry
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Re: CHE LIBRI LEGGETE?

Messaggio da Garry » 4 gen 2020, 20:09

"Senza mai arrivare in cima" di Paolo Cognetti.
Iniziato ieri e finito oggi (è brevissimo, un centinaio di pagine). Sempre molto belli, questi libri di montagna.

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