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Omaggio a William Webb Ellis

Inviato: 26 apr 2007, 18:57
da riccio
Forse non tutti sanno che Mentone, a pochi chilometri dal confine italiano, fu il posto dove trascorse gli ultimi anni William Webb Ellis quello che possiamo considerare l'inventore del rugby.
Invito tutti quelli che andranno a Marsiglia a settembre prossimo a fare una visita al luogo dove è sepolto
Immagine

RE: Omaggio a William Webb Ellis

Inviato: 27 apr 2007, 13:17
da menton
Occhio che la zona del cimitero dove c'è la tomba di WEW è stata chiusa a lungo per restauri (almeno lo era fino alla estate scorsa); può darsi che sia di nuovo visitabile in vista dei mondiali. Comunque, per chi fosse interessato, il cimitero giusto è quello più vicino alle due chiese che si vedono dal lungomare.

RE: Omaggio a William Webb Ellis

Inviato: 27 apr 2007, 14:40
da Up-man
Non sapevo di questa cosa, è interessante. Ho letto che se c'è abbastanza silenzio e si tende l'orecchio si può distintamente sentire un misterioso rumore di rivoltamento provenire dal loculo ogni volta che Cecinelli apre la bocca in telecronaca o che Billingham e Canedipavlov provano a scrivere qualcosa di rugbistico su questo forum. Gli scienziati però non sono ancora riusciti a spiegare lo strano fenomeno

Re: RE: Omaggio a William Webb Ellis

Inviato: 27 apr 2007, 15:23
da astronaut84
Up-man ha scritto:Non sapevo di questa cosa, è interessante. Ho letto che se c'è abbastanza silenzio e si tende l'orecchio si può distintamente sentire un misterioso rumore di rivoltamento provenire dal loculo ogni volta che Cecinelli apre la bocca in telecronaca o che Billingham e Canedipavlov provano a scrivere qualcosa di rugbistico su questo forum. Gli scienziati però non sono ancora riusciti a spiegare lo strano fenomeno
:shock:

Re: Omaggio a William Webb Ellis

Inviato: 27 lug 2012, 9:14
da Ilgorgo
A parte le stupidate che scriveva Up-man, la storia di William Webb Ellis rimane molto interessante. Mi è capitato di rileggerla in questi giorni. Molti studiosi sono convinti che l'episodio della corsa con il pallone tra le mani sia solo un mito e che Ellis non abbia nulla a che fare con la nascita del rugby, ma io non ne sono così sicuro. Riepilogo dei fatti: William, il cui padre e la cui madre si chiamavano di cognome rispettivamente Ellis e Webb, arrivò come scolaro a Rugby nel 1816 e secondo la leggenda compì la famosa corsa in avanti con la palla in mano verso la fine del 1823, proprio al termine del proprio percorso di studi in quella scuola. A raccontare quell'impresa però fu un tale Cloaxam solo nel 1876, a più di mezzo secolo di distanza dal fatto e a quattro anni dalla morte di Ellis, deceduto sessantaseienne sulla costa azzurra a Mentone. Cloaxam era un ex scolaro della Rugby School ma non conobbe mai Ellis poiché entrò nell'istituto due anni dopo l'uscita di William; non vide dunque con i propri occhi la corsa palla in mano ma ne venne a conoscenza solo attraverso uno o più racconti, anche se non specificò chi fu a farglielo o farglieli. Cloaxam narrò brevemente l'episodio di Ellis nel 1876 in una lettera a un giornale e lo descrisse in modo più esteso nel 1880 in un'altra lettera allo stesso giornale. Purtroppo si decise di verificare la veridicità di quella storia solo nel 1895, quando si rivelò impossibile rintracciarne testimoni diretti; ascoltati alcuni testimoni indiretti (studenti degli anni successivi a quelli di Ellis), la "Old Rugbeians Society" stabilì che non vi era alcuna prova della fondatezza dell'episodio e che esso appariva anzi inverosimile perché nessuno degli interpellati ne aveva mai sentito parlare e perché per molti anni successivi al 1823 il correre in avanti con il pallone in mano rimase strettamente interdetto dalle regole del football giocato a Rugby.
A me però sembra strano che Cloaxam si sia inventato tutto di sana pianta. Se fosse stato davvero un mitomane e avesse voluto darsi importanza avrebbe potuto attribuire a sé stesso o a un proprio amico quella corsa. Invece ne diede la paternità a Ellis, che conosceva solo di nome e vagamente.
E' probabile che l'episodio della corsa con il pallone in mano, qualora sia accaduto, non abbia avuto influenza sulla nascita del rugby come noi lo conosciamo, avvenuta solo alcuni decenni più tardi; però può anche essere che in un modo o nell'altro il ricordo di quell'episodio sia rimasto tra gli studenti fino a ispirare, consciamente o inconsciamente, molti anni più tardi, il sorgere del "football rugby" (la cui nascita ufficiale fu sancita nel 1871, ma sulla base di regole in vigore già da qualche lustro).
Ellis spirò nel 1872, probabilmente senza sapere che era nato un gioco forse da lui ispirato e senza sapere che un giorno decine di milioni di persone avrebbero avidamente guardato squadre provenienti da tutto il pianeta lottare per un trofeo a lui intitolato. Forse non gliene sarebbe neppure importato molto; era divenuto pastore protestante e lasciò in carità gran parte dei suoi averi.
La sua tomba nel cimitero della città vecchia di Mentone si sarebbe riempita, molti decenni dopo, di targhe in marmo di ringraziamento, come mostra la foto sopra. A me quelle targhe paiono un poco fuori luogo; forse le han messe lì perché non era consentito porle di fianco, ma sembrano un po' una prepotenza.
Ho letto che l'albergo di Mentone nel quale Ellis trascorse gli ultimi giorni si chiamava "Hotel d'Italie", unico piccolo zampino del nostro paese nella nascita del rugby.

Re: Omaggio a William Webb Ellis

Inviato: 31 lug 2012, 9:06
da Ilgorgo
"Cloaxam" in realtà si chiamava Bloxam, non so perché l'ho scritto in quel modo. E non era più giovane di Webb Ellis ma appena più vecchio; aveva un anno in più, ma (non so perché) concluse i suoi studi nella Rugby School tre anni prima di Webb Ellis (1920 Bloxam, 1923 o 1924 William). Bloxam non era dunque più uno scolaro ai tempi della famosa corsa palla in mano, ma viveva ancora in città e rimase per tutta la vita molto legato alla Rugby School; in più suo fratello era coetaneo di William W.E. e fu forse da lui che apprese quell'episodio. Bloxam fu inoltre un apprezzato antiquario e un valente archeologo (scoprì i resti della città romana di Tripontium, vicino a Rugby), perciò non credo avesse bisogno di procacciarsi notorietà con una storiella inventata. Forse aspettò così tanto a renderla nota solo perché fino agli anni '70 dell'800 non esisteva il Meteor, la rivista della scuola di Rugby che gli diede occasione a più riprese di narrare episodi della Rugby School ai tempi in cui lui ne era allievo.

Ho letto tutto qui: http://therugbyhistorysociety.co.uk/didhe.html