Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Consulente » 19 ago 2020, 16:29

jpr williams ha scritto:
19 ago 2020, 9:40

Su questa questione degli equiparati non posso fare a meno di notare quanto segue.
Le argomentazioni che vengono portate sono essenzialmente due: lo fanno anche gli altri e noi lo facciamo di meno.
Non uno che mi dica: gli equiparati sono una cosa giusta perchè...
Ne deduco che nessuno pensi sia giusto che le nazionali (LE) li utilizzino.
Io sono conseguente. Penso che se una cosa è sbagliata non vi siano motivi di convenienza per utilizzarla.
Viceversa, se pensassi fosse giusta non cercherei scuse come le due per giustificarne l'utilizzo.
Si puo' anche avere una visione un po' meno manichea della realta', non sempre le cose sono completamente giuste o completamente sbagliate. E forse inserire cose di relativo poco momento come queste in una dimensione etica non e' una pratica che porti lontano, e' come dire che la grandine e' intrinsecamente cattiva: non e' ovviamente vero.

In ogni caso se nessuno te lo dice te lo dico io: gli equiparati sono una utile istituzione in quanto consente a squadre che hanno bisogno di rinforzi di avere un rapido accesso agli stessi ed a giocatori che non troverebbero sbocchi a livello internazionale nel loro paese di origine, di avere un'altra opportunita'.

Purtuttavia, siccome non tutto e' bianco o nero, un eccesso di ricorso agli equiparati ha vari effetti negativi che sappiamo tutti. Usati nella giusta misura, a mio avviso sono utili. E siccome sono una scelta e non un obbligo, anche io preferirei che se ne potesse fare a meno, ma, ormai da tempo, ne abbiamo bisogno. Posso poi essere d'accordo che in Italia se ne sono usati un po' troppi.

PS per giusta misura intendo 2 o 3 in una rosa di 23 giocatori.

Chetto4
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Chetto4 » 19 ago 2020, 16:33

jpr williams ha scritto:
19 ago 2020, 13:50
doublegauss ha scritto:
19 ago 2020, 13:08
E in più esiste il problema della diffusione del gioco in paesi non storicamente tradizionali.
Questo francamente non lo capisco. Cioè per diffondere il gioco travesti da locali dei tizi venuti da fuori. E in che modo ciò dovrebbe diffondere il gioco?
Qua però mi fai un po lo gnorri se dici che non lo capisci, mi sembra palese che quello sia uno dei motivi che sta alla base dell'idea degli equiparati e in alcuni (rari) casi abbia anche funzionato. Guarda cosa hanno fatto per la popolarità dello sport in Giappone i risultati della Nazionale. Non vorrai mica dirci che tutto ciò sarebbe stato possibile senza l'utilizzo degli equiparati che hanno fatto negli ultimi anni...

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doublegauss
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da doublegauss » 19 ago 2020, 17:09

jpr williams ha scritto:
19 ago 2020, 13:50
doublegauss ha scritto:
19 ago 2020, 13:08
Gli equiparati sono una cosa giustissima, se fatta con misura.
Ennò, chec'entra la misura? Una cosa o è giustissima o non lo è.
Ma neanche per idea. Bere acqua è una cosa giustissima. Bere acqua fino a farti esplodere il cranio no.

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jpr williams
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Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 19 ago 2020, 18:16

Eccomi qua a fare da bersaglio per chi vuole buttar via del tempo a discutere inutilmente di un argomento trito e ritrito con un tizio che suona come un disco rotto.
Allettante, vero?
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Luqa-bis » 19 ago 2020, 18:21

@ jpr

Due osservazioni

Giustezza degli equiparati

Puoi aderire ad una "fazione" per tre motivi: militanza - coscrizione - assoldamento.
vale per gli eserciti, vale per le squadre (anche per le religioni talvolta)

Il concetto di cittadino è vario nel mondo, come quello di accesso alle cariche e ai ruoli pubblici. In alcuni paesi non insegni se non hai la nazionalità , in altri si. In alcuni paesi non puoi votare alle amministrative se non sei cittadino, in altri si, se sei residente.
In alcuni paesi sei anche arruolabile come soldato straniero(Francia, Spagna, USA, Regno Unito) con la cittadinanza come premio per la honesta missio a fine contratto.

Come già scritto IRB ha cercato di mettere una regola su una situazione già abusata (forse ci dimentichiamo che in passato c'è chi come nel RL ha giocato con due nazionali maggiori del codice Union.
E ha scelto secondo i tre filoni di solito "oridnari" per accedere alla cittadinanza :

- linea di sangue - sei figlio di ... -
- diritto di nascita - sei nato in ...
- naturalizzazione (nel rugby equiparazione) - sei vissuto abbastanza in ...

non ha messo la quarta possibile

se hai sposato una/uno di .... (poi saia le polemiche)

Sono le stesse tre linee guida che si usano per il riconoscimento della cittadinanza nel mondo.
IRB le ha declinate in un modo che fosse una regola comune per tutti e non legata a scelta alla norme politiche d iogni paese, perché lo sport per la carta CIO dovrebbe essere indipendente dalla politica.
veniamo al perché può essere giusto riconoscere ad un giocatore la militanza sportiva su base di equiparazione:
prendiamo qualcuno dei piloni delle giovanili o anche di recente pratica maggiore:
Conosco almeno 5-6 giocatori che non sono nati in Italia, non hanno nessun nonno italiano, ma in Italia hanno fatto tutte le scuole.
Per alcuni, essendo nati all'estero da genitori esteri, non dovrebbero mai essere riconosciuti italiani, e se questa opinione diventa maggioritaria questo potrebbe esse realtà.

A questi ragazzi per esempio romeni, albanesi, marocchini, nigeriani, egiziani, ucraini, latino-americani, potrebbe essere negata la cittadinanza nonostante una formazione scolastica , sportiva e civile totalmente italiana .
Dovremmo negare loro l'opportunità di rappresentare quantomeno la federazione che li ha tesserati?

Certo, come in tutte le cose il fine determina l'etica del gesto.
Per molte federazioni la scelta è scegliere i migliori tra chi ha eleggibile in campionato,
per alcune vai a fare scouting sui figli di migrati
per alcune assumi i migliori prospetti delle federazioni più povere e tenerli come le sorbe a maturare il diritto (sempre che siano boni).

Quindi si, arruolare equiparati oltre che legittimo può essere anche etico.
E può non esserlo.
La Federazione potrebbe adottare una sua misura di contenimento che porti a non selezionare prima di cinque anni, ma soprattutto a non andare a saccheggiare i vivai altrui (come abbiamo fatto anche con gli oriundi quando noi avevamo i soldi).


secondo .

Questione club
Eh, per te, quelli son club non la nazionale lo hai scritto.
ma per me, e nel rugby si è spesso giocato per province non solo per club, quando si era nobili e cavalieri, se giocavi a Firenze o eri di Firenze, o ci avevi studiato o ci eri andato a lavorare. Non è che ti avevano chiamato dalla società piccola, perché eri bello forzuto, veloce e gnorante al posto giusto e ti avevano offerto quel rimborso spese che era quasi borsa di studio o quasi stipendio.
In un paese dai cento campanili, anche nel rugby la militanza societaria è quasi una cittadinanza - dalle mie parti c'è chi ha quasi tolto il saluto a chi ha lasciato la squadra dopo tutte le under e due anni di seniores per andare dai rivali storici perché giocavano una serie sopra e era arrivato lo sponsor che dava un bel rimborso.
Facciamo i puristi sulla nazionale ma non per il campanile?

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Luqa-bis » 19 ago 2020, 18:24

Magari dare il tempo di correggere prima di traslocare... :-)

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 19 ago 2020, 18:26

Luqa-bis ha scritto:
19 ago 2020, 18:24
Magari dare il tempo di correggere prima di traslocare... :-)
Scusa amico, l'ho visto con la coda dell'occhio e pensavo avessi finito. :oops:
Comunque siccome come detto sono da solo a fare il pagliaccio mi ci vorrà un pò a rispondere a tutti, quindi intanto rispondo agli altri e tu, se vuoi, hai tutto il tempo di correggere.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 19 ago 2020, 18:40

Consulente ha scritto:
19 ago 2020, 16:29
Si puo' anche avere una visione un po' meno manichea della realta', non sempre le cose sono completamente giuste o completamente sbagliate.
Per rimanere in ambito teologico potrei consentire con te sul mio manicheismo (preferisco parlare di questione di principio, ma tant'è). Tu, però, mi sembri pendere sul versante del relativismo etico. E vediamo perchè.
Consulente ha scritto:
19 ago 2020, 16:29
E forse inserire cose di relativo poco momento come queste in una dimensione etica non e' una pratica che porti lontano, e' come dire che la grandine e' intrinsecamente cattiva: non e' ovviamente vero.
A me non sembra di poco momento. La grandine forse è buona per i carrozzieri, è vero.
Consulente ha scritto:
19 ago 2020, 16:29
In ogni caso se nessuno te lo dice te lo dico io: gli equiparati sono una utile istituzione in quanto consente a squadre che hanno bisogno di rinforzi di avere un rapido accesso agli stessi ed a giocatori che non troverebbero sbocchi a livello internazionale nel loro paese di origine, di avere un'altra opportunita'...anche io preferirei che se ne potesse fare a meno, ma, ormai da tempo, ne abbiamo bisogno
E qui siamo al trionfo del relativismo etico. Cioè una cosa è buona o cattiva a secondo che mi faccia comodo. Direi che un simile pragmatismo stile "il fine giustifica i mezzi" è proprio il contrario di qualunque dimensione etica dello sport. Perchè di questo passo si può tutto, basta che ce ne venga qualcosa in saccoccia.
Peraltro non ce n'è venuto in saccoccia niente, dal momento che non battiamo chiodo con o senza equiparati, quindi oltre che una cosa (a mio personalissimissimo parere di pagliaccio manicheo) ingiusta non serve nemmeno ai fini dei pragmatici.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 19 ago 2020, 18:47

Chetto4 ha scritto:
19 ago 2020, 16:33
Qua però mi fai un po lo gnorri se dici che non lo capisci, mi sembra palese che quello sia uno dei motivi che sta alla base dell'idea degli equiparati e in alcuni (rari) casi abbia anche funzionato. Guarda cosa hanno fatto per la popolarità dello sport in Giappone i risultati della Nazionale. Non vorrai mica dirci che tutto ciò sarebbe stato possibile senza l'utilizzo degli equiparati che hanno fatto negli ultimi anni...
I rari casi a me risultano essere solo quello che citi tu.
E degli equiparati mi sembra facciano uso anche paesi che tutto questo bisogno di avvicinarsi al gioco non ce l'hanno. Quindi anche prendendo per buono (ma io non lo prendo per tale) che davvero gli equiparati facciano innamorare le folle del rugby rimarrebbe da capire se ne è valsa la pena di mandare al macero il concetto stesso di "nazionale" per far innamorare un solo paese.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 19 ago 2020, 18:49

doublegauss ha scritto:
19 ago 2020, 17:09
Ma neanche per idea. Bere acqua è una cosa giustissima. Bere acqua fino a farti esplodere il cranio no.
Bel paragone. Però esistono sostanze che sono velenosissime anche in dosaggi insignificanti.
L'equiparazione, ad esempio. mi sembra letale per il concetto di "nazionale" anche nel dosaggio minimo. Perchè una squadra o è "nazionale" o non lo è.
Poi si può anche dire che della nazionale in senso ontologico non ce ne fotte una beata fava, ma allora evitiamo di usare il termine a sproposito.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 19 ago 2020, 18:55

Io per Luqa ho una stima sconfinata e credo che per cultura, raffinatezza della scrittura, arguzia, documentazione e solidità delle argomentazioni sia semplicemente gigantesco. Ed io so di non essere all'altezza.
Perciò mi prendo un pò di tempo per rispondergli quasi adeguatamente come merita (oddio, probabilmente non ci riuscirò)
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Soidog » 19 ago 2020, 19:48

Le regole esistono e sono uguali per tutti.
Le varie federazioni possono ricorrere alle equiparazioni in modo estensivo, vedi il Giappone che lo fa a tutto spiano, oppure evitarle come fa l'Argentina. Sono decisioni pienamente legittime.
Così come chi possiede i requisiti per essere eleggibile per più federazioni può scegliere quale nazione rappresentare. Il mondo è pieno di persone di nazionalità diversa che si sposano fra loro e che possono anche risiedere in uno stato differente.
A me non piace il ricorso sistematico ai project players, mentre trovo ineccepibile lo scouting per reclutare eleggibili.
L'Italia ha sempre equiparato con molta più moderazione delle sue avversarie dell'emisfero nord, mai in modo scientifico tranne il caso Koegelenberg, peraltro non portato a termine.
La Federazione, se non ricordo male, si era posta il limite di mettere in lista gara non più di tre equiparati.
Forse ha debordato un paio di volte, magari qualcuno può verificare. Ha avuto più stile rispetto a diverse concorrenti

Garry
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Garry » 19 ago 2020, 19:50

Soidog ha scritto:
19 ago 2020, 19:48

La Federazione, se non ricordo male, si era posta il limite di mettere in lista gara non più di tre equiparati.
Forse ha debordato un paio di volte, magari qualcuno può verificare. Ha avuto più stile rispetto a diverse concorrenti
Secondo me il limite posto dalla FIR è "3 equiparati contemporaneamente in campo". Forse nella lista gara possono essere anche di più

"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
Zerocalcare

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Consulente » 20 ago 2020, 0:02

jpr williams ha scritto:
19 ago 2020, 18:40
A me non sembra di poco momento. La grandine forse è buona per i carrozzieri, è vero.
Vediamo se cosi' e' piu' chiaro...

Non ha nessun senso applicare categorie morali alla questione degli equiparati, come non ha nessun senso applicare categorie morali ad una supernova.
Farlo e' un elemento di pensiero magico, non dissimile da quando gli antichi pensavano che il fiume inondava la citta' perche' avevano fatto un torto alla divinita' locale.

Tu stai dicendo che gli equiparati sono un male (in senso etico, intrinseco), io, e praticamente chiunque altro, che e' una frase senza senso logico.

Porsi la domanda se servono o non servono, se sono "giusti" o "sbagliati", per il fine che ci vogliamo dare, invece, e' una questione su cui si puo' discutere.

Nota che questo non e' relativismo etico come stile di vita: se mi chiedi se la pedofilia e' un male ti rispondo che lo e' in senso assoluto, totale e che non sono disposto a nessun compromesso su questo, per nessuna ragione, anche a scapito di subire qualunque danno personale per sostenere questa posizione. Ed ho lo stesso atteggiamento per molte altre cose.
Ma la questione degli equiparati mi sembra decisamente di minor momento: e' una mera questione amministrativa o al massimo di politica sportiva.

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 20 ago 2020, 10:29

Soidog ha scritto:
19 ago 2020, 19:48
Le regole esistono e sono uguali per tutti.
Le varie federazioni possono ricorrere alle equiparazioni in modo estensivo, vedi il Giappone che lo fa a tutto spiano, oppure evitarle come fa l'Argentina. Sono decisioni pienamente legittime.
Così come chi possiede i requisiti per essere eleggibile per più federazioni può scegliere quale nazione rappresentare. Il mondo è pieno di persone di nazionalità diversa che si sposano fra loro e che possono anche risiedere in uno stato differente.
A me non piace il ricorso sistematico ai project players, mentre trovo ineccepibile lo scouting per reclutare eleggibili.
L'Italia ha sempre equiparato con molta più moderazione delle sue avversarie dell'emisfero nord, mai in modo scientifico tranne il caso Koegelenberg, peraltro non portato a termine.
La Federazione, se non ricordo male, si era posta il limite di mettere in lista gara non più di tre equiparati.
Forse ha debordato un paio di volte, magari qualcuno può verificare. Ha avuto più stile rispetto a diverse concorrenti
Perdonami, senza alcuna acrimonia, ma giudico questa come la classica risposta istituzionale pleonastica. Da addetto stampa federale che ci ricorda i regolamenti... :wink:
Che conosciamo già...
E della cui opportunità (a Consulente non piace giustizia) si discute. Non della loro vigenza.
Gli argomenti sono i soliti due: lo fanno tutti e noi lo facciamo di meno, yawn... :roll:
Una sola cosa preciso: chi ha la doppia nazionalità (es. italiano e kirghiso) non è un equiparato. L'equiparato la nazionalità italiana non ce l'ha. Non mescoliamo farfalle e tagliatelle, per favore.
Altra cosa ancora lo scouting per eclutare (già la terminologia è bruttarella): non mi piace, lo eviterei, ma mi rendo conto che è praticamente impossibile escogitare un regolamento per vietarlo. Così lo tollero più o meno come tollero l'afa dell'anticiclone africano.
Quanto al darsi un limite, per come la vedo io che ritengo sbagliata la cosa e non la sua dimensione, mi ricorda la faccenda della ragazza un pò incinta.
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