Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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jpr williams
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 2 dic 2020, 17:33

Infatti. Sai a quelli quanto gli frega delle questioni di principio, a meno che non siamo espresse in euro, dollari o pounds.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

Luqa-bis
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Luqa-bis » 2 dic 2020, 17:54

Jpr Williams

In questo caso penso che il tuo più che principio sia puntiglio.

Te lo ripeto- World Rugby non si basa sulle cittadinanze, perché sono spesso usate in maniera spregiudicata e perché segue il concetto di sport indipendente dalla politica.

Hanno dato tre criteri:
sei nato IN
sei figlio DI
stai vivendo DA

che per NOI sia da distinguere tra
X arrivato a 2 anni e che ha giocato in Italia dai 6 ai 20 anni e oltre.
Y arrivato a 10 anni e che ha giocato dai 14 ai 20 ed oltre
Z arrivato in Italia a 19 anni dopo il liceo e le giovanili fatte in mezzo al Veld

per loro è un problema nostro.

Potrebbe diventarlo se capitasse il caso di

Alfa, nato in Macedonia da genitori albanesi, arrivato in Italia a 4 anni, scuole e giovanili in Italia, che a 20 anni si trasferisce in Francia o Regno Unito per giocare da profesisonista e viene visto come il nuovo Parisse, o il nuovo .Dominguez, o il nuovo Parra.

Perché per World Rugby potrebbe essere
Macedone, Albanese, Italiano, Francese/Inglese, e la questione sarebbe chi lo "cappa" per primo.
Ma resterebbe di formazione italiana.

metabolik
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da metabolik » 2 dic 2020, 18:37

Io ero convinto che Stoian fosse veneto.
Allan, Dallan, Trentin, Visentin, Pavan, Furlan, Zanon , Martin ....
Siamo sicuri che con quel cognome non sia di discendenza/ascendenza veneta ?

SilverShadow
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da SilverShadow » 2 dic 2020, 18:48

metabolik ha scritto:
2 dic 2020, 18:37
Io ero convinto che Stoian fosse veneto.
Allan, Dallan, Trentin, Visentin, Pavan, Furlan, Zanon , Martin ....
Siamo sicuri che con quel cognome non sia di discendenza/ascendenza veneta ?
Allan però è scozzese :rotfl: :rotfl: :rotfl:
È la madre che è veneta :-]

metabolik
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da metabolik » 2 dic 2020, 22:07

SilverShadow ha scritto:
2 dic 2020, 18:48
metabolik ha scritto:
2 dic 2020, 18:37
Io ero convinto che Stoian fosse veneto.
Allan, Dallan, Trentin, Visentin, Pavan, Furlan, Zanon , Martin ....
Siamo sicuri che con quel cognome non sia di discendenza/ascendenza veneta ?
Allan però è scozzese :rotfl: :rotfl: :rotfl:
È la madre che è veneta :-]
Allora anche il papà probabilmente 'era' veneto.
Se no sarebbe stato Mac Allan.
:lol: :lol: :lol:

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Luqa-bis » 3 dic 2020, 10:40

Anche un bel po' di francesi allora devono avere avi veneti.

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da SilverShadow » 3 dic 2020, 10:47

Luqa-bis ha scritto:
3 dic 2020, 10:40
Anche un bel po' di francesi allora devono avere avi veneti.
Tanti, compresi miei parenti con cui purtroppo non abbiamo più contatti, ce li hanno davvero :D

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Luqa-bis » 3 dic 2020, 10:57

Aggiungiamoci anche russi e mongoli allora.

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 3 dic 2020, 15:16

Luqa-bis ha scritto:
2 dic 2020, 17:54
Jpr Williams

In questo caso penso che il tuo più che principio sia puntiglio.
Diciamo che possono esserci questioni che qualcuno sente in maniera tanto forte da farle sembrare legittimamente puntiglio a chi non le sente o le sente più blandamente.
Io, che sono europeista, internazionalista e no-border, ho confinato il mio "spirito nazionalista" solo nello sport perchè penso che lo sport dovrebbe essere l'unico ambito in cui il nazionalismo dovrebbe trovare la sua palestra. Per il resto a mio avviso dovrebbe sparire del tutto.
Inoltre sono un pò come Nanni Moretti in Palombella rossa: penso che le parole siano importanti ed il loro significato vada rispettato. Perciò vedere una parola sentimentalmente importante come "nazionale" appiccicata ad una cosa che non le rende giustizia mi provoca un grande senso di distacco. Al punto che probabilmente non guarderò la partita di sabato perchè non voglio tifare contro l'Italia, o quella squadra che andrà in campo usando quel nome. Essendoci dall'altra parte il Galles, che è il mio secondo paese, correrei questo rischio.
Quando la squadra che veste i colori dell'Italia giocherà contro altri avversari tornerò a guardarla ed il mio sostegno sarà inversamente proporzionale al suo tasso di tradimento del significato del nome.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da giodeb » 3 dic 2020, 15:31

Luqa-bis ha scritto:
2 dic 2020, 17:13
IO dissento dalla forma espressa da Jpr williams e sottoscritta da Giodeb.
Premesso che la regola sugli equiparati esiste e non sfruttarla nella nostra posizione sarebbe folle visto che quelli che sono i nostri principali competitor sulla scena internazionale (celtiche e Giappone) ne fanno ampio utilizzo, le cose che non funzionano nella regulation 8 di WR sono tantissime a partire dal fatto che un cittadino di un paese potrebbe non poterlo rappresentare mentre chi ci ha lavorato per 3 anni (almeno saranno 5 in futuro) si.

Dimostrazione di come la regola sulla residenza sia una porcata (dalla quale la FIR non so se per scelta o per incompetenza non ha tratto gli stessi vantaggi degli altri) lo è stato anche questa estensione del periodo di 3 anni fino a tutto il 2021 che come avevo scritto arrecava ingiusto vantaggio ad alcuni (quelli che matureranno i requisiti nel 2021 e non nel 2023, nonostante al momento della firma con l’attuale squadra nel 2018 fossero già a conoscenza del cambio del regolamento che avrebbe portato il requisito a 5 anni) senza tutelare chi avrebbe dovuto visto che un infortunato (come ad esempio ora potrebbe essere Faiva) non è coperto se non riuscirà ad esordire entro il 2021. Una federazione internazionale limpida avrebbe potuto scrivere semplicemente che un giocatore che maturava il requisito dei 3 anni di residenza entro il 31 Dicembre 2020 avrebbe potuto fare il suo esordio (e quindi essere bloccato dalla federazione) anche nel corso del 2021 o 2022 purché ancora residente in quel paese.

Garry
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Garry » 3 dic 2020, 15:40

giodeb ha scritto:
3 dic 2020, 15:31
Premesso che la regola sugli equiparati esiste e non sfruttarla nella nostra posizione sarebbe folle...
Musica per le mie orecchie...

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jpr williams
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 3 dic 2020, 15:50

giodeb ha scritto:
3 dic 2020, 15:31
Premesso che la regola sugli equiparati esiste e non sfruttarla nella nostra posizione sarebbe folle
La vedo diversamente.
Se io ritengo che una cosa sia sbagliata benchè regolamentare non la faccio, altrimenti perdo il diritto di criticarla. Ne approfitto e sto zitto. Ti faccio un esempio: nel mio lavoro io potrei legalmente inserire come oneri deducibili certi costi che ho, ma siccome ritengo che questo sia un indebito privilegio non lo faccio, rimettendoci del mio. Scrivendo per un blog potrei richiedere l'accredito per la stampa ed entrare legalmente gratis allo stadio, ma non lo faccio perchè scrivo per passione e non per professione.
Penso che ci dovrebbe essere una coerenza fra i valori cui si aderisce ed i comportamenti, anche quando ciò comporta degli svantaggi, altrimenti si finisce per seguire solo i principi che fanno comodo.
E questo tanto nelle cose "grandi" quanto in quelle piccole.
Sia chiaro, non mi ritengo "migliore" per questo, ma non saprei comportarmi diversamente da così.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da Garry » 3 dic 2020, 15:58

Basterebbe non farlo pesare agli altri.
Ma questo, forse, lo consideri un risarcimento per gli svantaggi che ti autoinfliggi.

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da giodeb » 3 dic 2020, 16:56

jpr williams ha scritto:
3 dic 2020, 15:50
La vedo diversamente.
Se io ritengo che una cosa sia sbagliata benchè regolamentare non la faccio, altrimenti perdo il diritto di criticarla. Ne approfitto e sto zitto. Ti faccio un esempio: nel mio lavoro io potrei legalmente inserire come oneri deducibili certi costi che ho, ma siccome ritengo che questo sia un indebito privilegio non lo faccio, rimettendoci del mio. Scrivendo per un blog potrei richiedere l'accredito per la stampa ed entrare legalmente gratis allo stadio, ma non lo faccio perchè scrivo per passione e non per professione.
In un mondo ideale dovrebbe essere così, ma purtroppo l’Italia del rugby è ben lontana da quel mondo.

Non vinciamo una partita del sei nazioni dal 2015 (in casa dal 2013) stiamo perdendo appassionati e tesserati e c’è un rischio non così remoto che ci buttino fuori dal sei nazioni (con conseguenze disastrose sull’intero movimento). Purtroppo, abbiamo un bisogno ormai disperato di risultati a breve termine e se per ottenerli è necessario avere in campo Tuivaiti, Steyn, Meyer, Faiva e Ioane lo dobbiamo fare perché siamo sull’orlo del baratro.

Per riprendere la tua analogia (onore a te ed ai tuoi principi) un uomo ricco, o che comunque può avere una vita dignitosa, può permettersi di fare scelte come le tue, seguendo i propri principi anche contro il proprio interesse, ma la FIR non è un uomo benestante, è piuttosto una madre single di 4 figli senza una lira che in qualche modo deve tirare a campare fino a fine mese nella speranza di tempi migliori.

Quando questi figli saranno cresciuti si spera siano bravi e aiutino la mamma: leggasi un movimento in salute con tanti, praticanti, tifosi e squadre di club competitive che possano naturalmente supportare una nazionale competitiva.

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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Messaggio da jpr williams » 3 dic 2020, 17:13

giodeb ha scritto:
3 dic 2020, 16:56
In un mondo ideale dovrebbe essere così, ma purtroppo l’Italia del rugby è ben lontana da quel mondo.
Non mi sfugge la logica della tua argomentazione, la capisco perfettamente. Per certi versi ha persino una giustificazione.
Ma penso che se non si tende all'ideale (nei fatti e non con le parole) sia impossibile raggiungerlo.
You may say I'm a dreamer, but I'm not the only one...
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