Non so quale linea guida metta questo limite... sui vari protocolli questo non è mai detto.
In ogni caso ognuno può gestire il proprio cantiere come crede, resta il fatto che ti arrivano le più varie imprese (da quelle organizzate e formate ai singoli artigiani senza alcuna cognizione di causa) e rimane un posto di lavoro (proprio per le sue caratteristiche intrinseche) in continua evoluzione e dove rimane difficilissimo controllare strettamente tutti i movimenti delle varie maestranze... tu probabilmente sei più bravo di me, rimango dell'avviso che in una normale azienda metalmeccanica o di qualunque altro tipo, proprio per la conformazione, la limitatezza delle aree di lavoro, la "staticità" dei flussi produttivi, la familiarità con il luogo da parte degli operai e mille altri motivi rimane molto più fattibile un controllo stretto...
Non serve scomodare infrastrutture di quel tipo, basta un banalissimo cantiere di centro commerciale, e tanto più complesso quanto più ci si avvicina alla fine dei lavori. Il problema non è controllare l'ingresso, il problema sono le evoluzioni e gli spostamenti all'interno... cosa che, ripeto, a me sembra molto più semplice in un'azienda "statica" e non dinamica come un cantiere... comunque se sei così bravo complimenti a tezappatalpa ha scritto: ↑23 apr 2020, 15:18se tu hai tutti cantieri cosí grossi non posso che farti i sentiti complimenti cmq a meno che non si parli del Mose o del traforo del Brennero (quelli sono giá in quarantea di fatto cronoprogrammare e regolare l'accesso mi pare la cosa piú semplice (sulla carta chiaro )
al momento il problema sono i materiali