Covid 19

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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ruttobandito
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Re: Covid 19

Messaggio da ruttobandito » 2 apr 2020, 8:33

ruttobandito ha scritto:
2 apr 2020, 8:20
Eserciti di corrieri precettati consecutivamente si presentano come monatti untori alle porte di Tannhauser... :roll:
È un'epidemia che si diffonde per prossimità, non una contaminazione aerea da radiazioni.
Qualcuno ricorda Chernobyl?
Intendevo scrivere coercitivamente, mannaggia al correttore di Gerry...
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pilonepoltrone
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Re: Covid 19

Messaggio da pilonepoltrone » 2 apr 2020, 8:45

sui bambini: io figli piccoli non ne ho (più), ma tenere un bambino rinchiuso per settimane non è bello (questo me lo ricordo). io credo che si dovrebbe fare appello al senso di responsabilità che (stranamente) il popolo italiano ha dimostrato, e permettere di portare fuori i più piccoli raccomandando di osservare RIGOROSAMENTE le distanza di sicurezza e di evitare assembramenti (non solo di bambini, anche di adulti). non so perchè, ma ho l'impressione che funzionerebbe.

per GrazieMunari: non so se il tuo dato della riduzione del 90% degli spostamenti sia corretto (fonte?), ma come ricorda giustamente Rutto, è la prossimità il problema in questa epidemia: la situazione disastrosa del bergamasco è dovuta principalmente al fatto che si sono tenute testardamente aperte fabbriche ad alta concentrazione di manodopera, permettendo al virus di diffondersi, anche grazie al pendolarismo. a me preoccupa molto di più che venga garantita la disponibilità delle attrezzature ed il rispetto delle regole per evitare la diffusione dell'epidemia sui luoghi di lavoro (a cominciare dagli ospedali!) rispetto alla passeggiata dei bimbi.
“These trees which he plants, and under whose shade he will never sit, he loves them for the sake of his children and his children’s children, who are to sit beneath the shadow of their spreading boughs.” (C. Loyson)

pilonepoltrone
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Re: Covid 19

Messaggio da pilonepoltrone » 2 apr 2020, 8:48

ruttobandito ha scritto:
2 apr 2020, 8:33
ruttobandito ha scritto:
2 apr 2020, 8:20
Eserciti di corrieri precettati consecutivamente si presentano come monatti untori alle porte di Tannhauser... :roll:
È un'epidemia che si diffonde per prossimità, non una contaminazione aerea da radiazioni.
Qualcuno ricorda Chernobyl?
Intendevo scrivere coercitivamente, mannaggia al correttore di Gerry...
il correttore di Garry è più contagioso del carognavirus :wink:
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Garry
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Re: Covid 19

Messaggio da Garry » 2 apr 2020, 8:57

ruttobandito ha scritto:
2 apr 2020, 8:22
pilonepoltrone ha scritto:
2 apr 2020, 8:12
Ilgorgo ha scritto:
2 apr 2020, 7:44
Casi per milione di abitanti. In Africa...
mah... io non sarei così ottimista. per certi paesi credo non ci sia neanche una conoscenza reale di quale sia il numero di abitanti, di conseguenza le statistiche di questo tipo lasciano un po' il tempo che trovano (non certo per colpa tua Gorgo, anzi grazie comunque per lo sforzo).
l'Africa la conosco poco, conosco bene l'America Latina ed abbastanza bene l'India: dopo aver visto uno slum indiano non credo assolutamente nè che le autorità sappiano veramente quanta gente ci abita nè, soprattutto, che abbiano la minima idea di quale sia la situazione sanitaria. corollario: tutti i numeri che arrivano dall'India li prendo con delle pinzone lunghe un chilometro.
magari in Africa è diverso, ma qualche dubbio sul fatto che si sappia (e si possa quantificare) davvero quanto avviene nelle bidonville di Lagos ce l'ho.
Sposo pienamente la considerazione del poltrone.
Anch’io, certamente. Oltretutto quella popolazione vive per strada, gomito a gomito. La “casa”, spesso, è solo un posto-letto, come lo fai l’isolamento?

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Re: Covid 19

Messaggio da Ilgorgo » 2 apr 2020, 9:57

pilonepoltrone ha scritto:
2 apr 2020, 8:12
Ilgorgo ha scritto:
2 apr 2020, 7:44
Casi per milione di abitanti. In Africa il numero cresce ma più lentamente di quanto si temeva e al momento rimane abbastanza basso; la speranza che il caldo influisca sulla contagiosità del virus quindi permane

mah... io non sarei così ottimista. per certi paesi credo non ci sia neanche una conoscenza reale di quale sia il numero di abitanti, di conseguenza le statistiche di questo tipo lasciano un po' il tempo che trovano (non certo per colpa tua Gorgo, anzi grazie comunque per lo sforzo).
l'Africa la conosco poco, conosco bene l'America Latina ed abbastanza bene l'India: dopo aver visto uno slum indiano non credo assolutamente nè che le autorità sappiano veramente quanta gente ci abita nè, soprattutto, che abbiano la minima idea di quale sia la situazione sanitaria. corollario: tutti i numeri che arrivano dall'India li prendo con delle pinzone lunghe un chilometro.
magari in Africa è diverso, ma qualche dubbio sul fatto che si sappia (e si possa quantificare) davvero quanto avviene nelle bidonville di Lagos ce l'ho.
La differenza è comunque molto ampia; voglio dire, anche se l'India avesse una capacità di trovare casi positivi dieci volte meno efficace di quella dell'Italia, avremmo cmq 10 casi per milione di abitanti in India e 1836 in Italia. La Tunisia è uno stato vicino a noi e ha un livello civile, sociale e -immagino- sanitario non troppo distante da quello italiano: là la media per milione di abitante è 36, in Italia 1836.
In Uganda le autorità si vantavano nei giorni scorsi che là i risultati degli esami arrivano alle persone in metà tempo che in Europa, perché là il sistema sanitario è rodato da epidemie precedenti.
In Indonesia, ultimo esempio, la media per milione di abitanti è 6, e nella trasmissione di Report dell'altra sera a un certo punto si è intravisto un documento dell'OMS (precedente a questo coronavirus) sulla capacità di risposta di ogni nazione a una pandemia: in quella classifica mondiale l'Italia era 31°, l'Indonesia 30°.
Insomma, si tratta di una nazione con un sistema sanitario adeguato e attualmente ha una media ufficiale trecentosei volte inferiore alla nostra.
Di sicuro non è solo grazie al caldo, ma che il caldo un poco possa influire io continuo a sperarlo.
Naturalmente da quando ho iniziato a sperarlo qui è tornato l'inverno: oggi temperatura minima 0°.

Garry
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Re: Covid 19

Messaggio da Garry » 2 apr 2020, 10:05

Intanto St. Vincent e Grenadines, nazione con poco più di 100mila abitanti, è uscito dallo status privilegiato di essere l'unico Paese al mondo che ha sconfitto il Coronavirus. Aveva un solo paziente positivo ed era guarito, ma purtroppo ieri se n'è aggiunto un altro.
Questo è quello che si chiama rallentamento del contagio: si ammalano uno per volta

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Ilgorgo
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Re: Covid 19

Messaggio da Ilgorgo » 2 apr 2020, 10:54

L'andamento dei nuovi casi in Italia, giorno per giorno. Mi viene il dubbio che per "picco" non si intenda l'apice del numero di persone positive, come ho sempre pensato, ma l'apice del numero di nuovi casi giornalieri

Immagine

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Re: Covid 19

Messaggio da zappatalpa » 2 apr 2020, 11:15

Foto simbolica! giovani e medio-giovani donne apparentemente senza piccoli figli ma con sacchi di pulci da 20kg a testa. Quo vadis Italy?

Immagine
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

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Re: Covid 19

Messaggio da zappatalpa » 2 apr 2020, 11:22

ancora un ottima intervista. altro che Burioni e nonricordopiúcomesichiamanoquelleduetronistelombarde

https://www.corriere.it/cronache/20_apr ... 38fa.shtml
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

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Re: Covid 19

Messaggio da pilonepoltrone » 2 apr 2020, 11:40

Ilgorgo ha scritto:
2 apr 2020, 9:57
La differenza è comunque molto ampia; voglio dire, anche se l'India avesse una capacità di trovare casi positivi dieci volte meno efficace di quella dell'Italia, avremmo cmq 10 casi per milione di abitanti in India e 1836 in Italia. La Tunisia è uno stato vicino a noi e ha un livello civile, sociale e -immagino- sanitario non troppo distante da quello italiano: là la media per milione di abitante è 36, in Italia 1836.
In Uganda le autorità si vantavano nei giorni scorsi che là i risultati degli esami arrivano alle persone in metà tempo che in Europa, perché là il sistema sanitario è rodato da epidemie precedenti.
In Indonesia, ultimo esempio, la media per milione di abitanti è 6, e nella trasmissione di Report dell'altra sera a un certo punto si è intravisto un documento dell'OMS (precedente a questo coronavirus) sulla capacità di risposta di ogni nazione a una pandemia: in quella classifica mondiale l'Italia era 31°, l'Indonesia 30°.
Insomma, si tratta di una nazione con un sistema sanitario adeguato e attualmente ha una media ufficiale trecentosei volte inferiore alla nostra.
Di sicuro non è solo grazie al caldo, ma che il caldo un poco possa influire io continuo a sperarlo.
Naturalmente da quando ho iniziato a sperarlo qui è tornato l'inverno: oggi temperatura minima 0°.
Gorgo, non sono riuscito a far cogliere il punto, che non è la maggiore o minore capacità tecnica di fare test, o il tempo che serve a farli o altro: c'è un tema sociale ENORME dietro. gli abitanti degli slum di Calcutta, o di una bidonville di Rio, semplicemente per le autorità *non esistono*: non esistono in tempi normali(se non come problema di ordine pubblica), non esistono a maggior rafgione in tempi come questi, e quello che succede in quegli ambiti non viene tracciato, non viene incluso nelle statistiche, non c'è.
l'unico modo per avere qualche informazione al riguardo sarebbe quello di verificare se chi è quotidianamente sul campo (ONG, associazioni religiose ecc.) ha dei dati, ed anche così bene che vada si potrebbero avere idee sui trend, non sui numeri assoluti.

Segnalo a solo titolo di esempio questo articolo del 25/3 (https://www.saluteinternazionale.info/2 ... in-africa/):


"Perché relativamente pochi casi confermati, fino ad ora, in Africa?

Da più parti sono state avanzate ipotesi sulle possibili ragioni di questa apparente anomalia. Si va da una ipotetica immunità genetica degli Africani al SARS-Cov2, alle temperature più calde che potrebbero rendere il virus meno attivo, alla prevalente giovane età della popolazione Africana (età mediana 19,7 anni, 60% della popolazione con meno di 25 anni), alla possibilità che molti casi non vengano riconosciuti come tali o perché paucisintomatici o perché non sottoposti a test specifici. La giovane età della maggior parte della popolazione Africana potrebbe, effettivamente, favorire una minore aggressività del virus, ma non una sua minore diffusione.

In una conferenza stampa tenutasi il 19 marzo, queste ipotesi sono state presentate alla Direttrice dell’Ufficio OMS della Regione Africa, la Dottoressa Matshidiso Moeti e ai suoi collaboratori. La risposta è stata che le prime tre ipotesi sono allo studio. L’ultima sarebbe da escludere, almeno per quanto riguarda casi sintomatici, in quanto 40 paesi sarebbero ora in grado di utilizzare i test specifici (da due che erano all’inizio dell’anno: uno a Johannesburg e l’altro a Dakar). Eppure sorprende che paesi come Angola, Mozambico, Tanzania, Uganda, abbiano finora registrato pochi casi e altri, come il densamente popolato Burundi, nessuno. Inoltre, l’ottimismo della Direttrice non sembra tener conto del fatto che la maggior parte dei laboratori attrezzati si trova in aree urbane (nella Repubblica Democratica del Congo tutti i casi confermati sono stati identificati nella capitale) e che i kit per i test scarseggiano in tutto il continente. La Tanzania disporrebbe, al momento, di 1.500 kit per il test. Per dare una idea dell’importanza del numero di test eseguiti per l’identificazione di casi, si veda il caso del Sudafrica che, al 23 marzo, dichiarava 274 casi confermati: il 3% dei 9.315 test eseguiti. Oltre ai kit per i test, nel continente scarseggiano anche i kit per la protezione del personale sanitario. Questo fa ragionevolmente temere prossimi alti tassi di morbilità e mortalità fra gli operatori sanitari.

In Nigeria i medici della capitale, Abuja, hanno dichiarato uno sciopero ad oltranza il 17 marzo perché non pagati da più di due mesi. Lo hanno sospeso il 23 marzo “in considerazione del crescente numero dei casi di coronavirus e dell’impegno mostrato dagli operatori sanitari”. Il paese, al 23 marzo, contava 22 casi confermati e più di 1.300 contatti monitorati. Nel 2014 la Nigeria riuscì a controllare efficacemente l’epidemia di Ebola. Un articolo apparso sul Lancet avanza dubbi sulla possibilità che un simile successo possa essere ripetuto con la presente pandemia in un paese con più di 200 milioni di abitanti, poche unità di terapia intensiva ed un virus che si diffonde molto velocemente.

La risposta più intelligente alla domanda posta dal titolo di questo paragrafo la ha fornita David Heyman, infettivologo della London School of Hygiene and Tropical Medicine: “A questa domanda, per ora, nessuno è in grado di rispondere”. Chiaro e conciso."
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hardhu
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Re: Covid 19

Messaggio da hardhu » 2 apr 2020, 11:51

Secondo questo docente di astrofisica il picco (dei casi giornalieri) sarebbe già stato raggiunto:

https://www.facebook.com/plugins/post.p ... &width=500

geovale
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Re: Covid 19

Messaggio da geovale » 2 apr 2020, 12:09


Ilgorgo
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Re: Covid 19

Messaggio da Ilgorgo » 2 apr 2020, 12:15

@Pilonepoltrone
Articolo interessante; non avevo mai pensato al fattore età per spiegare i dati africani. Rimango comunque abbastanza della mia idea, e in un certo senso quell'articolo in parte la rafforza. Cioè: se davvero i kit per gli esami e la capacità di risposta in quasi tutti i paesi africani è così debole e se probabilmente il lockdown che si riesce ad ottenere là è mediamente meno rigoroso di quello che stiamo applicando noi, allora un virus così contagioso come questo avrebbe già dovuto invadere pesantemente tutto il continente. I primi casi accertati in Africa sono di fine febbraio: in un mese se ha campo libero un virus così penetra ovunque. Ma se davvero il contagio fosse esploso ne avremmo evidenze, anche in carenza di test. I giornali ci sono anche là, le persone laureate e intelligenti ci sono anche là; se la gente stesse morendo in grande quantità di una forma acuta di polmonite lo denuncerebbero. Invece nelle sporadiche informazioni che trovo su twitter (per lo più attraverso la coach della nazionale femminile dell'Uganda, persona laureata, intelligente e attenta a queste cose, con la quale avevo avuto uno scambio di mail per il nostro sito*) per fortuna non si nota ancora nulla di tutto ciò. Lei denuncia la brutalità della polizia ugandese, eccessivamente ligia nel fare rispettare le regole a suon di bastonate, ma ancora non ha lanciato alcun allarme per la situazione sanitaria. Insomma, io continuo a sperare anche nel fattore temperatura

* https://blog.rugby.it/?p=3327

Garry
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Re: Covid 19

Messaggio da Garry » 2 apr 2020, 12:17

E' bastata una comunicazione forse un po' ambigua (dico forse perché per me era chiara) da parte del Governo e qualche dichiarazione da fuori di testa di Renzi delle altre opposizioni (Renzi in teoria sarebbe al governo, ma per quello che dice è all'opposizione) e la gente sta già mollando la stretta dell'isolamento.

Non so se lo avete riscontrato anche voi, ma io vedo più gente in giro, decisamente di più. Spero che le forze dell'ordine facciano il loro dovere e multino a raffica

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Re: Covid 19

Messaggio da Nandino » 2 apr 2020, 12:36

Ilgorgo ha scritto:
2 apr 2020, 12:15
@Pilonepoltrone
Articolo interessante; non avevo mai pensato al fattore età per spiegare i dati africani. Rimango comunque abbastanza della mia idea, e in un certo senso quell'articolo in parte la rafforza. Cioè: se davvero i kit per gli esami e la capacità di risposta in quasi tutti i paesi africani è così debole e se probabilmente il lockdown che si riesce ad ottenere là è mediamente meno rigoroso di quello che stiamo applicando noi, allora un virus così contagioso come questo avrebbe già dovuto invadere pesantemente tutto il continente. I primi casi accertati in Africa sono di fine febbraio: in un mese se ha campo libero un virus così penetra ovunque. Ma se davvero il contagio fosse esploso ne avremmo evidenze, anche in carenza di test. I giornali ci sono anche là, le persone laureate e intelligenti ci sono anche là; se la gente stesse morendo in grande quantità di una forma acuta di polmonite lo denuncerebbero. Invece nelle sporadiche informazioni che trovo su twitter (per lo più attraverso la coach della nazionale femminile dell'Uganda, persona laureata, intelligente e attenta a queste cose, con la quale avevo avuto uno scambio di mail per il nostro sito*) per fortuna non si nota ancora nulla di tutto ciò. Lei denuncia la brutalità della polizia ugandese, eccessivamente ligia nel fare rispettare le regole a suon di bastonate, ma ancora non ha lanciato alcun allarme per la situazione sanitaria. Insomma, io continuo a sperare anche nel fattore temperatura

* https://blog.rugby.it/?p=3327
Io ti posso parlare di cosa succede in Africa. I lock-down ce, lavoro per una banca di micro-finanza e si sta pensando a chiudere per un poco. I miei colleghi del Senegal e Nigeria lavorano da casa, per quel che possono, e gli altri nelle agenzie sono a staff ridotto. Mia moglie e bloccata in una città del nord del Senegal, le città sono chiuse.
In termini di contagi, ti assicuro che sono del tutto sottovalutati, ma ce pure da sapere che l'eta media in Senegal e Nigeria e di 18 anni, e i più di 65 anni sono solo il 2% della popolazione. L'epidemia ce, ma per lo più, per loro, e un raffreddore, e pochi vanno a l'ospedale, quindi forze non se ne sono accorti. Se un vecchio muore li non si fa il test, muore perché e vecchio punto e basta. L'unico, per ora, riportato deceduto per il covid in Senegal e il famoso Pape Diouf, ex dirigente de l'Olympique di Marsiglia, e non potevano non dirlo, per gli altri, morte anonime, eccetto per quelli che sono andati a l'ospedale, che sono pochi, o che li hanno testati a l'uscita de l'aeroporto.
Forze vedremo esplodere l'epidemia, forze e già bella che grossa, ma se non testi, non esiste.

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