Solidarietà a Maxime M'Bandà
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- jpr williams
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Solidarietà a Maxime M'Bandà
In pieno secondo millennio, in uno dei paesi più ricchi e moderni del pianeta un ragazzo italiano ed atleta della nostra nazionale deve vedersi costretto a scrivere questo.
Io una cosa così non sono capace di tollerarla
Ieri sera, dopo anni che non mi succedeva, ho subito un atto di razzismo.
Giusto appunto due giorni fa, rispondendo ad una domanda, dissi che i miei genitori mi avevano insegnato sin da piccolo ad affrontare gli episodi di razzismo col sorriso, MA QUESTA VOLTA NO.
Questa volta non erano frasi dette da un bambino che avrebbe potuto semplicemente ed ingenuamente ripetere ció che poteva aver sentito da genitori, altri bambini, televisione o qualsiasi altra fonte.
Sentirsi dire, da cittadino italiano e mulatto quale sono “VATTENE NEGRO DI MERDA, TORNATENE AL TUO PAESE” (parole tutte reperibili in qualsiasi dizionario Treccani), mi ha letteralmente ferito, deluso, danneggiato moralmente e mi ha fatto riflettere tutta la notte.
Solitamente cerco di farmi scivolare addosso tutte quelle frasi stupide che vengono passate come barzellette o frasi scherzose riguardante i NEGRI o comunque gli immigrati in generale, MA QUESTA VOLTA NO.
Sono nato in Italia da una donna sannita di Pannarano, un paesino in provincia di Benevento e da un uomo congolese, venuto in questo Paese con una borsa di studio a 19 anni e diventato un Medico Chirurgo sapendo solo lui le difficoltà a cui sia andato in contro.
Sarò sempre quel “NEGRO” che alcune persone ignoranti usano con quel tono dispregiativo e sarò sempre ITALIANO, che la gente lo voglia o no.
Sono fiero di essere il risultato dell’unione di due culture diverse e mi batteró sempre affinché vengano RISPETTATI I DIRITTI DI CITTADINO ITALIANO E DEL MONDO miei e di qualsiasi altra persona che abbia una storia analoga alla mia e che si possa chiamare Mario, Giulia, Juan, Xiang, Mohamed.
Spero tanto che alla persona in questione arrivi, anche solo per sbaglio, questo messaggio e che si faccia un esame di coscienza oltre che ritagliarsi qualche momento delle sue giornate per leggere ed acculturarsi per evitare di rimanere nella deficienza, intesa come difetto di preparazione scolastica.
#noalrazzismo
Io una cosa così non sono capace di tollerarla
Ieri sera, dopo anni che non mi succedeva, ho subito un atto di razzismo.
Giusto appunto due giorni fa, rispondendo ad una domanda, dissi che i miei genitori mi avevano insegnato sin da piccolo ad affrontare gli episodi di razzismo col sorriso, MA QUESTA VOLTA NO.
Questa volta non erano frasi dette da un bambino che avrebbe potuto semplicemente ed ingenuamente ripetere ció che poteva aver sentito da genitori, altri bambini, televisione o qualsiasi altra fonte.
Sentirsi dire, da cittadino italiano e mulatto quale sono “VATTENE NEGRO DI MERDA, TORNATENE AL TUO PAESE” (parole tutte reperibili in qualsiasi dizionario Treccani), mi ha letteralmente ferito, deluso, danneggiato moralmente e mi ha fatto riflettere tutta la notte.
Solitamente cerco di farmi scivolare addosso tutte quelle frasi stupide che vengono passate come barzellette o frasi scherzose riguardante i NEGRI o comunque gli immigrati in generale, MA QUESTA VOLTA NO.
Sono nato in Italia da una donna sannita di Pannarano, un paesino in provincia di Benevento e da un uomo congolese, venuto in questo Paese con una borsa di studio a 19 anni e diventato un Medico Chirurgo sapendo solo lui le difficoltà a cui sia andato in contro.
Sarò sempre quel “NEGRO” che alcune persone ignoranti usano con quel tono dispregiativo e sarò sempre ITALIANO, che la gente lo voglia o no.
Sono fiero di essere il risultato dell’unione di due culture diverse e mi batteró sempre affinché vengano RISPETTATI I DIRITTI DI CITTADINO ITALIANO E DEL MONDO miei e di qualsiasi altra persona che abbia una storia analoga alla mia e che si possa chiamare Mario, Giulia, Juan, Xiang, Mohamed.
Spero tanto che alla persona in questione arrivi, anche solo per sbaglio, questo messaggio e che si faccia un esame di coscienza oltre che ritagliarsi qualche momento delle sue giornate per leggere ed acculturarsi per evitare di rimanere nella deficienza, intesa come difetto di preparazione scolastica.
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Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
M'Bandà poteva anche non sottolineare il fatto che è italiano. La cosa non modifica la gravità dell'episodio, a mio modo di vedere.
L'ignorante che lo ha apostrofato in quel modo avrebbe di che vergognarsi in ogni caso, se fosse capace divergono, del che dubito.
Leggete quest'altra storia, sempre d'ambito sportivo:
Lei si chiama Eniola Aluko, ha 32 anni, è il numero 9 della Juventus femminile e nell’ultimo anno e mezzo ha vinto, da capocannoniere, tutto quello che c’era da vincere: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa.
Poi, a un certo punto, all’apice della sua esperienza italiana, ha detto basta. Sono stanca. “Stanca di entrare in un negozio ed essere guardata come se, da un momento all’altro, dovessi rubare qualcosa.” “Stanca di essere guardata negli aeroporti come fossi Pablo Escobar.”
Eniola è stanca di “un Paese indietro di decenni sul tema integrazione.” “Un Paese in cui il razzismo è considerato parte della cultura del tifo.”
Quella di domenica con la Fiorentina sarà l’ultima partita di Eniola, poi tornerà nella sua Inghilterra. Lei, nigeriana di nascita e di passaporto britannica, che è arrivata in Italia per coronare una carriera stellare e da questo Paese andrà via quasi di nascosto per sfuggire a un clima che si è fatto irrespirabile.
Mentre guardi questi occhi sorridenti di un’estate che sembra lontanissima, vorresti afferrarla dolcemente per un braccio e dirle che no, che sbaglia, che deve restare, che l’Italia non è quella che ha conosciuto lei, che questo non è un Paese razzista. E invece non puoi fare a meno di augurarle di scappare via il più lontano possibile, via dai razzisti, dai pregiudizi, dalla discriminazione più o meno esibita, più o meno consapevole.
La verità è che l’Italia una come Eniola non se la merita. E, se ogni sera riempiamo a migliaia queste meravigliose piazze, in fondo è semplicemente perché Eniola un giorno torni qui e si senta finalmente libera di essere donna, di essere semplicemente se stessa.
Scusaci, Eniola. Buon viaggio. Che sia un arrivederci.
L'ignorante che lo ha apostrofato in quel modo avrebbe di che vergognarsi in ogni caso, se fosse capace divergono, del che dubito.
Leggete quest'altra storia, sempre d'ambito sportivo:
Lei si chiama Eniola Aluko, ha 32 anni, è il numero 9 della Juventus femminile e nell’ultimo anno e mezzo ha vinto, da capocannoniere, tutto quello che c’era da vincere: Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa.
Poi, a un certo punto, all’apice della sua esperienza italiana, ha detto basta. Sono stanca. “Stanca di entrare in un negozio ed essere guardata come se, da un momento all’altro, dovessi rubare qualcosa.” “Stanca di essere guardata negli aeroporti come fossi Pablo Escobar.”
Eniola è stanca di “un Paese indietro di decenni sul tema integrazione.” “Un Paese in cui il razzismo è considerato parte della cultura del tifo.”
Quella di domenica con la Fiorentina sarà l’ultima partita di Eniola, poi tornerà nella sua Inghilterra. Lei, nigeriana di nascita e di passaporto britannica, che è arrivata in Italia per coronare una carriera stellare e da questo Paese andrà via quasi di nascosto per sfuggire a un clima che si è fatto irrespirabile.
Mentre guardi questi occhi sorridenti di un’estate che sembra lontanissima, vorresti afferrarla dolcemente per un braccio e dirle che no, che sbaglia, che deve restare, che l’Italia non è quella che ha conosciuto lei, che questo non è un Paese razzista. E invece non puoi fare a meno di augurarle di scappare via il più lontano possibile, via dai razzisti, dai pregiudizi, dalla discriminazione più o meno esibita, più o meno consapevole.
La verità è che l’Italia una come Eniola non se la merita. E, se ogni sera riempiamo a migliaia queste meravigliose piazze, in fondo è semplicemente perché Eniola un giorno torni qui e si senta finalmente libera di essere donna, di essere semplicemente se stessa.
Scusaci, Eniola. Buon viaggio. Che sia un arrivederci.
"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Immagino che questo tizio non glielo abbia detto in faccia a Maxime.
Anzi, ne sono sicuro.
Tra l'altro, non c'entra, ma M'Banda è persona di cultura, personalità e grande intelligenza. Lo farei capitano subito, se fosse titolare.
Anzi, ne sono sicuro.
Tra l'altro, non c'entra, ma M'Banda è persona di cultura, personalità e grande intelligenza. Lo farei capitano subito, se fosse titolare.
- Adryfrentzen
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
questi episodi sono sempre più frequenti
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Grazie Maxime, anch'io sono fiero che un ragazzo come te sia un cittadino italiano e del Mondo.
Tieni duro
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- giuseppone64
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Il ragazzo al bar è un mito, a nome di tutti un forte abbraccio!
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
mia moglie
Molti amici molto onore
Io
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
https://www.gazzetta.it/Rugby/29-11-201 ... 9156.shtml
Qui l'articolo che racconta la vicenda. Il tizio gliel'ha detto in faccia, ma poi è scappato come un coniglio.
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Solo uno squilibrato, da non escludere drogato o pregiudicato, può comportarsi in quel modo. La provocazione violenta e la minaccia del cric denotano un'attitudine criminale precisa. Non è nemmeno da escludere una provocazione progettata e rientrata per paura di prenderle.
Maxime, lo sai già, ma in questa occasione è bene che te lo diciamo ancora : tutti i rugbysti del forum ti vogliono bene e ti sono solidali ; vedrai che se lo rintracciano, quello sciagurato la pagherà molto cara.
Se qualcuno può, direi che si potrebbero riportare i commenti di questo post sul sito di Maxime.
Maxime, lo sai già, ma in questa occasione è bene che te lo diciamo ancora : tutti i rugbysti del forum ti vogliono bene e ti sono solidali ; vedrai che se lo rintracciano, quello sciagurato la pagherà molto cara.
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Max, questo paese è (ancora) meglio di così, tieni botta. spero che la chiavica in questione si sia schiantata contro un platano mentre scappava.
“These trees which he plants, and under whose shade he will never sit, he loves them for the sake of his children and his children’s children, who are to sit beneath the shadow of their spreading boughs.” (C. Loyson)
- jpr williams
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Ecco, vorrei tanto crederci, ma non ci riesco.
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
sono un inguaribile ottimista
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- jpr williams
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Una malattia da cui questo paese mi ha guarito da tempo.
Quel razzista di merda rappresenta l'Italia molto più di noi, cioè i buonisti del c4$$o, come oggi va di moda dire.
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Io non penso che le cose siano davvero così brutte. Personalmente, non conosco nessuno davvero razzista: conosco diverse persone che "a me Salvini non dispiace, quasi quasi mi viene voglia di votarlo perché ormai questa sinistra non è più una sinistra" (= "lo voto al 100%, però so che la cosa non è ben vista e allora mi riparo dietro al paravento della delusione per la sinistra"), ma nessuna di esse insulterebbe mai una persona nera per via della razza.
Episodi di vero razzismo qui dalle mie parti non ne ho mai incontrati e vivo a Reggio Emilia, mica in un paesino di sei abitanti. Certo, di frasi contro i "teroni", poi contro i marocchini, poi contro gli albanesi, poi contro romeni e moldavi e un po' ora anche contro i cinesi ne ho sentite a migliaia, nel corso degli anni, ma non si sono mai tramutate in gesti violenti e neppure, che io sappia, in episodi di discriminazione.
Persone ignoranti e arrabbiate che se la prendono con chi è diverso esisteranno sempre, temo faccia parte del nostro dna, ma non mi pare che la situazione sia tragica anche se certo c'è molto lavoro da fare per migliorare il migliorabile
Episodi di vero razzismo qui dalle mie parti non ne ho mai incontrati e vivo a Reggio Emilia, mica in un paesino di sei abitanti. Certo, di frasi contro i "teroni", poi contro i marocchini, poi contro gli albanesi, poi contro romeni e moldavi e un po' ora anche contro i cinesi ne ho sentite a migliaia, nel corso degli anni, ma non si sono mai tramutate in gesti violenti e neppure, che io sappia, in episodi di discriminazione.
Persone ignoranti e arrabbiate che se la prendono con chi è diverso esisteranno sempre, temo faccia parte del nostro dna, ma non mi pare che la situazione sia tragica anche se certo c'è molto lavoro da fare per migliorare il migliorabile
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Re: Solidarietà a Maxime M'Bandà
Sei fortunato!
Io di ragazzi di colore che hanno studiato qui da noi fin dalle elementari, perfettamente integrati nella nostra cultura e società che hanno iniziato ad avere paura tanto da voler emigrare ne conosco.
però ti invito a riflettere sulla tua frase: "Certo, di frasi contro i "teroni", poi contro i marocchini, poi contro gli albanesi, poi contro romeni e moldavi e un po' ora anche contro i cinesi ne ho sentite a migliaia, nel corso degli anni"
e questo cos'è, se non razzismo?
Io di ragazzi di colore che hanno studiato qui da noi fin dalle elementari, perfettamente integrati nella nostra cultura e società che hanno iniziato ad avere paura tanto da voler emigrare ne conosco.
però ti invito a riflettere sulla tua frase: "Certo, di frasi contro i "teroni", poi contro i marocchini, poi contro gli albanesi, poi contro romeni e moldavi e un po' ora anche contro i cinesi ne ho sentite a migliaia, nel corso degli anni"
e questo cos'è, se non razzismo?