però boh non so se possiamo far ricadere la responsabilità sui club "storici/strutturati" piuttosto che sulla federazione (lei però effettivamente riceve soldi per la possibilità olimpica).Luqa-bis ha scritto:L'investimento sul seven è legato alla opportunità olimpica.
E dipende anche dallo scarso interesse di quei club che poi vorrebbero essere promossi economicamente
Seven, touch, beach, sono tutte componenti del rugby XV che almeno in Italia, ma anche altrove, che nascono e prendono propulsione da iniziative quasi dirette dei giocatori, club dedicati per la parte estiva.
Se guardate il beach è riuscito pian piano a radicarsi con un circuito di eventi fino ad avere un proprio "campionato" riconosciuto dalla FIR. Ma tutto ciò non parte direttamente dai club radicati in quanto tali ma da giocatori/dirigenti appassionati che hanno coltivato un evento apprezzato dai giocatori stessi.
Nel Seven questo non è accaduto e mi par di vedere (ma ho una visione parziale della cosa) mi pare stia scemando e riducendosi di eventi.
Di contro per esempio il CRV Veneto (probabile anche le altre regioni ma non so) organizza per l'ultima fase di stagione (fine maggio metà giugno) u14 u16 e u18 una serie di tappe (4 mi sembra) dedicate al seven, con tecnico dedicato ceh a richiesta va nei club a fare allenamenti mirati.
Quello che voglio dire (in modo confuso) è che a volte alcune varianti del rugby faticano a prendere piede per i più svariati motivi. Per il seven non saprei dire il motivo.
Nel mio piccolo è forse perchè raccimolare almeno 12 giocatori longilinei e con caratteristiche da seven verso la fine del campionato in modo abbastanza stabile (avere la disponibilità a più eventi) non è facile.
é più semplice tirare su 12 giocatori generici che su un campo da beach più o meno tutti riescono a farsi valere nonostante le caratteristiche fisiche di ciascuno.