Why Italians are still playing rugby??
Moderatore: Emy77
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Why Italians are still playing rugby??
Dont offense but Italy are very crap for this beautiful sport, you should to give up and search for other sport, this is not for you
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Re: Why Italians are still playing rugby??
Questa è la trollata più bella di sempre
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Re: Why Italians are still playing rugby??
.... mo me lo segno !
.... I take a note !
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"Guardaci, noi maschi, a una certa età dello sviluppo, davanti a una portaerei... Sempre tutti là: impiantati! E non c’entra niente che poi da grande diventi anche pacifista, e magari fai l’obiettore di coscienza. Non c’entra niente. E' che a un certo stadio dello sviluppo, se vedi la portaerei, qualcosa dentro lo senti...
E' che si intuisce che là dentro c’è qualcosa, no?
E cosa c’è?
C’è il segreto del progresso."
Marco Paolini "Il Racconto del Vajont"
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Re: Why Italians are still playing rugby??
Non so se le due cose sono correlate ma in un altro forum se la sono presa per un paragrafo un po' da bullo di un articolo del Corriere della Sera
http://t2rugby.com/viewtopic.php?f=3&t= ... 312#p98312
Forse questo nuovo iscritto straniero arriva da quell'altro forum o comunque ce l'ha con il rugby italiano per lo stesso motivo
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- jpr williams
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Re: Why Italians are still playing rugby??
Sicuramente è una trollata, ma non si può chiudere gli occhi sul fatto che molti (persino molti tafazzisti italiani) se lo chiedano.
Io ovviamente non la penso così, ma la questione esiste e viene posta da molte parti. Magari non circa il fatto che l?Italia debba continuare o smettere di giocare a rugby, quello palesemente non ha senso, ma circa il fatto che occupi un posto nel 6N. Possiamo davvero dire che la questione è del tutto improponibile?
Io non condivido, ma la questione non è eludibile. Troppi whitewash stanno minando la nostra credibilità a questo livello: non è il momento di arrendersi, ma di rendersi conto del livello della sfida si.
Io ovviamente non la penso così, ma la questione esiste e viene posta da molte parti. Magari non circa il fatto che l?Italia debba continuare o smettere di giocare a rugby, quello palesemente non ha senso, ma circa il fatto che occupi un posto nel 6N. Possiamo davvero dire che la questione è del tutto improponibile?
Io non condivido, ma la questione non è eludibile. Troppi whitewash stanno minando la nostra credibilità a questo livello: non è il momento di arrendersi, ma di rendersi conto del livello della sfida si.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Why Italians are still playing rugby??
I don't think Italians in this sport (as persons, I mean) are much different from anyone in the world, the real problem is that there are many problem in the player'slate growth as we (as italians, I mean) lack of a national federation that can be supportive of anyone that tries to improve the general level (thayt is low), skilled people that colud boot the young rugbyman's capabilities and moch more.JuanLucarelli ha scritto:Dont offense but Italy are very crap for this beautiful sport, you should to give up and search for other sport, this is not for you
some evidence of theat, is that when a correct management is done in rugby (for instance Benetton Treviso Rugby that, at the moment, is placed in the middle of the PRO14's chart), italian rugbyman perform like the other.
"f*** russians", said the English Fly-half just after being neck-tackled by the russian flanker
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Re: Why Italians are still playing rugby??
@ ai forumisti
Ho atteso sperando che nessuno qaqasse i'trolle (italiano forbito - prendesse in soderazione la provocazione), ma vabbeh.. ormai...
@ el caballero JUAN
Fair translation of above: "I wait for a long hoping nobody (literally "use the trolled like a toilet") take care of the troll thread, but... I see it was a fail wish
También puedes escribir en tu lengua materna. Aquí también entendemos incluso si no utilizamos el voseo.
Ho atteso sperando che nessuno qaqasse i'trolle (italiano forbito - prendesse in soderazione la provocazione), ma vabbeh.. ormai...
@ el caballero JUAN
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Re: Why Italians are still playing rugby??
proviamo a rispondere con un pò di logica per far capire l'entità del problema, ovviamente da un punto di vista ogettivo:
Quando allenavo i ragazzini del Vasari under 12/14 , annate 99,98, 00 , su un gruppo di 26 ragazzini, io e jentu ( più ovviamente il lavoro di chi segui dopo ) portammo in accademia zonale/ accademia nazionale / nazionali giovanili 5 ragazzi ( di cui 4 nazionali Bianchi, Mancini Parri, Chianucci, Mariottini ).
Quelle annate avevano vinto praticamente con tutti i pari età in Italia e arrivarono perfino secondi in Francia in un torneo under 15, con le compagini dei migliori club top 14 francese. Nello stesso periodo, venne ad Arezzo il Cork Constitution, società con la quale fu fatto un gemellaggio. Per chi non lo sapesse, il Cork, è uno dei club pricipali fondanti il Munster. Il capo allenatore, presente con 70 ( !) ragazzini ad Arezzo, aveva nel suo curriculum l'aver formato 19 dei 23 giocatori nell'allora rosa di Munster ( periodo O gara, Stringer, Omaoney, O Connel, Zebo, e alti...) . Ci disse che per loro, a 10 anni, avviene la fase di "identificazione", cioe' quando osservano un ragazzino e la sua famiglia, a 12 cominciano a lavorare per ruoli ( cosa che facevamo anche noi venendo tacciati di eresia da parte dei vari tecnici regionali..), e tra 14/16 anni li specializzano a fondo. Nei ragazzi presenti, ci indicò metà della futura Irlanda , cosa che verificammo negli anni a seguire, poichè erano spesso contrapposti ai "nostri" nazionali, e che sono tuttora tra i quadrifogli.I nostri ragazzi ( 97-98-99-00 ) sono le prime annate ad aver completato il percorso centro di formazione/accademia zonale/ accademia nazionale / nazionale giovanile e ora ben performano come permit nelle Zebre e a Treviso.
Questa è la premessa per indicare quello che è un percorso che noi abbiamo svolto in parallelo con altri club italiani nello stesso periodo , club con i quali, ci contendevamo le finali dei tornei in giro per l'Italia, alla faccia di chi non ha ancora capito che è nel minirugby fino alla under 16 che si formano i giocatori di qualità ( salvo eccezioni e specializzazioni più approfondite su ruoli specifici dove prima non è possibile per un semplice questione di sviluppo/incolumità/regole di categoria ).
Arrivo al dunque:
i giocatori di Cork, un solo club, vennero in tour in Italia in 70 under 13 ( con soli 2 accompagnatori e 4 tecnici..), e Cork è una delle 4 anime di Munster, che è una delle 4 franchigie che formano l'Irlanda: Questa gente, ha su di noi, un vantaggio temporale che varia da un secolo ad un secolo e mezzo, e che mica rimane li a sfogliare quadrifogli, ma continua nel proprio percorso evolutivo. E' come inseguire un treno che passa: punto primo, decidi di voler salire, punto secondo, individui un punto sul quale salire sperando che sia a te favorevole, punto tre, una volta partito cerchi di aggiustare la tua velocità a quel treno..ecco, il punto definitivo è proprio questo: quel treno non si ferma ad aspettarci, noi facciamo progressi tangibili ed evidenti ( l'inserimento dei giocatori della 20 nei campionati di eccellenza e come permit nel torneo celtico e li a dimostrarlo ) , ma quel treno, come è ovvio che sia, continua a correre, non si ferma ad aspettarci, e ci vorrà ancora qualche decennio per colmare il gap, ma non saranno le chiacchere da forum a farlo, ma il lavoro di qualità, fatto da tecnici di qualità, sui campi del minirugby e delle juniores, cosa tutt'altro che scontata.
Quando allenavo i ragazzini del Vasari under 12/14 , annate 99,98, 00 , su un gruppo di 26 ragazzini, io e jentu ( più ovviamente il lavoro di chi segui dopo ) portammo in accademia zonale/ accademia nazionale / nazionali giovanili 5 ragazzi ( di cui 4 nazionali Bianchi, Mancini Parri, Chianucci, Mariottini ).
Quelle annate avevano vinto praticamente con tutti i pari età in Italia e arrivarono perfino secondi in Francia in un torneo under 15, con le compagini dei migliori club top 14 francese. Nello stesso periodo, venne ad Arezzo il Cork Constitution, società con la quale fu fatto un gemellaggio. Per chi non lo sapesse, il Cork, è uno dei club pricipali fondanti il Munster. Il capo allenatore, presente con 70 ( !) ragazzini ad Arezzo, aveva nel suo curriculum l'aver formato 19 dei 23 giocatori nell'allora rosa di Munster ( periodo O gara, Stringer, Omaoney, O Connel, Zebo, e alti...) . Ci disse che per loro, a 10 anni, avviene la fase di "identificazione", cioe' quando osservano un ragazzino e la sua famiglia, a 12 cominciano a lavorare per ruoli ( cosa che facevamo anche noi venendo tacciati di eresia da parte dei vari tecnici regionali..), e tra 14/16 anni li specializzano a fondo. Nei ragazzi presenti, ci indicò metà della futura Irlanda , cosa che verificammo negli anni a seguire, poichè erano spesso contrapposti ai "nostri" nazionali, e che sono tuttora tra i quadrifogli.I nostri ragazzi ( 97-98-99-00 ) sono le prime annate ad aver completato il percorso centro di formazione/accademia zonale/ accademia nazionale / nazionale giovanile e ora ben performano come permit nelle Zebre e a Treviso.
Questa è la premessa per indicare quello che è un percorso che noi abbiamo svolto in parallelo con altri club italiani nello stesso periodo , club con i quali, ci contendevamo le finali dei tornei in giro per l'Italia, alla faccia di chi non ha ancora capito che è nel minirugby fino alla under 16 che si formano i giocatori di qualità ( salvo eccezioni e specializzazioni più approfondite su ruoli specifici dove prima non è possibile per un semplice questione di sviluppo/incolumità/regole di categoria ).
Arrivo al dunque:
i giocatori di Cork, un solo club, vennero in tour in Italia in 70 under 13 ( con soli 2 accompagnatori e 4 tecnici..), e Cork è una delle 4 anime di Munster, che è una delle 4 franchigie che formano l'Irlanda: Questa gente, ha su di noi, un vantaggio temporale che varia da un secolo ad un secolo e mezzo, e che mica rimane li a sfogliare quadrifogli, ma continua nel proprio percorso evolutivo. E' come inseguire un treno che passa: punto primo, decidi di voler salire, punto secondo, individui un punto sul quale salire sperando che sia a te favorevole, punto tre, una volta partito cerchi di aggiustare la tua velocità a quel treno..ecco, il punto definitivo è proprio questo: quel treno non si ferma ad aspettarci, noi facciamo progressi tangibili ed evidenti ( l'inserimento dei giocatori della 20 nei campionati di eccellenza e come permit nel torneo celtico e li a dimostrarlo ) , ma quel treno, come è ovvio che sia, continua a correre, non si ferma ad aspettarci, e ci vorrà ancora qualche decennio per colmare il gap, ma non saranno le chiacchere da forum a farlo, ma il lavoro di qualità, fatto da tecnici di qualità, sui campi del minirugby e delle juniores, cosa tutt'altro che scontata.
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
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Re: Why Italians are still playing rugby??
bep68 ha scritto:proviamo a rispondere con un pò di logica per far capire l'entità del problema, ovviamente da un punto di vista soggettivo( il mio ) :
Quando allenavo i ragazzini del Vasari under 12/14 , annate 99,98, 00 , su un gruppo di 26 ragazzini, io e jentu ( più ovviamente il lavoro di chi segui dopo ) portammo in accademia zonale/ accademia nazionale / nazionali giovanili 5 ragazzi ( di cui 4 nazionali Bianchi, Mancini Parri, Chianucci, Mariottini ).
Quelle annate avevano vinto praticamente con tutti i pari età in Italia e arrivarono perfino secondi in Francia in un torneo under 15, con le compagini dei migliori club top 14 francese. Nello stesso periodo, venne ad Arezzo il Cork Constitution, società con la quale fu fatto un gemellaggio. Per chi non lo sapesse, il Cork, è uno dei club pricipali fondanti il Munster. Il capo allenatore, presente con 70 ( !) ragazzini ad Arezzo, aveva nel suo curriculum l'aver formato 19 dei 23 giocatori nell'allora rosa di Munster ( periodo O gara, Stringer, Omaoney, O Connel, Zebo, e alti...) . Ci disse che per loro, a 10 anni, avviene la fase di "identificazione", cioe' quando osservano un ragazzino e la sua famiglia, a 12 cominciano a lavorare per ruoli ( cosa che facevamo anche noi venendo tacciati di eresia da parte dei vari tecnici regionali..), e tra 14/16 anni li specializzano a fondo. Nei ragazzi presenti, ci indicò metà della futura Irlanda , cosa che verificammo negli anni a seguire, poichè erano spesso contrapposti ai "nostri" nazionali, e che sono tuttora tra i quadrifogli.I nostri ragazzi ( 97-98-99-00 ) sono le prime annate ad aver completato il percorso centro di formazione/accademia zonale/ accademia nazionale / nazionale giovanile e ora ben performano come permit nelle Zebre e a Treviso.
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Arrivo al dunque:
i giocatori di Cork, un solo club, vennero in tour in Italia in 70 under 13 ( con soli 2 accompagnatori e 4 tecnici..), e Cork è una delle 4 anime di Munster, che è una delle 4 franchigie che formano l'Irlanda: Questa gente, ha su di noi, un vantaggio temporale che varia da un secolo ad un secolo e mezzo, e che mica rimane li a sfogliare quadrifogli, ma continua nel proprio percorso evolutivo. E' come inseguire un treno che passa: punto primo, decidi di voler salire, punto secondo, individui un punto sul quale salire sperando che sia a te favorevole, punto tre, una volta partito cerchi di aggiustare la tua velocità a quel treno..ecco, il punto definitivo è proprio questo: quel treno non si ferma ad aspettarci, noi facciamo progressi tangibili ed evidenti ( l'inserimento dei giocatori della 20 nei campionati di eccellenza e come permit nel torneo celtico e li a dimostrarlo ) , ma quel treno, come è ovvio che sia, continua a correre, non si ferma ad aspettarci, e ci vorrà ancora qualche decennio per colmare il gap, ma non saranno le chiacchere da forum a farlo, ma il lavoro di qualità, fatto da tecnici di qualità, sui campi del minirugby e delle juniores, cosa tutt'altro che scontata.
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
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Re: Why Italians are still playing rugby??
non sono riuscito a correggere, ma voleva essere cosi:
proviamo a rispondere con un pò di logica per far capire l'entità del problema, ovviamente da un punto di vista soggettivo( il mio ):
proviamo a rispondere con un pò di logica per far capire l'entità del problema, ovviamente da un punto di vista soggettivo( il mio ):
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
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Re: Why Italians are still playing rugby??
ho letto quell'articolo e mi sento di commentarne una piccola parte: paragonare la haka a dei versacci è molto poco in linea col rispetto che da sempre ha contraddistinto il rugby.Ilgorgo ha scritto:Non so se le due cose sono correlate ma in un altro forum se la sono presa per un paragrafo un po' da bullo di un articolo del Corriere della Sera
http://t2rugby.com/viewtopic.php?f=3&t= ... 312#p98312
Forse questo nuovo iscritto straniero arriva da quell'altro forum o comunque ce l'ha con il rugby italiano per lo stesso motivo
sì, lo so che sono vecchio e penso sempre al rugby di una volta, quello del cinque nazioni e dei test match, prima della webb ellis cup e del professionismo, quello del té caldo nell'intervallo fra i due tempi, in campo in mezzo al fango.
ma le basi almeno salviamole: rispetto per gli avversari, per l'arbitro, per i tifosi dell'altra squadra. e quindi anche per noi stessi.
buon terzo tempo a tutti
Padre nostro che sei nei cieli | restaci pure | quanto a noi resteremo sulla terra | che a volte è così bella. (J. Prevert)
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Re: Why Italians are still playing rugby??
Ma lo avete preso sul serio?
"È facile svegliare uno che sta dormendo. Più difficile è svegliare uno che finge di dormire"
J. Safran Foer
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Re: Why Italians are still playing rugby??
Strano concetto di sport, molto strano.JuanLucarelli ha scritto:Dont offense but Italy are very crap for this beautiful sport, you should to give up and search for other sport, this is not for you
Quindi, secondo Lucarelli, si dovrebbero praticare solo gli sport che ci portano vittorie.
Un concetto antagonista al concetto stesso di sport.
Ma tu, JuanLucarelli, che sport pratichi ?
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Re: Why Italians are still playing rugby??
Credo faccia il sollevatore di polemichemetabolik ha scritto:Strano concetto di sport, molto strano.JuanLucarelli ha scritto:Dont offense but Italy are very crap for this beautiful sport, you should to give up and search for other sport, this is not for you
Quindi, secondo Lucarelli, si dovrebbero praticare solo gli sport che ci portano vittorie.
Un concetto antagonista al concetto stesso di sport.
Ma tu, JuanLucarelli, che sport pratichi ?
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Re: Why Italians are still playing rugby??
O il lanciatore di StronxateMan of the moment ha scritto:Credo faccia il sollevatore di polemichemetabolik ha scritto:Strano concetto di sport, molto strano.JuanLucarelli ha scritto:Dont offense but Italy are very crap for this beautiful sport, you should to give up and search for other sport, this is not for you
Quindi, secondo Lucarelli, si dovrebbero praticare solo gli sport che ci portano vittorie.
Un concetto antagonista al concetto stesso di sport.
Ma tu, JuanLucarelli, che sport pratichi ?
"È facile svegliare uno che sta dormendo. Più difficile è svegliare uno che finge di dormire"
J. Safran Foer