La stanza di Meta

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

loverthetop_86
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da loverthetop_86 » 18 mar 2024, 14:04

Mr Ian ha scritto:
18 mar 2024, 13:58
In realtà una volta ho fatto un conto tra entrati in accademia e post accademia.. 10% era la cifra che usciva, poi c era un 30% completamente scomparsi dai radar, purtroppo..
Ho capito. Ma la colpa alla FIR non si dà su TUTTI i scomparsi dal radar, ma su quelli scomparsi dal radar per mano sua.
Sono due cose diverse.
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stilicone
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da stilicone » 18 mar 2024, 14:14

Molti sono i chiamati (forse qualcuno anche a sproposito...) e pochi gli eletti.
Comunque se non erro sabato 14 su 23 vengono dall'Accademia: Pani Menoncello Garbisi Cannone 1 Cannone 2 L'amaro Fischetti Marin Zuliani Vintcent Zilocchi Lucchesi Spagnolo Favretto.
Aggiungi 3 più anzianità, non passati per ragioni anagrafiche (Negri Ruzza e Ferrari).
Più Nicotera colpevolmente scartato.
A me non sembrano pochi.
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supermax
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da supermax » 18 mar 2024, 14:18

Ha poco senso chiedersi quanti accademici sono arrivati in nazionale. Bisogna chiedersi invece quanti del giro dell'attuale nazionale siano accademici dei tempi di Ascione e Aboud. La risposta è: tanti senza se e senza ma. Senza quella formazione di altissima qualità non avremmo la fascia dei 20-25 anni di oggi che esprime gente come Lamaro, i Cannone, Garbisi, Lucchesi, Menoncello, Nicotera, Zuliani, Mori, Pani, Ezekor, ecc ecc. E sicuramente mi scordo di qualcuno. Prima dalle nostre under usciva poca gente di alto livello e si vede da come la fascia 27-32 anni oggi abbia pochi rappresentanti in nazionale. È la qualità che è migliorata ed è innegabile

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doublegauss
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da doublegauss » 18 mar 2024, 14:38

Mr Ian ha scritto:
18 mar 2024, 13:58
In realtà una volta ho fatto un conto tra entrati in accademia e post accademia.. 10% era la cifra che usciva, poi c era un 30% completamente scomparsi dai radar, purtroppo..
È così in qualsiasi campo. Nel mio mestiere, l'equivalente delle accademie è il dottorato di ricerca. È perfettamente normale che ci sia gente che al termine del dottorato prende una strada che non è quella della ricerca, o perché preferiscono fare altro o perché magari semplicemente viene fuori non erano all'altezza. Secondo me, a livello di sistema, la percentuale di persone che prendono il dottorato e poi continuano a fare ricerca a livello universitario sarà sì e no il 50%. Immagino che in altri contesti sia uguale.

Garry
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Garry » 18 mar 2024, 14:45

supermax ha scritto:
18 mar 2024, 14:18
Ha poco senso chiedersi quanti accademici sono arrivati in nazionale. Bisogna chiedersi invece quanti del giro dell'attuale nazionale siano accademici dei tempi di Ascione e Aboud. La risposta è: tanti senza se e senza ma. Senza quella formazione di altissima qualità non avremmo la fascia dei 20-25 anni di oggi che esprime gente come Lamaro, i Cannone, Garbisi, Lucchesi, Menoncello, Nicotera, Zuliani, Mori, Pani, Ezekor, ecc ecc. E sicuramente mi scordo di qualcuno. Prima dalle nostre under usciva poca gente di alto livello e si vede da come la fascia 27-32 anni oggi abbia pochi rappresentanti in nazionale. È la qualità che è migliorata ed è innegabile
Però scrivere queste cose non è politicamente corretto

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Mr Ian
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Mr Ian » 18 mar 2024, 14:54

doublegauss ha scritto:
18 mar 2024, 14:38
Mr Ian ha scritto:
18 mar 2024, 13:58
In realtà una volta ho fatto un conto tra entrati in accademia e post accademia.. 10% era la cifra che usciva, poi c era un 30% completamente scomparsi dai radar, purtroppo..
È così in qualsiasi campo. Nel mio mestiere, l'equivalente delle accademie è il dottorato di ricerca. È perfettamente normale che ci sia gente che al termine del dottorato prende una strada che non è quella della ricerca, o perché preferiscono fare altro o perché magari semplicemente viene fuori non erano all'altezza. Secondo me, a livello di sistema, la percentuale di persone che prendono il dottorato e poi continuano a fare ricerca a livello universitario sarà sì e no il 50%. Immagino che in altri contesti sia uguale.
Il problema è legato alle risorse drenate al rugby di base e alla cattiva gestione dei ragazzi post ASA e post accademia..
Che la percentuale non sia altissima, ci può stare, altrimenti saremmo il sud africa; che per sostenere il sistema gli altri hanno mangiato pane e cipolla per anni, questo è un altro discorso..ora i centri di formazione sembrano siano molto volanti e non c è ancora tanta chiarezza in merito.
Dico io, abbiamo fatto la storia, mettiamoci anche un po di fortuna e non vogliamo troppo parlare di meriti o di reale cambiamento, ma sediamoci una volta per tutte e parliamo di cosa non va bene e dove aggiustare il tiro.

zappatalpa
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da zappatalpa » 18 mar 2024, 15:11

loverthetop_86 ha scritto:
18 mar 2024, 9:22
Io onestamente non so ancora se abbiamo attraversato il deserto, troppe finora sono state le delusioni che hanno seguito dei bei momenti della nostra storia.

Gli Azzurri mi hanno abituato in questi anni a una continua montagna russa: un grande 6 Nazioni è sempre stato seguito da una discesa ripida (ricordate il 2013 escluso il 6 Nazioni di Brunel? Ecco), spero questa volta non sia così. E credo ci siano i margini perché questo non succeda.
Anch'io. Rispetto al 2013 il contesto é troppo diverso. allora c'era una nazionale con molti giocatori al capolinea. Ora stanno appena incominciando
Mr Ian ha scritto:
18 mar 2024, 12:33
Vogliono vedere i cambiamenti? Bene, allora allineamoci tutti ad un modello di lavoro; tra l altro funzionante, il modello Jaguares, che poi ha portato l Argentina a battere persino la Nuova Zelanda...ora, non chiedo tanto, ma ulteriori passi in avanti devono essere fatti.
Ecco, non ci avevo ancora pensato, ma se é vero, ora qui qualcuno sogna, io per primo. Ian!! Non portare sfiga, per favore :lol:

supermax ha scritto:
18 mar 2024, 14:18
Prima dalle nostre under usciva poca gente di alto livello e si vede da come la fascia 27-32 anni oggi abbia pochi rappresentanti in nazionale. È la qualità che è migliorata ed è innegabile
Managgia, vogliamo vedere qualche U20 di 12 anni fa? Sarebbero i 32enni:

Mondiali del 2012: (si retrocedette)

SAMI PANICO
GIOVANNI MAISTRI (C)
LEONARDO BORTOLETTI
MATTEO FERRO
ALFIO LUCA MAMMANA
RUBEN RICCIOLI
FEDERICO CONFORTI
VITTORIO MARAZZI
GUIDO CALABRESE
EDOARDO PADOVANI
LEONARDO SARTO
ANDREA BETTIN
MICHELE CAMPAGNARO
ALEX MORSELLINO
FILIPPO GUARDUCCI

GIOVANNI SCALVI
LUCA SCARSINI
PIETRO CECCARELLI
MARCO BELLUCCI
JACOPO SALVETTI
MARCELLO VIOLI
JOHN APPERLEY
GIULIO BISEGNI

Mondiali 2014: (11esimi)

FRANCESCO VENTO
ADRIANO DANIELE
SIMONE FERRARI
RICCARDO MICHIELETTO
ANDREA TROTTA
FEDERICO RUZZA
MARCO LAZZARONI
RENATO GIAMMARIOLI
MAICOL AZZOLINI
FILIPPO BUSCEMA (C)
LORENZO BRUNO
GABRIELE MANGANIELLO
MATTIA BELLINI
DANIELE DI GIULIO
GABRIELE DI GIULIO

MARCO SILVA
DERRICK APPIAH
PAOLO BUONFIGLIO
FILIPPO SCALVI
MATTEO CORNELLI
SIMONE PARISOTTO
GIACOMO DE SANTIS
MATTEO GABBIANELLI

Mondiali 2016: (undicesimi)

DANIELE RIMPLELLI
JEL MAKELARA
MARCO RICCIONI
DAVIDE FRAGNITO (C)
LEONARD KRUMOV
LORENZO ROBIN MASSELLI
GIOVANNI PETTINELLI
GIOVANNI LICATA
RICCARDO RAFFAELE
LEONARDO MANTELLI
LUCA SPERANDIO
MARCO ZANON
ROBERTO DAL ZILIO
DARIO SCHIABEL
MATTEO MINOZZI

DAMIANO BOREAN
NICOLO BROGLIA
GIOSUE ZILOCCHI
SAMUELE ORTIS
DAVIDE CIOTOLI
MATEO MARIA PANUNZI
ANDREA BRONZINI
LORENZO MASATO
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

Garry
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Garry » 18 mar 2024, 15:22

Mr Ian ha scritto:
18 mar 2024, 14:54
doublegauss ha scritto:
18 mar 2024, 14:38

È così in qualsiasi campo.
...la percentuale di persone che prendono il dottorato e poi continuano a fare ricerca a livello universitario sarà sì e no il 50%. Immagino che in altri contesti sia uguale.
Che la percentuale non sia altissima, ci può stare, altrimenti saremmo il sud africa...
Esempio sbagliato, secondo me.
In SAF la percentuale sarà anche inferiore alla nostra. Quello che loro hanno è la massa, la folla, la fila fuori dalla porta della federazione.
Abbiamo letto le parole di saluto di Goosen. Qui da noi perfino in nazionale devi lavorare sul giocatore, lo accompagni, lo fai migliorare.
Là da loro invece allenano il gruppo. Se non vai subito bene, avanti un altro.
La percentuale di chi si perde per strada* è altissima.

*intendo che non viene più considerato per la nazionale, che magari va a giocare in Europa

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metabolik
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da metabolik » 18 mar 2024, 16:51

Alla difficile domanda posta in modo simbolico da zappa occorre una risposta non solo sistemica , ma anche elaborata su diversi piani. Alcuni dei commenti propongono un approccio sistemico, ma trascurano alcuni piani /valenze, p.e. l'importanza nazional-popolare (e quindi politica) che ha il rugby in alcuni paesi.
L'euforia delle ultime vittorie è SOLIDA e perciò mi sta passando lentamente. Appena posso, tenterò di svolgere un quadro omnicomprensivo, all'interno del quale la risposta sia il più possibile completa.

Garry
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Garry » 19 mar 2024, 23:00

Meta, hai visto il servizio del TG1 su Pani?
Sono rimasto a bocca aperta.
Su Pani, eh. Uno dei più giovani e con meno presenze.

Ma cosa è successo? È la rivoluzione!
Telemeloni almeno ha questo di positivo

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metabolik
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da metabolik » 20 mar 2024, 2:31

Per chi conosce e si appassiona al rugby una partita della Nazionale non si limita ad essere un evento sportivo perchè il rugby è più di tutti gli altri sport una vera battaglia, non solo simbolica, unico sport di contatto che esalta il valore individuale e collettivo in un aspro confronto di energie psicomotorie e di intelligenza organizzativa. C'è tutto nel rugby e poichè conosciamo bene la sofferenza, qualche volta l'angoscia, che tutti noi veri appassionati proviamo a seguito di una sconfitta pesante, è inutile ora indagarne più precisamente l'unicità sportiva e simbolica.
La domanda che mi fa lo zappa, che ha sempre esternato il suo attaccamento alla Nazionale e i conseguenti stati depressivi, non è solo siamo fuori dal deserto o è un'oasi ? ------------------vale a dire
questa Nazionale che ha pareggiato con la Francia e vinto con Galles e Scozia, per quanto tempo manterrà questo stato/livello di forza ?
MA penso che la domanda sia quella che mi ha fatto altre volte :
dall'alto della tua dolorosa esperienza over 50ennale, in cui hai vissuto il peggio del peggio remoto (le 2 sconfitte col Marocco) il peggior risultato recente (Georgia), molte spine insomma e poche gioie (la serie di vittorie che ci aprì la porta 6N), mi puoi rassicurare che potremo vivere le prossime partite con minor strazio, oppure sei ancora fondamentalmente pessimista ?
Guardate che le 2 domande non sono completamente equivalenti ai fini di una risposta motivata perchè per rispondere alla prima domanda è sufficiente analizzare su quali basi (giocatori, allenatore, staff, base praticante ...) è stata costruita questa Nazionale indubbiamente forte, appena messa alla prova dalle 5 tier1 del 6N. Una ampia analisi, ricca di osservazioni, è già in corso sul 3d Nazionale in progress. (Se non intendessi la domanda vera nella seconda modalità mi sarei trasferito lì).
Per rispondere alla domanda posta nella seconda forma bisogna rispondere ovviamente alla prima , ma poi analizzare tutto il panorama delle tier 1 e capire/rendersi conto dei rapporti di forza fra noi e loro. Senza una oggettiva analisi delle altre non ci può essere una rassicurazione di minori sofferenze future.
Come noto, non amo commenti lunghi. Se posso completo domani.

(@Garry : ho visto un'intervista a Pani. Ne parliamo dopo, vedo un gran pericolo)

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Re: La stanza di Meta

Messaggio da menton » 20 mar 2024, 8:48

Buon giorno a tutti. Ho vissuto gli anni 90, con la Nazionale che POTEVA finalmente misurarsi con i migliori movimenti britannici e non (primo test con home union nel 1988 con l' Iranda). Pensando all' oggi, e al domani, mi viene una riflessione.
Erano gli anni del passaggio al professionismo. I britannici ebbero un periodo difficile di adattamento. Ricordo notevoli sconfitte con i paesi australi. Riuscirono a venirne a capo nel giro di alcuni anni. Grazie agli introiti tv e pubblicitari, e alle relative competenze organizzative, educative, di esperienza secolare nel rugby.
L' Italia ne approfittò, grazie anche ad una ottima generazione di giocatori, ristretta, ma molto ben allenata.
L' Argentina si avvicinò alla realtà neozelandese (Alex Wyllie), e si sviluppò notevolmente.
Oggi. Si assiste ad una evidente crisi economica oltre Manica. Anche la Francia non ride, con Lega e FFR sempre ai ferri corti.
Abbiamo una ottima generazione di giovani che matura. Potremmo approfittare della situazione come allora?
Sono anni troppo lontani per tracciare un parallelismo?
Sembrerebbe chi si stia avviando una evoluzione "argentina" con Quesada e Fernandez, come successe colà con tecnici neozelandesi.
Mi piace pensare a qualche bel ricorso storico.

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Re: La stanza di Meta

Messaggio da loverthetop_86 » 20 mar 2024, 9:24

Scusa meta, probabilmente non sarò breve.

Io credo che la vittoria in Galles valga almeno due o tre vittorie come quella ottenuta contro la Scozia. Lo credo perché quella di Cardiff è una prova del nove finalmente superata e non una partita "epica" che ha tutte le caratteristiche della vittoria estemporanea, che fa fare tante visualizzazioni e tanti like quando la si ricorda sui social (storia vera), ma che lascia sempre quel sentore di "sì, ok, bravissimi noi ma mona anche loro".
No, contro il Galles è scesa in campo una squadra solida, mentalmente ancor prima che fisicamente, che sapeva dove e come colpire e che alla teoria ha fatto seguire la pratica. I primi 20 minuti sono una gioia per gli occhi di chi ha il palato fine: niente luccichii e pailletes, tanta solidità e concretezza. Il Galles non sapeva da che parte girarsi e si è dato alla frustrazione: la spallata di Dyer che ha provocato il calcio girato, la sbroccata di Neil Jenkins, un signor centro come Tompkins in completa bambola mentale.
Per essere breve, era una partita che alla vigilia si poteva vincere e che si è vinta con merito. Ho visto altre nazionali, anche più graduate di questa, andare completamente in pappa e perdere partite non facili, ma molto fattibili (Scozia 2013 e Francia 2019 le prime che mi vengono in mente, ma ce ne sono anche altre).
Sabato una squadra giovane, perché ricordiamoci sempre che a livello di età e caps siamo attualmente i più giovani, è riuscita a prendere il toro per le corna e ad essere padrona del suo destino in un campo che mai ha strizzato l'occhiolino a chi ne è stato ospite.
E questa è una cosa che, per il futuro di questa generazione, mi fa ben sperare.
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da metabolik » 21 mar 2024, 1:22

Fa piacere leggere interventi il cui ottimismo è accompagnato da motivazioni competenti perchè potrebbe essere che il mio residuo pessimismo sia esagerato. Espongo il mio giudizio sulla forza di questa Nazionale cominciando a contare gli atleti disponibili che ritengo di alto livello, la rosa di prima squadra. Io ne conto 34 e osservo che :
Lamb, Negri, Vintcent, Varney, Allan, Lynagh, Odogwu 7 sono di formazione sono di formazione ENG
Brex, Nemer 2 sono di formazione ARG
Page-Relo , Capuozzo 2 sono di formazione FRA
Iuannine è equiparato.
Attenzione, sono contento di averli in squadra con noi, non ho remore ideologiche, l'impegno di tutti è evidente sul campo e se penso in particolare a Negri ne sono orgogliosissimo. Con una storia come la sua e un nome del genere , Negri da Oleggio, negargli la patente di italiano doc è una cattiveria. Ognuno di loro ha la sua storia, come Varney e Vintcent ex-U20, Capuozzo che da ragazzo va a chiedere di giocare per l'Italia, Allan e Lynagh nati in Italia e figli di italiane; nel complesso questo numero significa che abbiamo una buona capacità di attrazione, probabilmente potenziata da impulsi genetici/culturali (le lasagne della nonna di Varney !).
Dobbiamo però considerare il dato crudo, numerico, cioè che circa 1/3 di questa forte Nazionale non lo abbiamo estratto dal ns. movimento, ma lo abbiamo acquisito da fuori. Con 9000 praticanti seniores la strategia elitaria che la FIR persegue da anni è stata una scelta obbligata per restare nel 6N. Questa strategia ha avuto finalmente un successo significativo, ma dobbiamo tener presente che 1/3 di questo successo non è stato determinato dal movimento rugbystico nazionale. L'Italia occupa una posizione internazionale eccellente, ma non proporzionale alla forza della base.
Quindi, alla domanda di partenza non si può rispondere con la certezza di essere usciti definitivamente dalla fase di ultima delle tier 1 - prima delle tier 2. Posso rispondere che i prossimi 3 anni ci daranno molte più soddisfazioni/meno sofferenze, ma per una più longeva solidità sarà fondamentale il processo U20. Fino a qui, comunque, la mia risposta è positiva : adesso abbiamo una Nazionale decisamente forte e il prossimo futuro non sarà marcata di sola sofferenza. Rimane un problema però, perchè per una completa predizione sulle future soddisfazioni/sofferenze l'analisi svolta non basta: bisogna fare i conti con lo stato di salute delle altre tier1.
Un pò per volta, col prossimo intervento concludo.

Luqa-bis
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Re: La stanza di Meta

Messaggio da Luqa-bis » 21 mar 2024, 7:31

Tutto vero, ma da qui il bivio:

o si aumenta il numero di atleti di formazione italiana di livello internazionale,
e questo significa o allargare i numeri di accademia (o equivalente) o aumentare le percentuali di formazione efficace (tecnici e selezione candidati)

o si continua a osservare i centri di formazione con più "oriundi" sparsi per il mondo: Inghilterra, Francia, Argentina, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda,Irlanda, e forse guardare anche altrove Spagna, Uruguay.

Ricordandosi che in molti casi, tecnicamente , i prodotti dei nostri vivai saranno classificabili come "equiparati" anche se avranno sempre giocato in Italia. Un paio di esempi? Alcune delle giocatrici di pallavolo o delle attuali frecce dell'atletica non sono nate in Italia e non sono figlie di italiani. Hanno conseguito la cittadinanza , ma questo non conta per World Rugby.
Anche la parola "equiparato" non deve fare paura.

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