Direi però che la parte più interessante è questa.Ilgorgo ha scritto: ↑13 apr 2021, 11:36Remember that a few years ago, Italy was competitive. Why did it regress ? I believe there has been prejudiciable political choices, notably the concentration of the best players in the two Pro14 franchises. The italian federation neglected its domestic championship whereas formation is good. Now youths don't have prospects because the two franchises have too many outsider players. And the domestic championship barely has the Fédérale 1 level. The federation should have developped a better domestic championship instead of concentrating its players in two teams.
Geographically, it doesn't incite kids living far from these franchises to come to rugby. Italia is paying the price of a political choice.
Osservatorio italiani all'estero
Moderatore: Emy77
- jpr williams
- Messaggi: 35527
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Osservatorio italiani all'estero
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
-
- Messaggi: 8921
- Iscritto il: 11 giu 2012, 0:14
Re: Osservatorio italiani all'estero
a posteriori è vero, io come sai dubito che rimanendo con il top10 e investendo quei 10 ML che si sono messi sulle franchigie si sarebbe fatto meglio di oggi. (non mi raccontare cosa ci avresti fatto tu con quei soldi che lo so, la federazione e i club quelli sono, non quelli delle nostre fantasie purtroppo).jpr williams ha scritto: ↑13 apr 2021, 11:42Direi però che la parte più interessante è questa.Ilgorgo ha scritto: ↑13 apr 2021, 11:36Remember that a few years ago, Italy was competitive. Why did it regress ? I believe there has been prejudiciable political choices, notably the concentration of the best players in the two Pro14 franchises. The italian federation neglected its domestic championship whereas formation is good. Now youths don't have prospects because the two franchises have too many outsider players. And the domestic championship barely has the Fédérale 1 level. The federation should have developped a better domestic championship instead of concentrating its players in two teams.
Geographically, it doesn't incite kids living far from these franchises to come to rugby. Italia is paying the price of a political choice.
Re: Osservatorio italiani all'estero
Non ci sarà mai la controprova, naturalmente.speartakle ha scritto: ↑13 apr 2021, 11:56a posteriori è vero, io come sai dubito che rimanendo con il top10 e investendo quei 10 ML che si sono messi sulle franchigie si sarebbe fatto meglio di oggi. (non mi raccontare cosa ci avresti fatto tu con quei soldi che lo so, la federazione e i club quelli sono, non quelli delle nostre fantasie purtroppo).jpr williams ha scritto: ↑13 apr 2021, 11:42Direi però che la parte più interessante è questa.Ilgorgo ha scritto: ↑13 apr 2021, 11:36Remember that a few years ago, Italy was competitive. Why did it regress ? I believe there has been prejudiciable political choices, notably the concentration of the best players in the two Pro14 franchises. The italian federation neglected its domestic championship whereas formation is good. Now youths don't have prospects because the two franchises have too many outsider players. And the domestic championship barely has the Fédérale 1 level. The federation should have developped a better domestic championship instead of concentrating its players in two teams.
Geographically, it doesn't incite kids living far from these franchises to come to rugby. Italia is paying the price of a political choice.
Ma se quei soldi fossero stati usati per il sistema accademie (che è forse l'unica cosa che ha prodotto qualche risultato) e per aiutare il campionato a non perdere di interesse ed incentivare gli sponsor a rimanere, senza combattere "la fuga di cervelli" (oddio... vabbeh). Sì, non dico incentivare i nostri ad andare all'estero, ma neanche metter su due franchigie con il solo scopo di trattenere i migliori: i migliori andassero pure in Francia o in Inghilterra a crescere ulteriormente, in patria il sistema club integrato con le accademie forse ci avrebbe dato una platea più grande da cui pescare invece delle due asfittiche franchigie...
Re: Osservatorio italiani all'estero
E' un argomento affrontato tante volte. Io non so se le franchigie abbiano fatto bene o male al rugby italiano, ma credo che quella celtica fosse una strada da tentare. Sono abbastanza sicuro che se il movimento italiano fosse rimasto limitato al campionato nazionale ora una buona parte di quelli che criticano il sistema franchigie starebbe criticando il fatto di aver mancato l'occasione di partecipare alla Celtic League. Insomma, col senno di poi è facile giudicare sbagliate le decisioni. Che magari sbagliate lo sono state davvero, ma questo non era possibile capirlo se non sperimentandole.
Non ricordo bene quegli anni, ma secondo me la strada celtica fu imboccata anche perché il campionato nazionale stava già arrancando, in termini di gioco e di interesse del pubblico, dei media e degli sponsor.
Un piccolo indizio: alla fine di questo articolo su Zebre-Barbarians 1997 (Bollesan allenatore, Cuttita pilone) si dice che è stata "una gara entusiasmante per bonta' di gioco, tanti attacchi dai 22, cose che nel nostro torneo sono rare".
http://archiviostorico.gazzetta.it/1997 ... 4773.shtml
Non ricordo bene quegli anni, ma secondo me la strada celtica fu imboccata anche perché il campionato nazionale stava già arrancando, in termini di gioco e di interesse del pubblico, dei media e degli sponsor.
Un piccolo indizio: alla fine di questo articolo su Zebre-Barbarians 1997 (Bollesan allenatore, Cuttita pilone) si dice che è stata "una gara entusiasmante per bonta' di gioco, tanti attacchi dai 22, cose che nel nostro torneo sono rare".
http://archiviostorico.gazzetta.it/1997 ... 4773.shtml
Re: Osservatorio italiani all'estero
Non capisco cosa c'entra con gli italiani all'estero.
Se ne è parlato in un'altra discussione e in ogni caso la penso come Spero, perché non è che non si sia già fatto l'esperimento: prendete atto che è finito male per colpa degli stessi club che uccisero la loro lega, consegnando le chiavi alla Fir.
Ne sono falliti un po' nello splendido campionato top italiano, prima dell'esperienza celtica. Ricordiamo e ricordiamo anche che Benetton voleva andare a giocare all'estero perché era poco competitivo e minacciava di abbandonare il rugby.
Non credo che diversi avventori non ricordino questi piccoli particolari. Lo può fare un francese, un italiano no.
Oddio, forse qualcuno si
Se ne è parlato in un'altra discussione e in ogni caso la penso come Spero, perché non è che non si sia già fatto l'esperimento: prendete atto che è finito male per colpa degli stessi club che uccisero la loro lega, consegnando le chiavi alla Fir.
Ne sono falliti un po' nello splendido campionato top italiano, prima dell'esperienza celtica. Ricordiamo e ricordiamo anche che Benetton voleva andare a giocare all'estero perché era poco competitivo e minacciava di abbandonare il rugby.
Non credo che diversi avventori non ricordino questi piccoli particolari. Lo può fare un francese, un italiano no.
Oddio, forse qualcuno si
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
Re: Osservatorio italiani all'estero
Fortuna che i alterniamo, io mi ci sono consumato le dita a scrivere queste cose...jentu ha scritto: ↑13 apr 2021, 12:16Non capisco cosa c'entra con gli italiani all'estero.
Se ne è parlato in un'altra discussione e in ogni caso la penso come Spero, perché non è che non si sia già fatto l'esperimento: prendete atto che è finito male per colpa degli stessi club che uccisero la loro lega, consegnando le chiavi alla Fir.
Ne sono falliti un po' nello splendido campionato top italiano, prima dell'esperienza celtica. Ricordiamo e ricordiamo anche che Benetton voleva andare a giocare all'estero perché era poco competitivo e minacciava di abbandonare il rugby.
Non credo che diversi avventori non ricordino questi piccoli particolari. Lo può fare un francese, un italiano no.
Oddio, forse qualcuno si
"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
Zerocalcare
-
- Messaggi: 8921
- Iscritto il: 11 giu 2012, 0:14
Re: Osservatorio italiani all'estero
il bello è che all'epoca una delle questioni principali era che i migliori erano sfruttati all'estero e c'era poco tempo per farli entrare nel sistema di gioco nazionale, e che chi giocava nel top10 era considerato troppo impreparato per giocare in nazionale (se ci pensi in top10 non è che mancassero gli stranieri, infatti nei posti chiave 10-9 il 90% dei giocatori era straniero).jaco ha scritto: ↑13 apr 2021, 12:05Non ci sarà mai la controprova, naturalmente.
Ma se quei soldi fossero stati usati per il sistema accademie (che è forse l'unica cosa che ha prodotto qualche risultato) e per aiutare il campionato a non perdere di interesse ed incentivare gli sponsor a rimanere, senza combattere "la fuga di cervelli" (oddio... vabbeh). Sì, non dico incentivare i nostri ad andare all'estero, ma neanche metter su due franchigie con il solo scopo di trattenere i migliori: i migliori andassero pure in Francia o in Inghilterra a crescere ulteriormente, in patria il sistema club integrato con le accademie forse ci avrebbe dato una platea più grande da cui pescare invece delle due asfittiche franchigie...
é stato un problema troppo sopravvalutato?
Con i 10ML della FIR il livello di gioco del top10 sarebbe rimasto competitivo non dico a livello della celtic, ma almeno un Prod2? I club sarebbero stati costretti a ridurre gli stranieri? L'avrebbero accettato?
Si sarebbe accettato di sedersi attorno ad un tavolo e mettere il "prodotto rugby" al centro del discorso e adottare anche uno stile di gioco da veicolare che potesse per esempio mettere degli obiettivi tipo tempo di gioco effettivo di 40' di media? oppure avrebbero vinto i presidenti che devono vincere lo scudetto e i tecnici che altrettanto interessa applicare "il vangelo del rugby vecchio testamento edition" fatto di mischie, maul, alta che se suga, piloni a prendere fiato a terra e tempo sul cronometro?
Da come è andata l'esperienza Celtic e come è stata portata avanti io credo di aver ragione di dubitare che praticamente niente di tutto ciò sarebbe stato fatto con criterio, esattamente come l'esperienza Celtic.
Re: Osservatorio italiani all'estero
Per tornare un po' in the topic, domenica torna il nationale francese ed è già disponibile il link per il live del Digione; anche Odiete nell'immagine di presentazione. Il Tarbes è nono in classifica, il Digione tredicesimo e cioè penultimo
.
.
-
- Messaggi: 922
- Iscritto il: 15 dic 2008, 17:10
- jpr williams
- Messaggi: 35527
- Iscritto il: 26 mar 2012, 11:58
- Località: Gottolengo (BS)
- Contatta:
Re: Osservatorio italiani all'estero
Ma infatti il punto non è quello di accusare qualcuno di aver sbagliato servendosi del senno di poi.
Oltretutto non servirebbe davvero a nulla.
Si tratta piuttosto di trarre un bilancio per valutare i risultati dell'esperienza (che anch'io all'epoca ritenevo si dovesse tentare) e capire se c'è qualcosa da correggere per continuare meglio o se addirittura si debba lasciar perdere.
Comunque mi fermo qui, poichè come ha giustamente fatto notare jentu siamo OT.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
-
- Messaggi: 5655
- Iscritto il: 1 nov 2020, 10:41
- Località: In quella parte della terra prava Italica, che siede intra Rialto e le fontane di Brenta e Piava
Re: Osservatorio italiani all'estero
Quest'anno è stato introdotto il Nationale tra ProD2 e Fed1.
https://www.onrugby.it/2020/06/16/franc ... divisione/
-
- Messaggi: 5655
- Iscritto il: 1 nov 2020, 10:41
- Località: In quella parte della terra prava Italica, che siede intra Rialto e le fontane di Brenta e Piava
Re: Osservatorio italiani all'estero
Forse è il caso di revocare d'ufficio l'eleggibilità a Capuozzo
- Adryfrentzen
- Messaggi: 4052
- Iscritto il: 31 gen 2018, 12:42
- Località: Londra, UK
Re: Osservatorio italiani all'estero
Un chiaro segnale lanciato
Re: Osservatorio italiani all'estero
Però in alto a destra: busta di parmigiano-reggiano.
E' già un primo passo. Un passo di avvicinamento
E' già un primo passo. Un passo di avvicinamento
"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
Zerocalcare
Re: Osservatorio italiani all'estero
certo è che con l'Ombra argentata abbiamo acquistata un acutissimo OSSERVATORE