Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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metabolik
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da metabolik » 7 ott 2015, 18:51

Garryowen ha scritto:Purtroppo in alcuni casi si è investito, anche pesantemente, su cavalli perdenti, scusate la franchezza.
Io farei anche dei nomi, atleti dignitosissimi nel livello in cui sono alla fine arrivati a giocare, ma che la FIR proponeva ai massimi livelli senza quasi cercare alternative.
Per me in questa categoria ci sono Romano (forse l'errore più evidente), Staibano, Bocchino...
Fantastica l'idea di 'Dio è morto' in chiave rugbystica !!... ma ti devo fare un appunto su Staibano, che ho visto con continuità nei Lyons.
Staibano è un pilone 'della Madonna', un giocatore completo, pressoché perfetto in mischia chiusa e abile con la palla in mano.
Non è stato sbagliato investire su di lui, nel senso che non si poteva sapere prima di certe stravaganze di carattere che , vox populi, gli imputano.
Io spero (ripeto, spero, so che è difficile) in una sua maturazione e conseguente recupero.

Garryowen
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Garryowen » 7 ott 2015, 19:12

metabolik ha scritto:
Garryowen ha scritto:Purtroppo in alcuni casi si è investito, anche pesantemente, su cavalli perdenti, scusate la franchezza.
Io farei anche dei nomi, atleti dignitosissimi nel livello in cui sono alla fine arrivati a giocare, ma che la FIR proponeva ai massimi livelli senza quasi cercare alternative.
Per me in questa categoria ci sono Romano (forse l'errore più evidente), Staibano, Bocchino...
Fantastica l'idea di 'Dio è morto' in chiave rugbystica !!... ma ti devo fare un appunto su Staibano, che ho visto con continuità nei Lyons.
Staibano è un pilone 'della Madonna', un giocatore completo, pressoché perfetto in mischia chiusa e abile con la palla in mano.
Non è stato sbagliato investire su di lui, nel senso che non si poteva sapere prima di certe stravaganze di carattere che , vox populi, gli imputano.
Io spero (ripeto, spero, so che è difficile) in una sua maturazione e conseguente recupero.
Ma comincia ad avere 32 anni, credo che si possa archiviare, per il livello internazionale (e dovrebbe pure iniziare a pensare al dopo-rugby...). Pensavo fosse più giovane, ormai questi giocatori li ritengo più giovani di quello che sono sperando di sentirmi più giovane anch'io. :lol: Quando ho letto della convocazione di Lovotti mi sono detto, bene, un giovane che forse debutta, poi ho letto che ha 26 anni. Ventisei??? Allora deve davvero decollare nel giro di un paio d'anni, sennò addio. Ai prossimi mondiali ne avrà 30, non so se mi spiego...
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

Garryowen
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Garryowen » 7 ott 2015, 19:18

metabolik ha scritto: Fantastica l'idea di 'Dio è morto' in chiave rugbystica !!...
Grazie, però era il poema "Urlo" di Allen Ginsberg... Se fosse stata Dio è morto sarebbe stata manipolata troppo pesantemente.

Comunque hai capito che era una citazione e ti ringrazio per la stima, perché in questi casi ci sono due possibilità.
O pensi che il tipo che ha postato abbia citato qualche opera, oppure pensi che sia improvvisamente r***. Ti ringrazio per aver scelto la prima possibilità :lol:
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
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http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria

speartakle
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da speartakle » 7 ott 2015, 19:27

VANZANDT ha scritto:Malgò si è erspresso??? Presente che razza di personaggio è il soggetto? Mondiali nuoto Roma vi dice qualcosa? Malagò parlerà con Fernet si troveranno in accordo per un programma strabiliante .... e continueremo a sorbirci fernet
Si ho presente e proprio per questo mi sorprende che certifichi un "fallimento" federale, se voleva fare il diplomatico senza sbilanciarsi diceva che si aveva visto le partite e che nonostante alcune difficoltà alla fine la partita importate era stata in bilico o cose simili...

metabolik
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da metabolik » 7 ott 2015, 19:53

Garryowen ha scritto:
metabolik ha scritto: Fantastica l'idea di 'Dio è morto' in chiave rugbystica !!...
Grazie, però era il poema "Urlo" di Allen Ginsberg... Se fosse stata Dio è morto sarebbe stata manipolata troppo pesantemente.

Comunque hai capito che era una citazione e ti ringrazio per la stima, perché in questi casi ci sono due possibilità.
O pensi che il tipo che ha postato abbia citato qualche opera, oppure pensi che sia improvvisamente r***. Ti ringrazio per aver scelto la prima possibilità :lol:
OCCACCHIO ! l'ho letto alla velocità della luce e mi era sembrata la canzone dei Nomadi, che poi, se non sbaglio, è di Guccini.
Però è innegabile che risuonano.
Vuoi dire che il poeta emiliano si è fatto ispirare dal fottuto Ginsberg ?

Leinsterugby
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Leinsterugby » 7 ott 2015, 20:12

le ricette possono essere diverse, ma siamo sicuri di trovare gli uomini giusti per applicarle? ci sono in Italia, in un sistema che ha prodotto prima un ventennio con Dondi sovrano assoluto e poi Gavazzi

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da HagarTheHorrible » 7 ott 2015, 20:22

http://www.coni.it/images/contributi2015.pdf

Il CONI ha dato fiducia alla FIR aumentando il contributo per il 2015 del 22,47% rispetto al 2014 (da 2.202.116 €uri a 2.696.933 €uri).
Per la cronaca il contributo per la FIGC è stato "soncato" del -39,99% (da 62.541.720 nel 2014 a 37.533.754 nel 2015).
L'avvertimento suona chiaro: ocio che i prossimi ad essere "soncati" siete voi.
Immagine Immagine

Låpørte før President! E Såntø sübitø!

VANZANDT
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da VANZANDT » 7 ott 2015, 23:16

Leinsterugby ha scritto:le ricette possono essere diverse, ma siamo sicuri di trovare gli uomini giusti per applicarle? ci sono in Italia, in un sistema che ha prodotto prima un ventennio con Dondi sovrano assoluto e poi Gavazzi
Guarda a mio modesto parere si tratta di poter in qualche modo riuscire a tirar fuori un presidente capace che si muova al di fuori delle logiche da baraccone dell era dondi e di fernet ... detto questo serve una forte dose di realismo e il coraggio di fare delle scelte precise... realismo significa fare x bene il conto dei cespiti a disposizione e dare come prioritá assoluta la formazione che oltre a tecnici preparati significa dare il giusto riconoscimento e sostegno alle societá che lavorano bene con i vivai insomma si tratta di allocare risorse, quelle a disposizione, per dare il via ad un circolo virtuoso che guarda meno al breve termine e punti di piú al lungo termine.... coraggio potrebbe essere la scelta di evitare scorciatoie, tra l'altro ben poco efficaci, nell alto livello ossia in nazionale stop ad equiparati ed oriundi vari da supermarket e cercare, anche a costo di peggiorare i risultati, di lavorare con quello che produciamo ed in celtic se vogliamo dargli un senso spazio agli italiani e pochi pochissimi stranieri di alta qualitá (con 5 stranieri di treviso o zebre ora ne puoi prendere uno veramente forte) altrimenti meglio pensar e seriamente di chiudere l esperienza e ritornare al domestic..... il tempo sta perscadere anzi e giá scaduto e l illusione degli 80000 dell olimpico oltre a dare un idea dell effimero su cui è basata la costruzione federale non durerá a lungo..... puoi darsi che italiani no buoni x rugby ma si puó meglio di ora e soprattutto con piú serietá.....amo questo sport e adoro vederlo giocato bene per anche se sono piu o meno tifoso ad un certo punto mi rompo di vedere il penoso spettacolo messo in scena da nazionale celtiche al di la degli sporadici sussulti

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Luqa-bis » 8 ott 2015, 10:38

Parto dalle tesi iniziali di chi ha lanciato il tema.

Preambolo a tutto:
mi pare l'ennesima domanda sul destino pallovalistico d'italia.
Ecco, la pirma domanda è: quale è l'obiettivfo finale?
Avere una Italia che competa alla pari con Inghilterra e Francia come sistemi?
Avere una Italia che competa alla pari con Nuova Zelanda, Sudafrica e Australia come squadra nazionale?
Avere delle società che possona vincere la ERC sconfiggendo provicne irlandesi, club francesi ed inglesi e possano fronteggiare i superclub australi'
Avere il rugby come IV sport collettivo quasi alla pari di pallavolo e pallacanestro?
(Per l'ultimo tasto- secondo me pensare di scavalcare FIPAV e FIP non è una ipotesi praticabile)

1. Pro12 + Eccellenza vs Super 8 nazionale

Certo, sarebbe bello avere un campionato nazionale come quello francese o inglese.
Eppure, neppure loro hanno un sistema bastao su squadre di grandi città per via del bacino:
in Inghilterra ci sono Leicester, Worcester, Bath, Exeter non Leeds, Liverpool, Manchester, Birmingham e non venite a citare il fattoche là c'è il league, in Francia eccezion fatta per i club della capitale (che come per Londra ) ha sempre "tutto di tutto", le squadre sono in massima parte delle regioni meridionali e di centri medi o mediopiccoli.
Per fare un sistema a 8 squadre, dovremmo creare 8 franchigie e , lasceremmo probabilemnte non rappresentato una parte del paese. E poi, nelle città le società ci sono, ma non sono le migliori (lo dicono i fatti) e quindi il merito dove va a finire?
Roma in Eccellenza c'è , Firenze ha dovito 5ricorrere ad una operazione un po' spericolata per essere in A (anche se già c'era con la sua periferia, Milano, Torino e Genova sono in A, lo stesso vale per Verona, Udine.
Ma anche là i numeri di pubblico sono miseri. Non credo che sia la grande piazza a fare in grande pubblico. Forse la grande squadra o il grande gioco.

Serve per migliorarsi giocare con i migliori e trasmettere le competenze acquisite.
Quindi, sì, io ritengo che si debba restare nel Pro12, anzi cercare di portarlo a Pro14 o Pro16, arrivando ad avere prima 3 e poi 4 squadre, e facendo entrare nel ProNN le selezioni/franchgie/società di paesi/federazioni emergenti (quelle di cui si vanta/lamenta la concorrenza per il 6Nazioni)

E penso che le franchigie di ProNN dovrebbero avere una Accademia (Academy se vi suona più rugbisticamente digeribile) che giochi in una Eccellenza aperta alle società e a club/selezioni di altri paesi/federazioni:

Accademia Dogi
Accademia Zebre
Accademia Lupi (i nomi non sono a caso)
Rovigo
Petrarca
Calvisano
FF.OO.
...
Borders?
Bucuresti?
Barcelona?
Bruxelles?
Darmstadt?



2. Numeri
I confronti vanno fatti con federazioni di giochi di squadra.
Per il rugby l'obiettivo ideale dovrebbero essere i numeri di pallavolo e pallacanestro, cioè i 300mila tesserati
Come obiettivo di medio/lungo termine direi che potrebbero essere adeguati i numeri delle federazioni di danza o di vela: 100/120mila tesserati.

Peraltro, non condivido le ironie su altre federazioni , e non è la solita litanìa "ma guarda che la palla pillotta (esiste eh!) è uno sport nobilissimo" oppure" guarda che per fare vogata a sedile fisso bisogna avere un gran fisico (esiste anche questa)."
Non condivido i sorrisini perché, per esempio:

- il badminton ha fatto una campagna mirata nelle scuole, soprattutto di alcune regioni e grazie agli istituti scolastici ha più che raddoppiato i tesserati
- una federazione di atletica leggera forte e popolosa dovrebbe essere visto coem un bene anche per il rugbisti e altre discipline: quante volte abbiamo letto, anche qui, dei tecnici educatori lamentarsi di ragazzi che "non sanno correre, nè saltare"
- i risultati internazionali dipendono dalla diffusione dello sport , e dallo spessore dei tecnici e degli atleti: il Tennis (raggiante adesso per la finale Vinci-pennetta) ha avuto per anni una crisi di risultati enorme, ma ha sempre avuto larga diffusione amatoriale . Ed è su quella e quindi sul pubblico di appassionati che ha ricostruito e poi trovato qualche talento , discontinuo ma reale.
E poi, perché dovremmo volere tesserati solo i campionissimi? Una federazione sportiva non è detto che abbia solo atleti di alto livello. Forse noi siamo troppo influenzati dagli enti di promozione a cui pensiamo di affidare quelli "pane e frittata" degli altri sport.

3. Modelli da copiare
Anche nessuno.
Stabilire obiettivi, scegliere percorsi, determinare momenti e termini di valutazione, trovare risorse, preparare esperti.
Se si vuole fare un paragone, allora forse anche spezzettare i modelli:
il modello gallese può essere applicabile in regioni italiane a larga diffusione di rugby, per esempio il Veneto, la Lombardia e l'Emilia, ma potrebbe non essere adatto in altre.

Probabilmente dovremmo avere 3 tipi di progetto, distinti per aree geografiche, a volte regionali, a volte interregionali: un progetto per le aree a diffuso rugby di qualità, uno per le regioni a diffuso rugby di base, uno per le regioni a scarsa diffusione rugbistica.
E forse sta qui la giustezza della critica di Italos, che intendo più diretta ad un certo etnocenstrismo culturale che non ad una effettiva razzìa di risorse: sviluppare le aree depresse rugbistcamente o sviluppare l'altolivello inquelle dove c'è tanat base amatoriale ma poca tecnica d ialtolivello e poco management, significa destinare risorse diseguali, quella che si chiama a volte discriminazione positiva.

4. Giocatori di carisma.

Sinceramente, non credo che un grande giocatore sia sempre un grande tecnico.
Certo un giocatore esempio, come Parisse, è un patrimonio che van conservato anche dopo il suo abbadnono dal rugby giocato.
Ci vuole da parte loro anche l'umiltà di rimettersi in gioco:
vuoi fare il dirigente ? Corso di gestione d'impresa
Vuoi far eil tencio? Corso e stage in realtà rugbistiche estere.
Magari qualcuno potrà evitare dei moudli formativi per i crediti curriculari che vanterà, ma serve disponbilità a formarsi e rinnovarsi.

Ed il problema è che tecnici e dirigenti servono nelle categforie inferiori e nel settore giovanile, dove servono esperti in scienze motoire, e collaborazione con altre federazioni, atletica leggera, ginnastica, lotta.

5. Tipo di gioco.
Culturalmente vedo vicini a noi soprattutto gli argentini (il motto storico credo che fosse "un argentino è un italiano che si veste da francese e vorrebbe essere inglese" ma è una vecchia battuta): non rinnegare la nostra propensione al gioco di mischia e degli avanti, ma sviluppare nelle mediane e nei trequarti maggiore tecnica individuale ed abilità al piede diffusa.

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da zappatalpa » 9 ott 2015, 18:32

HagarTheHorrible ha scritto: Per la cronaca il contributo per la FIGC è stato "soncato" del -39,99% (da 62.541.720 nel 2014 a 37.533.754 nel 2015).
So che é sbagliato, ma lo trovo proprio un ottima notizia, finalmente si riducono i fondi a questo delirio di sport che tanto male fa ai bimbi:-]
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da zappatalpa » 9 ott 2015, 18:35

Volevo dire, so che é sbagliato provare questo sentimento..(di rivalsa) :-)
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da tonione » 9 ott 2015, 22:07

il rugby e il calcio sono diventate cose distinte. perchè in origine era uno sport unico. la corsa di Ellis è un fatto simbolico. vangelico. vagamente storico. le due fazioni, penso, in origine, si sono scontrate sull'uso delle mani per toccare il pallone.

coloro che soffiano le vele del revanscismo, del complesso, della popolarità, sono quelli che il pallone non lo possono toccare con le mani.

a dimostrazione di ciò porto alla corte, perchè alcuni di voi li considero come una corte giudiziale, Maradona. cito come testimone l'unico calciatore che abbia espresso un punto di collegamento, e quindi espresso la verità originaria, tra il rugby e il calcio. il mio testimone è anche l'unico calciatore, di successo mondiale, che ami la propria nazionale di rugby in modo spontaneo.

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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Luqa-bis » 9 ott 2015, 23:06

Cioè Maradona come espressione di sintesi tra calciatore e rugbista? O tra calci oe rugby?

Ah beh, le opinioni son libere ma qui si esagera un po'.

Garryowen
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Garryowen » 9 ott 2015, 23:09

Luqa-bis ha scritto:Cioè Maradona come espressione di sintesi tra calciatore e rugbista? O tra calci oe rugby?

Ah beh, le opinioni son libere ma qui si esagera un po'.
Credo che si riferisse all'"uso delle mani" che faceva el pibe de oro giocando a calcio (vedi gol contro inghilterra)
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Re: Ricetta:Nuovo Rugby Italiano

Messaggio da Ilgorgo » 10 ott 2015, 1:40

tonione ha scritto:il rugby e il calcio sono diventate cose distinte. perchè in origine era uno sport unico. la corsa di Ellis è un fatto simbolico. vangelico. vagamente storico. le due fazioni, penso, in origine, si sono scontrate sull'uso delle mani per toccare il pallone.

coloro che soffiano le vele del revanscismo, del complesso, della popolarità, sono quelli che il pallone non lo possono toccare con le mani.

a dimostrazione di ciò porto alla corte, perchè alcuni di voi li considero come una corte giudiziale, Maradona. cito come testimone l'unico calciatore che abbia espresso un punto di collegamento, e quindi espresso la verità originaria, tra il rugby e il calcio. il mio testimone è anche l'unico calciatore, di successo mondiale, che ami la propria nazionale di rugby in modo spontaneo.
Premesso che faccio sempre un po' fatica a seguire il filo dei tuoi post (colpa mia, probably) e che quindi non sono sicuro di aver interpretato correttamente il senso delle tue affermazioni, mi sento di dissentire su alcune cose.
Non sarei così sicuro che la corsa di WW Ellis sia solo un mito con poca attinenza alla realtà storica; se ricordo bene colui che per primo parlò del famoso episodio del 1823 lo fece una quarantina di anni dopo, sostenendo di aver raccolto la testimonianza in proposito di un ex alunno di Rugby. Quell'ex alunno, dimostrarono le ricerche successive, entrò nel college più o meno due anni dopo che Ellis ne era uscito. Non fu dunque un testimone diretto dell'episodio ma ne poté sentire i racconti freschi, a pochissimo tempo di distanza e probabilmente proprio negli anni in cui il Rugby football si andava separando dal football degli altri college (cosa che manteneva di attualità l'episodio di Ellis). E né quell'alunno né la persona che ne raccolse la testimonianza erano amici o parenti di Ellis, che ai loro occhi doveva perciò rappresentare uno studente qualunque. Perché avrebbero dovuto attribuire proprio a lui quell'episodio? Se io volessi millantare di sapere chi ha compiuto un'eroica impresa del passato rimasta sconosciuta la attribuirei a me stesso, o a un mio amico, o a un mio avo; non a un tizio qualunque. Anche per questo io penso che la corsa di Ellis con la palla in mano potrebbe essere stata davvero l'evento natale del rugby. Non abbiano alcuna prova a sostegno, ma neppure alcuna prova contraria.
Sarei un po' in disaccordo anche con le altre due tesi del tuo post, ma sono stato già troppo prolisso

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