Centri di formazione U16

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

rugbying
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da rugbying » 25 lug 2013, 13:38

Quindi siamo a una mezza conclusione: chi vuole per un Under 16 due o tre allenamenti la settimana soltanto e più possibile vicino a casa, scelga il club amatoriale pane e frittata, chi vuole le cose serie lo faccia allenare 6 giorni su 7 con trasferte continue, etc. in un centro di formazione, accademia che sia perché questa – si dice - è la strada inevitabile per chi vuol fare il rugby moderno vero.
Da parte mia, mettendomi negli ipotetici panni di un genitore, ma anche di un dirigente di club che deve optare per l'uno o l'altro modello, non avrei dubbi, con buonissima pace della performance individuale e collettiva.
Qualche pensierino a margine: i club amatoriali che hanno paura della concorrenza del super-club kilorugby hanno ragione: se i loro migliori, raccattati qua e là con tanta fatica se ne vanno, se ne vanno anche gli altri scarsi che rimangono a casa in 4 gatti. Risultato: il club pane e frittata, almeno per le giovanili, chiude. La FIR è contenta di ciò? Il movimento ne beneficia in nome della professionalità del terzo millennio? Non credo: si taglia il ramo dove siamo seduti. Da dove vengono i selezionati delle accademie se non dai club amatoriali? E la diffusione sul territorio con cosa la facciamo? Si può fare solo con le realtà amatoriali perché in basso è l'unico sistema (in tutti gli sport). Denigrare o spingere alla chiusura le piccole realtà significa rinnegare il passato e il presente e ipotecare il futuro a non si sa quale alternativa.
Che sia poi la paura di chiudere, e quindi un interesse di bottega degli “amatori”, ad alimentare una polemica sul kilorugby è argomento insidioso e a rischio boomerang: si potrebbe dire che al contrario, intensificare l'attività di quei pochi atleti che ci sono (6 giorni la settimana con un mese di ferie a un Under 15... vi rendete conto? Cosa vogliamo insegnargli? Si vuole cavare il sangue dai sassi??) serve per giustificare tutta una schiera di tecnici, allenatori, collaboratori, consulenti a libro paga FIR che altrimenti farebbero fatica a lavorare tutti.
Libera scelta, si dice: ognuno è libero di optare per il tanto o per il poco. A 14-15 anni??? No. E' il genitore che sceglie per il ragazzo e per il suo futuro (assieme, qualche volta, al club), per questo certe domande è doveroso porsele.
Sull'ineluttabilità del rugby professional già dalla tenera età: non dispongo di dati certi su cui riflettere, ma siete tutti oggettivamente sicuri che gli attuali top player (6n, 4N, etc.) abbiano tutti nel loro passato una pre-adolescenza fatta di 6 impegni settimanali (per di più lontano da casa)?

Eurobatman
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da Eurobatman » 25 lug 2013, 14:17

@calep61 Credo solo che 4 allenamenti alla settimana e 2 mesi di totale relax siano più che sufficienti per gli adolescenti di quell'età.

Eurobatman
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da Eurobatman » 25 lug 2013, 14:22

Mi correggo: 4 allenamenti e 2 mesi di relax sono una soluzione equilibrata.

calep61
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da calep61 » 25 lug 2013, 18:02

rugbying ha scritto:Quindi siamo a una mezza conclusione: chi vuole per un Under 16 due o tre allenamenti la settimana soltanto e più possibile vicino a casa, scelga il club amatoriale pane e frittata, chi vuole le cose serie lo faccia allenare 6 giorni su 7 con trasferte continue, etc. in un centro di formazione, accademia che sia perché questa – si dice - è la strada inevitabile per chi vuol fare il rugby moderno vero.
Da parte mia, mettendomi negli ipotetici panni di un genitore, ma anche di un dirigente di club che deve optare per l'uno o l'altro modello, non avrei dubbi, con buonissima pace della performance individuale e collettiva.
Qualche pensierino a margine: i club amatoriali che hanno paura della concorrenza del super-club kilorugby hanno ragione: se i loro migliori, raccattati qua e là con tanta fatica se ne vanno, se ne vanno anche gli altri scarsi che rimangono a casa in 4 gatti. Risultato: il club pane e frittata, almeno per le giovanili, chiude. La FIR è contenta di ciò? Il movimento ne beneficia in nome della professionalità del terzo millennio? Non credo: si taglia il ramo dove siamo seduti. Da dove vengono i selezionati delle accademie se non dai club amatoriali? E la diffusione sul territorio con cosa la facciamo? Si può fare solo con le realtà amatoriali perché in basso è l'unico sistema (in tutti gli sport). Denigrare o spingere alla chiusura le piccole realtà significa rinnegare il passato e il presente e ipotecare il futuro a non si sa quale alternativa.
Che sia poi la paura di chiudere, e quindi un interesse di bottega degli “amatori”, ad alimentare una polemica sul kilorugby è argomento insidioso e a rischio boomerang: si potrebbe dire che al contrario, intensificare l'attività di quei pochi atleti che ci sono (6 giorni la settimana con un mese di ferie a un Under 15... vi rendete conto? Cosa vogliamo insegnargli? Si vuole cavare il sangue dai sassi??) serve per giustificare tutta una schiera di tecnici, allenatori, collaboratori, consulenti a libro paga FIR che altrimenti farebbero fatica a lavorare tutti.
Libera scelta, si dice: ognuno è libero di optare per il tanto o per il poco. A 14-15 anni??? No. E' il genitore che sceglie per il ragazzo e per il suo futuro (assieme, qualche volta, al club), per questo certe domande è doveroso porsele.
Sull'ineluttabilità del rugby professional già dalla tenera età: non dispongo di dati certi su cui riflettere, ma siete tutti oggettivamente sicuri che gli attuali top player (6n, 4N, etc.) abbiano tutti nel loro passato una pre-adolescenza fatta di 6 impegni settimanali (per di più lontano da casa)?
Non dimenticherei tra gli aspetti da valutare che per un ragazzo, per alcuni ragazzi (non tutti, evidentemente) il poter giocare a rugby a certi livelli dovrebbe essere una forma di divertimento, tu ne parli come se fosse una sorta di punizione! Se per un giovane adolescente un tale impegno non è considerata sufficientemente parte ludica non continuerà il percorso e smetterà, chi invece nonostante i sacrifici troverà il modo di non vedere l'ora di rientrare in campo continuerà; mi sembra molto semplice. L'aspetto richiamato circa il rimanere senza risorse da parte dei club amatoriali, non credo si risolva frenando la preparazione al ribasso, quindi più sono scarsi e meno opportunità di avere alternative per formarsi meglio è. Lo sport amatoriale ha il fondamentale scopo di avvicinare un giovane ad una disciplina, farla praticare decorosamente e si può fare dello sport amatoriale anche con professionalità, ma ha anche il dovere di non incutere timori etici o ricatti morali per limitare il desiderio di evolvere, sarebbe come per un genitore non permettere al figlio di maturare e crescere per paura di perderlo; non stiamo parlando di una proprietà dei club e a mio avviso assegni poca capacità di raziocinio ai giovani che sanno scegliere molto più di quanto gli adulti credano.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
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MAX2008
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da MAX2008 » 25 lug 2013, 18:03

Axel1965 ha scritto:Caro Max, sono felice di conoscere qualcosa in più di te e su ciò che hai fatto. Sicuramente parli per esperienza personale e quindi sai cosa dici. Troppi interventi vengono fatti con superficialità e poche argomentazioni, sicchè ho più volte ribadito come sia necessario leggere ciò che viene pubblicato e poi giudicare i fatti. Posso solo esortarti a non mollare, perchè tutto serve al movimento, anche le voci dissonanti.

Non guardare a Viadana, ma alla realta che conosco un pochino di più ovvero la zona est della lombardia, ovvero da milano verso Rho, Parabiago, Lainate, Varese, eccetera. La mia esperienza mi ha portato a vedere uno scarso orientamento verso i giovani e una frammentazione che nuoce all'espressione migliore del movimento. Nel raggio di 5 kilometri ci sono appunto, ad esempio, Rho, Parabiago e Lainate. Tutte società molto vecchie che potrebbero, sull'esempio di altre discipline, almeno costruire una franchigia per poter partecipare ad un campionato giovanile di Elite. Non si fa, non si vuol fare, e alla fine Rho che ha il bacino più vasto e il vivaio più numeroso si prende il Centro di Formazione, e credo ne farà buon uso. Milano non fa testo: che siano CUS, Amatori o ASR il bacino è vasto, e c'è posto per tutti. Emerge, nei risultati, chi può lavorare meglio. Per parte mia posso solo aggiungere che grazie a tanti contributi disinteressati e gratuiti di genitori, alcune squadre possono contare più di altre su una base solida. I Gialloneri sono seguiti da almeno 5 accompagnatori ad ogni gara, e non mancano i filmati delle partite da rivedere poi con calma. Questo in altre società non accade solo perchè il coinvolgimento è minore. Chiaro che la FIR si propone come alternativa, e riesce ad accentrare almeno quei talenti, quelle predisposizioni sulle quali è necessario lavorare. Le società di Eccellenza possono comunque chiamarsi fuori ed andare per conto loro, ma nessuno lo fa perchè ritengo sia indispensabile quanto meno andare tutti nella stessa direzione. Le responsabilità saranno poi del Presidente, e tutti potremo giudicare. Adesso guardiamo l'under 17 e l'under 18, in Francia e Sud Africa, che hanno già giocatori che hanno preso parte ai lavori così come sono stati impostati negli anni precedenti. Un minimo di giusizio potremo darlo, o almeno potremo parlare di una base più solida rispetto al passato. Per il resto, io aspetto ad esprimere un parere critico perchè si tratta di un seme appena piantato. Forse i più anziani diranno che per l'ennesima volta si riparte da zero, ma non è così: oggi l'attenzione è maggiore nei confronti di questo sport, e tutti dobbiamo contribuire a diffonderlo. Chi fonda le Società, come nel tuo caso, e chi cerca di parlarne e scriverne bene. Leggo volentieri la Meta, anche se da me ne arrivano solo due copie: una per il Sindaco ( ex giocatore negli anni '80 ) e una mia, che sono solo un genitore che cerca di aiutare il pargolo nelle sue scelte.
Caro Axel,
il vero problema e' che ormai la strada e' stata indicata. Hanno spinto sull'accelleratore in modo imponente , potevano fare dei Centri di Formazioni sperimentali in zone gia' calde. Vedremo, affronteremo i problemi collaborando nell'interesse della Federazione e dei ragazzi ma le distanze in Km. restano e COSTANO e le scelte a 13-14 anni sono difficili da fare anche affrontando il problema scuola che e' tema continuo all'interno del nostro Club con i genitori.

Buon rugby
Max 2008

Eurobatman
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da Eurobatman » 25 lug 2013, 19:09

A mio avviso non c'è solo la scuola, c'è il tempo dell'ozio, delle amicizie fuori dal campo e della MONA, che per alcuni arrivi prima, per altri arriva dopo. Poi c'è anche l'alcol e la droga signori miei. Un sovraccarico di sport è solo dannoso! All'età di 14-15 anni un ragazzo deve cominciare a scoprire il mondo. Non carichiamo troppo questi ragazzi, lasciamoli la libertà! Diventeranno forti lo stesso!

GiorgioXT
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da GiorgioXT » 26 lug 2013, 1:34

rugbying ha scritto: Risultato: il club pane e frittata, almeno per le giovanili, chiude. La FIR è contenta di ciò? Il movimento ne beneficia in nome della professionalità del terzo millennio? Non credo: si taglia il ramo dove siamo seduti.
Non è un problema per la FIR : la cosa importante per loro è cercare scorciatoie per lo sviluppo ma soprattutto creare delle nuove strutture di potere che siano sotto controllo diretto.
Il club "tradizionale" importante , faccio tre esempi : Lazio , San Donà e Petrarca hanno sempre assorbito i giocatori migliori delle società più piccole, ma erano sempre una parte piccola rispetto a quelli formati in casa, e comunque il rapporto è quasi sempre equo, i giocatori anche arrivano nei piccoli club dalle grandi squadre.
Qui invece, dopo un cf Under 16 quelli scelti (da chi e con quali criteri ?) saranno praticamente persi senza alcun ritorno per chi li ha formati.

Di nuovo c'è probabilmente solo la "clientela" , per il resto è la solita politica di voler controllare tutto dal centro , come se già la FIR non si tenesse per il proprio carrozzone il 93,5% del budget...

Assurda la pretesa di far fare a dei 15enni il lavoro dei 20enni. Io me ne starei alla larga, qui c'è carne da cannone e basta.

Axel1965
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da Axel1965 » 26 lug 2013, 8:23

Giorgio, comprendo il tono ma non mi spiego alcuni interventi. Di certo hanno aderito tutti, per quanta riguarda la Lombardia le defezioni credo siano state 2, per motivi diversi che non la condivisione del progetto. Quanto ai Club che perdono i giocatori formati, mah, vedo Appiah e altri che hanno trovato una colloccazione. Il regime sottoscritto prevede una collocazione nella squadra di origine ( Eccellenza ) e siamo già ai '94...

Insomma, gli inteventi di Max e Rugbying sono critici, ma non così drasticamente negativi, possibile che non si trovi nulla nel progetto di buono? Magari solo perchè non ne siamo coinvolti direttamente ?

Vorrei continuare a discuterne pacatamente e con riscontri oggettivi, altrimenti vi auguro da subito buone vacanze e ci si rilegge a settembre dopo i PAI e le partite test.

A.

Squilibrio
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da Squilibrio » 26 lug 2013, 9:41

Giorgio, ma se il centro di formazione fosse stato dato al Petrarca la penseresti allo stesso modo?

Per curiosità quanti allenamenti settimanali si fanno al Petrarca in under 16?

Squilibrio
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da Squilibrio » 26 lug 2013, 9:54

Alla fine sono 3 allenamenti, calcoliamo che l’attività fir è facoltativa quindi uno non è obbligato (tanto più che se è un giocatore del Petrarca potrebbe anche lasciar perdere vista la qualità di insegnamento che fate) ad andare. A me i 5 allenamenti settimanali lasciano perplesso, avrei fatto 4 non di più, due col club e due con il centro di formazione, personalmente abolendo anche il minicampionato con altri centri di formazione perché avrei preferito dare più continuità al gioco giovanile, infatti quanti giocatori saranno impegnati a giocare nel centro di formazione una volta al mese? E il resto del movimento cosa fa riposa? È vero che si potrebbe evitare benissimo di fare la sosta dando più continuità al movimento ma sappiamo tutti benissimo che poi la società di turno che ha i convocati con il centro di formazione chiederà di posticipare la partita…

La soluzione comunque è difficile, cosa fai abolisci totalmente l’attività federale dando i soldi ai singoli club? In che modo li distribuisci? Secondo i risultati? Secondo i tesserati? Chi mi assicura che tutto sarà regolare? Qui in Emilia (per una volta non a Parma) ci sono società che da comunicati del giudice sportivo risultano aver iscritto e fatto giocare ai concentramenti addirittura 3 squadre ma se fai un passo indietro con la memoria ti viene alla mente che quella squadra aveva presentato in campo 2 squadre scarse con qualche giocatore che faceva la spola tra squadra 1 e squadra 2). In alternativa potenzi totalmente l’attività federale ma penso sia la soluzione peggiore, per me meglio migliorare la soluzione che entrerà in vigore il prossimo anno

MAX2008
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da MAX2008 » 26 lug 2013, 15:03

Squilibrio ha scritto:Alla fine sono 3 allenamenti, calcoliamo che l’attività fir è facoltativa quindi uno non è obbligato (tanto più che se è un giocatore del Petrarca potrebbe anche lasciar perdere vista la qualità di insegnamento che fate) ad andare. A me i 5 allenamenti settimanali lasciano perplesso, avrei fatto 4 non di più, due col club e due con il centro di formazione, personalmente abolendo anche il minicampionato con altri centri di formazione perché avrei preferito dare più continuità al gioco giovanile, infatti quanti giocatori saranno impegnati a giocare nel centro di formazione una volta al mese? E il resto del movimento cosa fa riposa? È vero che si potrebbe evitare benissimo di fare la sosta dando più continuità al movimento ma sappiamo tutti benissimo che poi la società di turno che ha i convocati con il centro di formazione chiederà di posticipare la partita…

La soluzione comunque è difficile, cosa fai abolisci totalmente l’attività federale dando i soldi ai singoli club? In che modo li distribuisci? Secondo i risultati? Secondo i tesserati? Chi mi assicura che tutto sarà regolare? Qui in Emilia (per una volta non a Parma) ci sono società che da comunicati del giudice sportivo risultano aver iscritto e fatto giocare ai concentramenti addirittura 3 squadre ma se fai un passo indietro con la memoria ti viene alla mente che quella squadra aveva presentato in campo 2 squadre scarse con qualche giocatore che faceva la spola tra squadra 1 e squadra 2). In alternativa potenzi totalmente l’attività federale ma penso sia la soluzione peggiore, per me meglio migliorare la soluzione che entrerà in vigore il prossimo anno
Non conosco il passato fra Federazione Italiana e grandi Club per quanto riguarda la ricerca dei giovani. Sicuramente la Federazione non e' stata contenta dei soldi che spendeva e delle risposte dei Club, ma ora e' troppo centralizzato. Ormai e' tardi e vediamo cosa succederà' rispetto a tutti gli interrogativi che ci chiediamo, sicuramente ci sono dei centri che andranno meglio e altri abbandonati a se stessi con frequenze molto basse. Sara' importante capire anche ci paga gli spostamenti...una cosa e' TREVISO-Mogliano...una cosa e' L'Aquila Centi Colella- Costa adriatica.....
La mia idea e' comunque sana competizione tra i club....ci vuole piu' tempo e soldi investiti per aumentare il numero delle societa' che fanno giovanile attraverso la costruzione di campi da rugby.

Infine fatevi una domanda, se in ITALIA ci sono circa 4000 ragazzi nati nel 1997-98 che giocano a Rugby, nel calcio quanti ne sono ?????

Buon rugby a tutti

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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da giuseppone64 » 26 lug 2013, 23:08

Hanno stabilito come dividere la torta, per gli altri restano le briciole. Pensate che bello se invece le somme a disposizione fossero equamente divise a favore delle giovanili delle squadre esistenti,almeno quelle dell' eccellenza e della a.
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
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Molti amici molto onore
Io

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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da Axel1965 » 27 lug 2013, 9:34

MAX2008 ha scritto:
Squilibrio ha scritto:Alla fine sono 3 allenamenti, calcoliamo che l’attività fir è facoltativa quindi uno non è obbligato (tanto più che se è un giocatore del Petrarca potrebbe anche lasciar perdere vista la qualità di insegnamento che fate) ad andare. A me i 5 allenamenti settimanali lasciano perplesso, avrei fatto 4 non di più, due col club e due con il centro di formazione, personalmente abolendo anche il minicampionato con altri centri di formazione perché avrei preferito dare più continuità al gioco giovanile, infatti quanti giocatori saranno impegnati a giocare nel centro di formazione una volta al mese? E il resto del movimento cosa fa riposa? È vero che si potrebbe evitare benissimo di fare la sosta dando più continuità al movimento ma sappiamo tutti benissimo che poi la società di turno che ha i convocati con il centro di formazione chiederà di posticipare la partita…

La soluzione comunque è difficile, cosa fai abolisci totalmente l’attività federale dando i soldi ai singoli club? In che modo li distribuisci? Secondo i risultati? Secondo i tesserati? Chi mi assicura che tutto sarà regolare? Qui in Emilia (per una volta non a Parma) ci sono società che da comunicati del giudice sportivo risultano aver iscritto e fatto giocare ai concentramenti addirittura 3 squadre ma se fai un passo indietro con la memoria ti viene alla mente che quella squadra aveva presentato in campo 2 squadre scarse con qualche giocatore che faceva la spola tra squadra 1 e squadra 2). In alternativa potenzi totalmente l’attività federale ma penso sia la soluzione peggiore, per me meglio migliorare la soluzione che entrerà in vigore il prossimo anno
Non conosco il passato fra Federazione Italiana e grandi Club per quanto riguarda la ricerca dei giovani. Sicuramente la Federazione non e' stata contenta dei soldi che spendeva e delle risposte dei Club, ma ora e' troppo centralizzato. Ormai e' tardi e vediamo cosa succederà' rispetto a tutti gli interrogativi che ci chiediamo, sicuramente ci sono dei centri che andranno meglio e altri abbandonati a se stessi con frequenze molto basse. Sara' importante capire anche ci paga gli spostamenti...una cosa e' TREVISO-Mogliano...una cosa e' L'Aquila Centi Colella- Costa adriatica.....
La mia idea e' comunque sana competizione tra i club....ci vuole piu' tempo e soldi investiti per aumentare il numero delle societa' che fanno giovanile attraverso la costruzione di campi da rugby.

Infine fatevi una domanda, se in ITALIA ci sono circa 4000 ragazzi nati nel 1997-98 che giocano a Rugby, nel calcio quanti ne sono ?????

Buon rugby a tutti
Max, sono 1200 i '97 solo della Lombardia...

Il calcio non fa testo: tutti possono giocare a pallone. Ma per il rugby ci vogliono le palle, ovali...

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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da GiorgioXT » 27 lug 2013, 13:59

Squilibrio ha scritto:Giorgio, ma se il centro di formazione fosse stato dato al Petrarca la penseresti allo stesso modo?

Per curiosità quanti allenamenti settimanali si fanno al Petrarca in under 16?
Se hai questo dubbio, basta che vai a rivederti qualcuno dei miei interventi passati. *
Quello a cui ero e sono contrario, è l'impostazione totalitaria e verticistica che la FIR dà , non speravo certo in un miglioramento con la gestione Gavazzi rispetto a quella Dondi, ma un peggioramento non me lo aspettavo.
Con Dondi sulle accademie U17 c'era almeno stato un capitolato pubblico ed un minimo di confronto, del tutto assenti adesso . Il fatto che non siano pubblici i documenti relativi ai centri di formazione e accademie , non è un problema per le società escluse , è un problema per il movimento italiano che continua ad avere una gestione che non risponde a nessuno e rifiuta la trasparenza dei propri atti.

Riguardo ai programmi tecnico sportivi , trovo difficile individuare differenze molto importanti rispetto a quello fatto in passato, e di sicuro il confronto con il materiale degli altri paesi non ci vede vincenti.

* era fuori discussione che il Petrarca fosse centro formazione u16, e lo si è capito subito quando invece di parlare di budget e/o contributi , è stato chiesto di sostenere i costi dell'accademia...e questo al di là di ogni criterio di merito, non era quello il punto.

Il Petrarca u.16 fa tre allenamenti a settimana di un pò meno di due ore, più delle sessioni specifiche di tecnica . Ma trovi le informazioni in dettaglio nel sito dove puoi scaricare la linea tecnica 2011-2013 http://www.petrarcarugby.it/it/Squadre/ ... -2013.html e prossimamente quella successiva .

Per me voler accentrare tutto , ed applicare la medesima tecnica dovunque è un errore che pagheremo nel futuro. Nel frattempo rischiamo di perdere molte delle specificità locali.

- una risposta anche sul "regime di giocatore accademico" - le scelte future ed i trasferimenti sono condizionate all'approvazione della fir...

MAX2008
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Re: Centri di formazione U16

Messaggio da MAX2008 » 27 lug 2013, 14:59

GiorgioXT ha scritto:
Squilibrio ha scritto:Giorgio, ma se il centro di formazione fosse stato dato al Petrarca la penseresti allo stesso modo?

Per curiosità quanti allenamenti settimanali si fanno al Petrarca in under 16?
Se hai questo dubbio, basta che vai a rivederti qualcuno dei miei interventi passati. *
Quello a cui ero e sono contrario, è l'impostazione totalitaria e verticistica che la FIR dà , non speravo certo in un miglioramento con la gestione Gavazzi rispetto a quella Dondi, ma un peggioramento non me lo aspettavo.
Con Dondi sulle accademie U17 c'era almeno stato un capitolato pubblico ed un minimo di confronto, del tutto assenti adesso . Il fatto che non siano pubblici i documenti relativi ai centri di formazione e accademie , non è un problema per le società escluse , è un problema per il movimento italiano che continua ad avere una gestione che non risponde a nessuno e rifiuta la trasparenza dei propri atti.

Riguardo ai programmi tecnico sportivi , trovo difficile individuare differenze molto importanti rispetto a quello fatto in passato, e di sicuro il confronto con il materiale degli altri paesi non ci vede vincenti.

* era fuori discussione che il Petrarca fosse centro formazione u16, e lo si è capito subito quando invece di parlare di budget e/o contributi , è stato chiesto di sostenere i costi dell'accademia...e questo al di là di ogni criterio di merito, non era quello il punto.

Il Petrarca u.16 fa tre allenamenti a settimana di un pò meno di due ore, più delle sessioni specifiche di tecnica . Ma trovi le informazioni in dettaglio nel sito dove puoi scaricare la linea tecnica 2011-2013 http://www.petrarcarugby.it/it/Squadre/ ... -2013.html e prossimamente quella successiva .

Per me voler accentrare tutto , ed applicare la medesima tecnica dovunque è un errore che pagheremo nel futuro. Nel frattempo rischiamo di perdere molte delle specificità locali.

- una risposta anche sul "regime di giocatore accademico" - le scelte future ed i trasferimenti sono condizionate all'approvazione della fir...
Condivido...accelerazione verso il peggio.

Max 2008

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