Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

garakh
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da garakh » 25 lug 2011, 20:49

Un saluto a tutti.
Tra i vari interventi che si sono succeduti ultimamente, si è rimarcata, per l’ennesima volta, la necessità di formare allenatori e arbitri soprattutto per il settore giovanile.
Supermax propone che ai comitati regionali sia data autonomia finanziaria e decisionale circa la suddetta formazione. Se si vuole tale autonomia (almeno economica), questa non dovrebbe passare attraverso le casse della F.I.R., perché ne verrebbe influenzata anche l’autonomia gestionale.
D’altra parte, non so quanto appeal avrebbe un comitato regionale rugbystico nell’attrarre soldi dal settore privato, se vuole perseguire questo risultato.

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andrea12
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da andrea12 » 25 lug 2011, 21:34

A seguito di grandi crescite ci sono sempre periodi di stallo che sono tanto più lunghi quanto il sistema non sa né leggere né prevedere l’innovazione; idem per la FIR, piuttosto che per i Paesi che credono che il cambiamento sia qualcosa che avviene per immanentismo.
Il rugby è una filosofia di vita, ancor prima di essere un gioco, e non gestirlo o gestirlo adattando le regole del passato al presente, non garantisce nessun futuro. L’innovazione prevede il cambiamento e nel cambiamento ci sta anche l’insuccesso, ma certamente il mantenimento prevede solo l’insuccesso.
La FIR dovrebbe, a mio modo di vedere s’intende, andare oltre la storia recente (accademie di club mediamente fallimentari e costose oltre il dovuto per il tentativo, peraltro ben riuscito, di speculare; ma questo è un film a cui stiamo assistendo da un po’) e lavorare su progetti spendibili nel breve, medio e lungo termine. I progetti devono avere anche un momento, soprattutto in fase preventiva, di fattibilità oltre che di verifica dei punti di forza e dei punti di debolezza.
Il primo progetto è la revisione del sistema formativo e didattico degli educatori. Non per niente, dalla Lombardia, è cosa delle ultime ore, arriva il primo corso per educatori del minirugby con un approccio sostanzialmente educativo e psicologico oltre che pedagogico. Questo è sistema. Questa è lungimiranza. E questa è anche professionalità di Chi vuole migliorare qualcosa di tutti. Non sarà la panancea di niente ma è un tentativo, mai fatto precedentemente in questi termini e per gli obiettivi che si prefigge.
Bisogna partire, anzi ripartire dal basso, perché un sistema che pensa di cambiare le regole annualmente e anche in corso d’opera, non è nemmeno credibile. E poi ci si lamenta che i giovani sono trattati come sacchi di patate? Ma quando mai, anche nei Club, il coach chiacchiera con i giovani per vedere di creare quell’ambiente sul quale costruire insieme, e non dall’alto verso il basso, la competenza necessaria non per quel momento, ma per il futuro del ragazzo/a nel rugby? L’abbiamo già detto: l’imperativo non è vincere ma andare a giocare al più alto livello possibile.
Basta e avanza l’accademia di Tirrenia, ma sinceramente, non me ne può fregare di meno, perché riguarda una elite numerica, non di meriti necessariamente, che andrà a scontrarsi contro la realtà del risultato. Perché l’alto livello prevede anche il risultato, a meno ché ce la si giochi alla pari con Francia, Nuova Zelanda, Australia, ecc.
Se dico che ci mancano almeno 50 anni di cultura, sia sportiva che del rugby giocato, dico semplicemente che i numeri sono quelli. Il concetto, però è un altro: non si crea cultura senza ricerca, senza pedagogia, senza apprendimenti dinamici e variabili a seconda del contesto ……..ancora il rugby è filosofia perché il problema del rugby è identico a quello della nostra Istituzione scolastica: incapace di creare formazione competenziale perché ancora legato al concetto di istruzione (che andava bene fino a ieri).
Io di casi specifici non ne porto mai perché poi non ho né i numeri né sono in possesso di strumenti di decodificazione, però i risultati sono visibili e tangibili: stiamo illudendo i nostri ragazzi, adesso li mandiamo a giocare in serie A, ma dal patrio confine non si esce. Io credo che , purtroppo, non si andrà da nessuna parte. O si cambia o si resta dove si è ……… tra alti e bassi ………. e sperando sempre negli errori degli altri …… ma questo non è il rugby che piace a me.

Luqa-bis
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da Luqa-bis » 25 lug 2011, 22:51

Anche in MP.

Mi puoi chiarire la questione "formazione competenziale" vs "istruzione".

GiorgioXT
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da GiorgioXT » 26 lug 2011, 0:09

ferfed ha scritto: Per quanto attiene le 3 Accademie Zonali non va dimenticato che queste si strutturano dopo il pesante fallimento delle cosiddette Accademie di Club.
Esperimento fallimentare sia sul piano degli obbiettivi, che sul piano economico (il cospicuo finanziamento federale era in funzione anche del numero di ragazzi ...):
Non avevo notato quest'altra "perla" ... (ed è la seconda ca...ata dopo quella su Gori)
qui però c'è talmente poca obiettività da rasentare la malafede . le Accademie di club sono costate meno del 25% -complessivamente- di quanto costino le accademie federali, quanto ai numeri ... se questi sono stati stabiliti da una lista federale di giocatori come si può addebitare alle società i numeri scarsi o meno ? anzi, ricordo benissimo quanto sia stata malvista l'apertura dell'accademia del Petrarca anche a giocatori fuori dalle liste.
Che poi il lavoro delle accademie di club fosse da verificare e valutare è sacrosanto ... solo che non è assolutamente stato fatto , anzi non esiste nemmeno un documento o comunicazione ufficiale che ne disponesse la chiusura ..
D'altra parte nessuna valutazione è mai stata fatta sul lavoro svolto a Tirrenia (da 3 anni) , nè su quelle zonali ...

E' chiarissimo ormai da tempo che l'attuale dirigenza federale non vuole altra formazione di alto livello se non quella sotto il suo diretto controllo e SOLO per i ragazzi da loro scelti , quindi parlare di "collaborazione" è quantomeno ipocrita.

ferfed
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da ferfed » 26 lug 2011, 2:46

GiorgioXT ha scritto:
ferfed ha scritto: Per quanto attiene le 3 Accademie Zonali non va dimenticato che queste si strutturano dopo il pesante fallimento delle cosiddette Accademie di Club.
Esperimento fallimentare sia sul piano degli obbiettivi, che sul piano economico (il cospicuo finanziamento federale era in funzione anche del numero di ragazzi ...):
Non avevo notato quest'altra "perla" ... (ed è la seconda ca...ata dopo quella su Gori)
qui però c'è talmente poca obiettività da rasentare la malafede . le Accademie di club sono costate meno del 25% -complessivamente- di quanto costino le accademie federali, quanto ai numeri ... se questi sono stati stabiliti da una lista federale di giocatori come si può addebitare alle società i numeri scarsi o meno ? anzi, ricordo benissimo quanto sia stata malvista l'apertura dell'accademia del Petrarca anche a giocatori fuori dalle liste.
Che poi il lavoro delle accademie di club fosse da verificare e valutare è sacrosanto ... solo che non è assolutamente stato fatto , anzi non esiste nemmeno un documento o comunicazione ufficiale che ne disponesse la chiusura ..
D'altra parte nessuna valutazione è mai stata fatta sul lavoro svolto a Tirrenia (da 3 anni) , nè su quelle zonali ...

E' chiarissimo ormai da tempo che l'attuale dirigenza federale non vuole altra formazione di alto livello se non quella sotto il suo diretto controllo e SOLO per i ragazzi da loro scelti , quindi parlare di "collaborazione" è quantomeno ipocrita.

Avrei preferito continuare sin da subito l'analisi e la discussione con Andrea e gli altri: la trovo molto interessante, stimolante oltre che pacata e ricca di spunti .
Ma i tuoi modi Giorgio, molto di più delle tue argomentazioni, sono talmente ... coinvolgenti ed irresistibili da non consentirmi di attendere. :wink:

Per prima cosa vorrei tanto che in questo forum si riuscisse ad essere quanto meno civili e, 0se non temessi di pretendere troppo, direi anche bene educati.

Nel nostro rugby il rispetto delle regole e del "competitor" è ritenuto ancora oggi quanto meno essenziale!
E le regole non sono solo quelle IRB: ce ne sono anche altre (spero tu lo sappia o voglia ricordarlo) che consentono prima di tutto il vivere civile, poi anche tutto il resto.
Queste regole, tra cui anche il rispetto dell'altro e l'educazione, sono imprescindibili per consentire qualunque confronto costruttivo ed intelligente.
Per intelligenza intendo un modo che consenta di usare razionalità, competenza, esperienza, ascolto delle esperienze e delle ragioni dell'altro, quindi conoscenza e non "urlo", conflitto, arroganza, violenza, atteggiamenti dispregiativi e di chiusura, ecc., in sintesi elaborazione, comprensione, comprensione soprattutto in termini di complessità (vorrei dire sistemici).
Capisco che di questi tempi i modi della Società Civile e gli stili di vita e di comunicazione di chi ci governa non facilitano in questo senso, ma nonostante tutto questa è l'unica possibilità per progredire e migliorare "insieme": senza questo "insieme" non può esserci evoluzione, progresso, così come non può esserci sostegno, squadra, meta, ... vittoria !!

Condivido alcune tue considerazioni su questo thread (come anche su altri) ma non tutte, anzi alcune mi sono sembrate del tutto poco condivisibili; ma non mi sarei mai sognato di parlare di "perla", " ca...ata" e men che mai di "malafede" o di "ipocrisia" (peraltro non ho alcun interesse a difendere la Federazione, anzi (!!). Per motivi personali che alcuni di noi conoscono, sono piuttosto critico ed arrabbiato).

Questo modo di ... "non confrontarsi", di confliggere comunque e senza motivo apparente, per una diversità di ... opinione, bandiera, campanile, interesse ... (scegli quello che ritieni) lo trovo inutile ed anche stupido (riferito al modo ... naturalmente), è come se si avesse bisogno di "nemici" comunque e non avendoli, ce li si creasse.

Non voglio dare lezioni a nessuno (... anche se talvolta ne varrebbe la pena!) e non mi interessa neanche litigare o confliggere. Perchè questo accada devono esserci motivi ben più seri e profondi.

Vorrei solo che ti rendessi conto di essere stato insolente ed offensivo ed almeno in questo caso poco intelligente (nel senso di cui sopra).
Detto questo e disponibile eventualmente ad offrirti una buona birra alla prima occasione utile, magari accompagnata dalle tue "civili" scuse per i modi poco "utili", entro nel merito.

Se non ricordo male quello che avevo letto sui giornali, ma anche le opinioni di Romagnoli ed altri, era che Gori stava talmente deludendo le aspettative come MM da rendere necessario il suo alternarsi con Martinelli e questo evento era stato portato come un elemento importante che dava senso, assieme ad altri, alle non buone prestazioni della squadra.
Ma non c'ero e si tratta solo di un ricordo che comunque mi è rimasto impresso.
Ma questo non mi sembra che infici in alcun modo il senso generale di quanto detto, rispetto alla necessità per i nostri ragazzi di giocare in campionati qualitativi, tali da consentirne la crescita.

Per quanto attiene poi alla Accademie di Club il problema non è se sono costate il 25% od il 50% delle attuali Accademie Federali (dati che peraltro non ho, neanche approssimativi), ma quello di un centro di costo significativo e complessivamente mal gestito (e non perchè i ragazzi erano pochi).
Comunque andando aldilà del proprio orticello (peraltro sono convinto ed ho già scritto che il Petrarca è esemplare in Italia per quanto riguarda il movimento giovanile) si trattava pur sempre di 11 Accademie costituite su 13 previste. Peraltro, ripensadoci, mi sembra che la FIR per ogni ragazzo della sua Lista dava € 15.000 l'anno ed a Calvisano erano circa 15/20 ragazzi per circa complessivi € 250.000/300.000. Se confermate non mi sembrano piccole cifre e moltiplicate per 13 Accademie ...
Mi ricordo che oltre al Petrarca anche quella di Calvisano (forse anche Treviso, anche se c'erano alcuni problemi) ben funzionava, ma si trattava pur sempre di 2 - 3 Accademie su 11 in prospettiva 13 !!??
Per quanto riguarda i fondi che la FIR elargiva, questi erano stanziati (com'è ovvio) per i giocatori conosciuti e scelti dalla Federazione, ma non c'era alcuna chiusura rispetto ad altri giovani scelti dal Club (naturalmente a spese del Club, che poteva anche rivalersi sui giocatori e sulle famiglie, del tutto od in parte). Se la pretesa del Club era di avere fondi anche per i ragazzi non scelti dalla Federazione, allora ... !!
L'ultima affermazione mi sorprende, anzi mi stupisce proprio!!
Come avviene in tutto il mondo rugbistico, la Federazione vuole e deve controllare la Formazione di Alto Livello (come qualunque altra attività), quando questa incide sui propri bilanci direttamente, come proprio Centro di Costo.
Ma questo è quello che deve essere richiesto a qualunque Istituzione, quando c'è un Progetto/Obiettivo, un Centro di Costo, un Budget ed un Bilancio da verificare. E' tutto tranne che un atteggiamento ositle o persecutorio !!
Figuriamoci se la FIR si oppone ad una formazione di alto livello, voluta e quindi pagata da un qualunque Club, da solo od in consociazione.
Anzi il tentativo fatto con le Accademie di Club era proprio il tentativo di delegare tale formazione, cioè il massimo della collaborazione possibile!

Attenzione gente qui si va verso interpretazioni della realtà poco serene e poco realistiche !!?? Proprio come detto sopra!!

Solo adesso vedo l'orario, avrei altre cose su cui riflettere ... eventualmente a domani!

Tallonatore80
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da Tallonatore80 » 26 lug 2011, 10:05

Io ti chiedo solo una cosa, non contesto una sola parola di quello che hai scritto ma le mie domande saranno dirette e precise:

Li hai visti giocare o no gli accademici durante la JWC?
Quella secondo te è la preparazione di gente che dovrebbe solo pensare a giocare a rugby?
Quella secondo te, visto l'esborso (ricordo pari a circa 4 milioni di euro) federale è un risultato di formazione di alto livello?






Scusa se ti faccio una precisazione:
Comunque andando aldilà del proprio orticello (peraltro sono convinto ed ho già scritto che il Petrarca è esemplare in Italia per quanto riguarda il movimento giovanile) si trattava pur sempre di 11 Accademie costituite su 13 previste. Peraltro, ripensadoci, mi sembra che la FIR per ogni ragazzo della sua Lista dava € 15.000 l'anno ed a Calvisano erano circa 15/20 ragazzi per circa complessivi € 250.000/300.000. Se confermate non mi sembrano piccole cifre e moltiplicate per 13 Accademie ...
Tolte Calvisano, Treviso, Padova e Viadana (per il bacino parmense) dubito che tutte le accademie arrivassero a 20 ragazzi da lista federale.
Ed anche se fosse:

15.000 x 20 = 300.000 €
300.000 x 13 = 3.900.000 €

E questo ipotizzando un bacino di 260 giocatori di livello internazionale nelle giovanili, cioè una vera utopia e comunque meno di quanto speso per i capponifici federali.


Scusate se vi annoio coi conti, ma scherza coi fanti, ma lascia stare i contabili ;)
"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo

ferfed
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da ferfed » 26 lug 2011, 12:43

Tallonatore80 ha scritto:Io ti chiedo solo una cosa, non contesto una sola parola di quello che hai scritto ma le mie domande saranno dirette e precise:

Li hai visti giocare o no gli accademici durante la JWC?
Quella secondo te è la preparazione di gente che dovrebbe solo pensare a giocare a rugby?
Quella secondo te, visto l'esborso (ricordo pari a circa 4 milioni di euro) federale è un risultato di formazione di alto livello?
........................................
Scusa se ti faccio una precisazione:
Tolte Calvisano, Treviso, Padova e Viadana (per il bacino parmense) dubito che tutte le accademie arrivassero a 20 ragazzi da lista federale.
Ed anche se fosse:
15.000 x 20 = 300.000 €
300.000 x 13 = 3.900.000 €

E questo ipotizzando un bacino di 260 giocatori di livello internazionale nelle giovanili, cioè una vera utopia e comunque meno di quanto speso per i capponifici federali.

Scusate se vi annoio coi conti, ma scherza coi fanti, ma lascia stare i contabili ;)

Parto dalla fine, dalla precisazione sui conti.
Lungi da me andare a toccare ... i contabili !! :D
Peraltro era solo una considerazione a latere, imprecisa ed assolutamente poco attendibile se presa sul serio. Aveva solo il senso di una vaga e del tutto orientativa quantificazione economica.

Ma il punto vero mi sembra quello di una scelta di fondo operata dalla FIR, in tal senso legittima, discutibile se vogliamo, ma legittima.
Seguendo il criterio delle Zone e delle Rappresentative Zonali, la FIR ha ritenuto che la strada maestra per consentire la migliore formazione possibile fosse quella delle Accademie Zonali con tecnici e preparatori scelti dalla stessa FIR (che è anche quella che paga, come detto sopra). Si può certamente ritenere che i percorsi migliori siano altri, ma chi è stato eletto per decidere e scegliere ha il diritto/dovere di fare per come ritiene meglio.
Questo non può e non deve determinare (cito Supermax in questo stesso thread ) "questa continua contrapposizione FIR-club nella quale la prima sarebbe depositaria soltanto di biechi giochi di palazzo ed i secondi esempi di virtù che le magagne "politiche" della FIR rende inutili". Le conseguenze di questo modo "interpretativo" di porsi sono deleterie e di fatto impediscono qualunque dibattito e/o confronto utile. Inevitabilmente ci si orienta più a difendersi che a dialogare e confrontarsi apertamente e serenamente. In realtà, spesso, le scelte societarie sono determinate fortemente dai propri interessi di "bottega" o di "campanile", anche stupidamente direi, perchè spesso si tratta di scelte miopi. legate al "quì ed ora". Scelte che spesso creano i presupposti per situazioni di vera e propria crisi. Pensate alle scelte del Rovigo negli anni trascorsi (adesso fortunatamente si nota un'inversione di tendenza chiara ed interessante) rispetto alle Giovanili, oppure alla questione stranieri che da anni affligge il nostro movimento e che ha contribuito a drammi economici spesso insostenibili, ecc...

Ma anche qui la contraddizione principale, a mio giudizio, è un'altra ed è stata detta e ribadita più volte recentemente da molti di noi.

Sempre citando Supermax (che non ho il piacere di conoscere :) ) "abbiamo anche una carenza mostruosa di allenatori "veri" nelle giovanili, perché tecnici bravi a livello under ce ne sono pochi e solo pochissimi club sono in grado di sfornare giocatori tecnicamente apprezzabili"
Quì c'è un problema culturale preciso, come sottolineava Andrea nell'ultimo intervento e che condivido appieno : in Federazione abbiamo anche buoni Tecnici (alcuni proprio bravi ed aggiornati, anche con meritati riconoscimenti internazionali) e qualcuno (pochi) c'è anche a livello di Club, mancano però gli Educatori (e ben venga l'iniziativa della Lombardia, sono molto curioso e ... speranzoso che si apra una strada virtuosa).
Mancano cioè quelle professionalità (nei paesi rugbisticamente evoluti assolutamente scontate e quindi neanche menzionate) che consentono trasmissione ed acquisizione di attitudini e di competenze in modo ottimale.
Mi spiego meglio: così come nel Mini Rugby e nella Propaganda le difficoltà a tuffarsi/rotolarsi per terra od a placcare (il problema del contatto con l'altro) sono espressione di una difficoltà affettiva (che non significa carenza di affetto!?) che va accolta prima e gestita poi, allo stesso modo l'acquisizione e l'affinamento di competenze psicofisiche e neuromuscolari (che si traducono poi in talento ed attitudine al gioco) sono legate nell'adolescenza anche tarda a dinamiche affettive ed a meccanismi biologici (per esempio ormonali), connessi a sicurezze/insicurezze, a tematiche sessuali e di identità sessuale, anche di identità personologica ancora da compiere e da definire, il "chi sono" rispetto al "chi vorrei essere" , con tutte le tematiche legate ai modelli, ai miti (i campioni, ma non solo) ecc..La radicalità dell'adolescente (i movimenti giovanili con le loro culture, contestazioni, mode ecc.) evidenzia da sempre la criticità di questa età, dei 20 anni.

Allenare i giovani, non può non essere che "formare" in senso più lato, profondo.
E si potrebbe parlare tanto di questi temi, che ritengo fondamentali e determinanti.

Ed arrivo così all'inizio del tuo intervento, in cui mi chiedi se ho visto giocare gli "accademici" al Mondiale ed altro ancora.
Li ho visti giocare e non solo al Mondiale, ma anche in altre competizioni come pure talvolta in allenamento ed in partite di allenamento. E da circa 3 anni anche di persona.
Aldilà delle problematiche di preparazione fisica (mi riservo eventualmente di fare ulteriore chiarezza su questo) che si sono evidenziate clamorosamente al Mondiale, preparazione completamente sbagliata per atleti molto giovani, iniziata sin dal Giugno 2010: pensate che giocatori fisicamente collaudati hanno avuto nel corso degli allenamenti estivi, prima del Tour in SudAfrica più malori (!!??) e che a Dicembre il Medico di Tirrenia ha sospeso gli allenamenti anzitempo (non consentendo neanche un test match con una squadra di Eccellenza, a cui Cavinato teneva molto in funzione del VI Nazioni), aldilà di tali problematiche al Mondiale si sono evidenziati anche e forse soprattutto le problematiche legate ad una gestione complessiva del Gruppo Nazionale U20, di cui vale la pena parlare, proprio per fare chiarezza ed uscire dai non detti.
In questo stesso thread, a pag. 4 c'è un mio intervento esplicativo per grandi linee di ciò che conosco e di ciò che penso.

Penso di riproporlo nel prossimo intervento, subito dopo questo.

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andrea12
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da andrea12 » 26 lug 2011, 14:28

Ciò che finalmente approvo è un dibattito sereno e corretto, seppure virtuale (si capirà che amo l'essere umano proprio per la sua visceralità atavica) che contrappone, comunque, non tanto e solo scelte federali o di Club, ma filosofie e interpretazioni del rugby. Il vero mcm, credo che rimanga, ma mi sembra per tutti, questa necessità, ormai evidentissima, di innalzare il livello del nostro gioco (significa anche che fino ad ora il livello non è salito ma si è attestato ad un rugby internazionale di 6/10 anni fa? Questo lo dico io ma potrei essere confutato in fretta, anche se esistono modelli gestionali e tecnico/strategici che sono assolutamente da vedere). Le posizioni però, sono 2 o 3: quella di Ferfed, estremamente comprensiva e attenta anche agli aspetti di organizzazione interna (organizzazione interna perchè connaturata con l'essere FIR, piuttosto che Club), direi anche onesta e molto approfondita (Federico, non ti sto sviolinando ma per ceti versi hai un equilibrio che ti "fa manifesto") e l'altra, molto pratica, forse proveniente anche da una volontà/speranza di recupera il gap in tempi non-italici,che è quella un po' mia e di altri (mi viene in mente Tallonatore) che è quella di rinnovamento; ma poi esiste anche un gruppo di "pensatori" (Luqa-bis e garakh e supermax) che dimostra di avere occhi per vedere e testa per pensare (e io ci metterei anche GiorgioXT che magari si incazza ma perchè in questo gioco ci mette l'anima; non mi sembra ci sia arroganza e maleducazione per offendere).
Ora: le due filosofie non sono compenetrabili e neppure facilmente omogeneizzabili e la seconda, la mia, prevede un meccanismo meritocratico ed un sistema formativo che in Italia rimarrà pura utopia per i prossimi anni (se non si vuole cambiare). Lo dicevo poco fa (in qualche pagina precedente) che se si vogliono trovare talenti, prima delle ACCADEMIE ( di Club, di zona, federali, di Vattelapesca) bisogna lavorare con i ragazzini. Farfed ha ragione da vendere, e lo sanno benissimo anche in FIR, che la Scuola latita (in altri Stati non collabora ma fa un lavoro paralleo riconosciuto e stimato); però non si fa niente per entrarvi, per seminare e per reclutare magari anche qualche buon insegnante (e qualcuno disponibile ci sarebbe pure). Nel mio piccolo, negli ultimi 5 anni ho tesserato, partendo da meno di zero, almeno una cinquantina di giocatori/ici nuovi, sto facendo propaganda del rugby e i miei genitori mi riconoscono positivamente, traslando lo stesso significato anche sul rugby. Non mi aiuta nessuno, neppure i colleghi di educazione fisica, ma non mi piango addosso e continuo a fare il mio mestiere (ogni tanto mi incazzo e allora mi lasciano perdere). Quanto sopra per ribadire un concetto, che è quello dell'innovazione. Il rugby, in Italia è innovazione, e l'unico Ente che si presenta a tutelare il rugby è un Ente conservatore.!! :shock: Non se ne esce e si rimane dove si è. Poi, per fortuna nostra, ci sono anche altri Pesi che stanno attraversando una crisi, ma è una crisi di rinnovamento, in cui si è investito molto sui giovani coach, arbitri, tecnici, educatori, video analist, e psicologi e ora si sta aspettando, un po' con la bava alla bocca, a recuperare il tempo ( e i soldi) spesi. Non è il nostro caso: noi siamo quelli delle regole a spizzichi e bocconi, delle regole da interpretazione, di variazioni anche in corso d'opera, di iter formativi ad invito..........................di riduzione delle categorie eperdita di giocatori, di pastocchi incredibili che non è neppure spiegare ai colleghi stranieri (provate voi a speigare achiunque che la nostra U.20 attuale non è la stessa loro U.20!) Io continuo a contestare un sitema che non funziona e in quel sitema continuoa credere che ci siano anche persone degne di attenzione e di rispetto ma che mi hanno illuso perchè forse, avrebbero potuto ottenere di più. Sopratutto se si considera il loro livello culturale e quello medio della FIR. Non posso fare nomi, sarebbe maleducato (ma farfed ha capito :wink: )

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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da Tallonatore80 » 26 lug 2011, 14:30

Vedi che alla fine non è questione di chi o cosa ma di quando.

Partendo dalla base culturalmente sbagliata del "risultato e subito" che nella mia seppur breve conoscenza del rugby giovanile non permette progetti di vera preparazione al salto di livello, ci si affida al "talento innato", in buona sostanza al colpo di c*** dell'avere in squadra il giocatore talentuoso. Questo non va bene.

Il rugby è forse uno dei pochi sport dove si può insegnare a giocare bene. Poi se c'e' il talento puro quello verrà fuori dando quel 20 % in più nella prestazione, quel 120% dato dal guizzo talentuoso.
Sono estremamente convinto che non ci siano solo demeriti nelle accedemie federali ma che siano purtroppo limitate schiacciate sotto aspetti (politici? clientelari? incapacità?) che forse un club privato può meglio gestire (non che nei club non ci siano clientele sia chiaro).

Io faccio solo un'analisi costi/benefici: a parità di costo (anche se le accademie federali costano di più) non ci sono stati visibili miglioramenti ne per quanto riguarda il gioco ne per quanto riguarda l'atleticità.
I ragazzi sono arrivati al mondiale "ciucchi di fatica", ubriacati da una preparazione fisica a mio avviso Grossolana ed anche ingrassati(da qui il termine capponificio).

Siccome non amo vedere solo critiche, ci butto quelle che sono da sempre non solo le mie ma anche le proposte di tanti altri frequentatori del rugby giovanile e non solo:
1) Corsi di formazione SERI per allenatori ed EDUCATORI
2) Incentivi VERI E CONCRETI (non i palloni o l'amichevole tra u 16 di tonga e italia nel proprio stadio) che possano spronare i club non solo a "procacciarsi i giovani" ma anche ad investire sui formatori di club. Ad oggi le giovanili per tanti club sono un costo indispensabile per assolvere a certi obblighi...
3) Logica di programmazione: ben vengano gli esperimenti (come quello delle accademie zonali), ma perche' limitare l'ingresso in accademia a chi viene "selezionato dai federali"? perchè non istituire borse di studio per i più talentuosi (con rigidi controlli sui raccomandati, e non col classico sistema all'italiana) ma con la possibilità per un club di proporre i propri giovani anche pagando se possibile? a me le accedemie dei club piacevano ed ho visto anche dei buoni risultati, anche se non a livello nazionale.
4) seguire di più le giovanili, falle incontrare di più, fare un torneo continuo con le selezioni dei migliori per comitato e farli scontrare tutto l'anno, insegnargli non solo a passare la palla ma anche a competere per vincere. ad oggi gli osservatori purtroppo non conoscono a sufficienza, secondo me, i ragazzi.

Vedi tu dicevi le accademie costano meno di quelle private, nanche se fosse vero, non hanno prodotto risultati, e nessuno parla di cambiare rotta. La jwc era il palcoscenico su cui si presentava il lavoro delle accademie, i migliori italiani del mondiale vengono da accademie e squadre di club. Questo è purtroppo un dato di fatto.
"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo

medianocercasi
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da medianocercasi » 26 lug 2011, 15:48

Tallonatore:
Siccome non amo vedere solo critiche, ci butto quelle che sono da sempre non solo le mie ma anche le proposte di tanti altri frequentatori del rugby giovanile e non solo:
1) Corsi di formazione SERI per allenatori ed EDUCATORI
2) Incentivi VERI E CONCRETI (non i palloni o l'amichevole tra u 16 di tonga e italia nel proprio stadio) che possano spronare i club non solo a "procacciarsi i giovani" ma anche ad investire sui formatori di club. Ad oggi le giovanili per tanti club sono un costo indispensabile per assolvere a certi obblighi...
3) Logica di programmazione: ben vengano gli esperimenti (come quello delle accademie zonali), ma perche' limitare l'ingresso in accademia a chi viene "selezionato dai federali"? perchè non istituire borse di studio per i più talentuosi (con rigidi controlli sui raccomandati, e non col classico sistema all'italiana) ma con la possibilità per un club di proporre i propri giovani anche pagando se possibile? a me le accedemie dei club piacevano ed ho visto anche dei buoni risultati, anche se non a livello nazionale.
4) seguire di più le giovanili, falle incontrare di più, fare un torneo continuo con le selezioni dei migliori per comitato e farli scontrare tutto l'anno, insegnargli non solo a passare la palla ma anche a competere per vincere. ad oggi gli osservatori purtroppo non conoscono a sufficienza, secondo me, i ragazzi.

Grande proposta!!! Bravo.
Chi vuol esser lieto sia...del doman non v'è certezza...

GiorgioXT
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da GiorgioXT » 26 lug 2011, 17:31

Torno ora e devo leggere tutto, ammetto di essere stato brusco, ma mi è proprio venuto "dal fegato" come si dice , perchè il mondiale del 2009 perso in giappone mi fa ancora male.
Gori giocò ALA contro la Francia , MM solo 1 tempo con il Sudafrica, e poi solo le ultime due partite, vinte ma ormai ininfluenti ... in quella fondamentale con Fiji nemmeno in panchina ... tutto per fare spazio a Martinelli, mentre in rosa oltre a Chillon c'era anche Daupi che già giocava qualche volta in S10 con il Venezia
Non è stato l'unico errore POLITICO di quel mondiale ... ma contò eccome , a due stagioni di distanza possiamo vedere dove sono finiti questi giocatori ed averne quindi una indicazione REALE della loro validità.
Gori = Nazionale e Benetton
Chillon = 997 minuti giocati fra Challenge e S10/eccellenza in questa e poco meno la scorsa stagione
Daupi = 1152 minuti in Super10 ...
Martinelli ? è alle Fiamme Oro, ma non lo vedo titolare spesso.

Questo tanto per chiarire (e se non bastasse, è sufficiente andare a vedersi le classifiche di quella stagione per capire molto ... sulle prime 4 del campionato i convocati erano ...4) che non si poteva proprio parlare di scelte tecniche o di rendimento.

Adesso mettiamo a posto anche la questione delle Accademie .
- Nessuno sa quanto costino le accademie zonali e Tirrenia perchè la Federazione non pubblica alcun bilancio, tantomeno budget, nemmeno i consiglieri federali conoscono i conti.
-Fidandoci delle dichiarazioni del presidente e di altri dirigenti la somma oscilla fra i 3 ed i 4 milioni .

Posso essere più che d'accordo che parte delle accademie non abbiano funzionato, ma chi doveva controllare , valutare ? e perchè non lo ha fatto?

Poi approfondisco anche il resto, perchè c'è nè tanto di materiale .

ferfed
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da ferfed » 26 lug 2011, 18:36

GiorgioXT ha scritto:Torno ora e devo leggere tutto, ammetto di essere stato brusco, ma mi è proprio venuto "dal fegato" come si dice , perchè il mondiale del 2009 perso in giappone mi fa ancora male.
Gori giocò ALA contro la Francia , MM solo 1 tempo con il Sudafrica, e poi solo le ultime due partite, vinte ma ormai ininfluenti ... in quella fondamentale con Fiji nemmeno in panchina ... tutto per fare spazio a Martinelli, mentre in rosa oltre a Chillon c'era anche Daupi che già giocava qualche volta in S10 con il Venezia
Non è stato l'unico errore POLITICO di quel mondiale ... ma contò eccome , a due stagioni di distanza possiamo vedere dove sono finiti questi giocatori ed averne quindi una indicazione REALE della loro validità.
Gori = Nazionale e Benetton
Chillon = 997 minuti giocati fra Challenge e S10/eccellenza in questa e poco meno la scorsa stagione
Daupi = 1152 minuti in Super10 ...
Martinelli ? è alle Fiamme Oro, ma non lo vedo titolare spesso.

Questo tanto per chiarire (e se non bastasse, è sufficiente andare a vedersi le classifiche di quella stagione per capire molto ... sulle prime 4 del campionato i convocati erano ...4) che non si poteva proprio parlare di scelte tecniche o di rendimento.

Adesso mettiamo a posto anche la questione delle Accademie .
- Nessuno sa quanto costino le accademie zonali e Tirrenia perchè la Federazione non pubblica alcun bilancio, tantomeno budget, nemmeno i consiglieri federali conoscono i conti.
-Fidandoci delle dichiarazioni del presidente e di altri dirigenti la somma oscilla fra i 3 ed i 4 milioni .

Posso essere più che d'accordo che parte delle accademie non abbiano funzionato, ma chi doveva controllare , valutare ? e perchè non lo ha fatto?

Poi approfondisco anche il resto, perchè c'è nè tanto di materiale .

Veramente lieto di risentirti ... "bene"!
Confermo la birra alla prima occasione utile!! :)
Sono di Arezzo e se ti capita di passare, fermati. A casa mia c'è posto per dormire anche in 4 ed una Fiorentina sempre bene annaffiata da un buon Brunello è quasi sempre disponibile ... sempre disponibile, se lo so per tempo !!?? ... dimenticavo la grappa finale :wink:
Siamo portatori ammalatissimi della medesima malattia, la Rugbite, una volta presa non guarisci più.
Comprendo bene il coinvolgimento viscerale, ma a parte alcuni (quelli psicopatologicamente "significativi" e quelli stupidamente in mala fede), non credo ci siano nemici da sconfiggere o da eliminare!
Per quanto mi riguarda non sono in malafede, non ho pregiudizi, sono sempre molto attento alle opinioni degli altri, ... direi che sono quasi perfetto !! :lol:
Per il resto è pure bello confrontarsi vivacemente, ma sempre nel rispetto dell'altro e delle sue idee, che peraltro non sono mai "campate per aria" e che rappresentano sempre una parte della realtà.
un salutone
Federico

Luqa-bis
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da Luqa-bis » 26 lug 2011, 19:33

messer ferfed,

per cortesia, nonmetta "Fiorentina" con la maiuscola, altriemnti nasce ildubbio che lei sia un seguace di Hannibal Lecter con pulsioni juventine (vista la zona ci starebbe :evil: ) o uno spregiudicato traviatore di giovani fanciulle plagiate con alcolici. :twisted:

ferfed
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da ferfed » 26 lug 2011, 20:20

Luqa-bis ha scritto:messer ferfed,

per cortesia, nonmetta "Fiorentina" con la maiuscola, altriemnti nasce ildubbio che lei sia un seguace di Hannibal Lecter con pulsioni juventine (vista la zona ci starebbe :evil: ) o uno spregiudicato traviatore di giovani fanciulle plagiate con alcolici. :twisted:

... il solo accenno al bianconero mi riempie di macchie rosse con febbrate a 40° ... brrrrrRRRRRR !!
... per le giovani fanciulle .... sono un bravo ragazzo !!
... in ogni caso ad Arezzo la Fiorentina, quella vera di Chianina, è solo con la F Maiuscola e ti assicuro .... vale proprio la pena !!
... se poi si è ... cannibali, allora diventa una tappa estetica della vita a patto che non pesi meno di Kg 1,2 - 1,5 !!

con mia moglie siamo assolutamente disponibili, fatevi sotto ... !!
... e non scherziamo !! :D

Luqa-bis
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Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Messaggio da Luqa-bis » 27 lug 2011, 11:16

Il 5 agosto sono a lavoro ad Arezzo, mi pare ...

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