Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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luqa
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da luqa » 18 nov 2008, 15:47

Effettivamente sinora abbiamo scelto di giocare (non solo con Mallet) con uno schema
primo centro - secondo centro

piuttosto che uno schema

secondo 5/8 - centro.

E forse un po' di mani e piedi buoni in più in mezzo non ci starebbero male.

Il problema è: ma noi un giocatore che possa giocare da 12 come Contepomi, lo abbiamo?

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turni
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da turni » 18 nov 2008, 16:04

Una riflessione. Ho l'impressione che le aspettative sulla nazionale siano connotate da dosi cospicue di incertezza e insicurezza. Questo ci porta a reagire secondo me troppo di petto di fronte a prestazioni opache, della squadra o di singoli, che vengono spesso giudicati in modo troppo tranchant e separati dalle situazioni di gioco. Nel contempo ci porta ad esaltarci eccessivamente per vittorie e/o (più spesso...) buone prestazioni. Inoltre, questo senso di incertezza ci induce all'affannosa ricerca del XV ideale. Ricerca che è e rimarrà incompiuta.
Si potrebbe fare una collezione di espressioni tranchant: Masi estremo sì/no; Marcato salvatore della patria sì/no; mischia chiusa forte sì/no; Canale ottimo/pessimo giocatore (6N 2008); 3/4 finalmente con il giusto assetto / 3/4 da ripensare in blocco ecc.; e potrei continuare.

Io non condivido assolutamente questo individualismo sfrenato, che oscilla con grande facilità tra esaltazione e critica. Anche molte (non tutte) pubblicazioni rugbistiche hanno questo crescente accento individualista, che connota non a caso molte domande dei giornalisti nel post-partita di Italia-Argentina. Stando a molti interventi in questo thread (e non solo), sembra che sia tutto da rifare, la memoria si fa corta o cortissima, in molti hanno soluzioni facili ed efficaci, se non ovvie, ecc.
Non voglio ovviamente generalizzare; mi riferisco però ad una forma mentis che trovo sia piuttosto diffusa. Credo invece che dovremmo da un lato avere maggiore serenità e dall'altro maggiore attenzione sul carattere contingente di ogni singola partita. I bilanci vanno fatti nel medio-lungo periodo.

Della partita contro l'Argentina mi ha sorpreso una dichiarazione di Masi nel postpartita (video disponibile su federugby.it): "bisogna rispettare il piano di gioco, noi avevamo un piano di gioco ben preciso oggi e non l'abbiamo rispettato alla perfezione...dobbiamo rispettare le consegne che di dà Nick".
A Torino ero rimasto sorpreso proprio dal piano di gioco: possibile che si fosse deciso di sfidare l'Argentina sul suo terreno preferito? Al di là dei limiti emersi nei sostegni, nei punti d'incontro, ecc., possibile che non si sia attaccata la linea anche quando c'era la possibilità? Possibile che non si sia mai aperto al largo anche quando eravamo in chiaro sovrannumero (almeno 3 volte)? Perchè allora non si sono rispettate le indicazioni, che immagino fossero del tipo "muoviamo molto la palla, variamo gli attacchi, giochiamo lontano dai raggruppamenti, ecc."? Questo lo sanno solo loro, però credo che la dichiarazione di Masi non sia irrilevante nell'interpretazione della opaca (collettivamente parlando) partita di sabato scorso.

magopiccolo
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da magopiccolo » 18 nov 2008, 16:15

chiaro non lo abbiamo (un 5/8)...
facevo l'esempio Carter(che citò qualcuno) per evidenziare come ogni nuova apertura che proviamo deve per forza essere il salvatore della patria, si carica tutto il gioco sulle sue spalle gli altri devono solo seguire il copione che il mediano scrive.
Tutta questa pressione alla fine schiaccia il malcapitato che si becca pure tutte le critiche (cornuto e maziato)
esempio; sabato in sovrimpressione è apparsa la statistica sui possessi giocati alla mano/calciati circa 10/12, non ha calciato troppo eppure gli si contesta di essersi messo a fare a pingpong con Hernandez, e viene pure contestato perche doveva fermare i calcetti di Canavosio.
"Bè potrei anche fare altre cose, ad esempio mi occupo di magia, si sono un mago, potrei sempre scopare nel tempo libero!"

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diddi
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da diddi » 18 nov 2008, 16:18

Come il solito, scrivo dopo giorni. E’ lunga leggere tutto il thread! Di tanto in tanto trovo interventi cui vorrei replicare di getto, poi mi rendo conto che ci sono altre dieci pagine in cui altri potrebbero avere già risposto (tipo l’affermazione: che cos’ha Marcato in meno di Hernandez? :shock: )

Vado per argomenti. Rilassatevi, perché sarò lungo come il solito e me ne scuso sin d’ora. In alternativa, saltate il mio intervento.

Una premessa metodologica: questa volta ho visto l’incontro allo stadio. Per questo motivo ho alcune sensazioni molto vive e mi sono reso conto di alcune circostanze non avvertibili in TV. Per contro non ho avuto modo di rivedere le azioni e tutti i miei commenti dovranno basarsi sulle labilità della mia memoria. Come di consueto, sono aperto a critiche motivate e rettifiche.

Argentina – nonostante sia orribile da vedersi, io adoro questa squadra. La verità è che si tratta di una squadra “ragno”: sta lì, se la attacchi al piede ti ricaccia indietro, se la attacchi al largo ti isola il portatore di palla, la ruba e contrattacca. Non esiste modo per mettere in difficoltà l’Argentina in forma e al completo, se non subissandola di gioco (compito arduo) o mettendola sotto pressione nelle fasi statiche e nel break down e inducendola al fallo. Per noi era ovviamente obbligatoria la seconda strada e per certi versi nel primo tempo ci siamo anche riusciti, sebbene l’imprecisione al piede di Marcato (a prescindere dalla difficoltà dei calci, è una constatazione oggettiva) non ci abbia consentito di ricavarne punti.

Dove abbiamo perso - Il tabellino dice questo: mete 1 a 1; cp 4 a 9! :shock: Intanto, aver tenuto l’Argentina a 1 meta è un’impresa difensiva e testimonia di un buon assetto generale. Va detto anche che alcuni falli trasformati da Contepomi in 3 punti sono stati commessi per evitare una probabile segnatura: appartengono a questi i “tenuti” di Masi nei 22. Tuttavia si può affermare nel complesso, dati alla mano, che nell’ambito di una partita sostanzialmente equilibrata, sia stata decisiva la nostra “indisciplina”. Io non parlo volentieri di “indisciplina”, perché il termine dà l’impressione che il fallo sia frutto di un momentaneo offuscamento, quando invece spesso deriva da una contingente necessità: chi tiene la palla dopo il placcaggio non lo fa per disprezzo delle regole del gioco, ma per non consentire agli altri di gestire un contrattacco; così come chi si tuffa sul ruck non lo fa dimentico delle norme che la regolano, ma nel tentativo di recuperare da una posizione svantaggiosa. Per questo io preferisco il termine calcistico “fallosità” e dico che, contro l’Argentina, la nostra unica e non infondata speranza era giocare in modo simile al loro ed essere meno “fallosi” (la Francia aveva fatto così); invece lo siamo stati di più.

Gli episodi - Mallett, richiestone, ha attribuito la sconfitta ad episodi: i 2 calci piazzati causati da Masi nel finale di primo tempo, che ci hanno messo sotto nel punteggio e in condizione di dover recuperare, e la meta, che ha ampliato il divario e minato il morale. Gli do ragione: stare sotto nel punteggio con l’Argentina è una iattura. Cito una mia considerazione pre-partita: con questa squadra, più ti esponi e più lo prendi lì. Guarda caso, anche questa volta è successo.
Analizziamoli, questi episodi.
Sul primo tenuto di Masi, metà colpa va a Marcato che riceve palla piatto come per aprire alla mano e poi decide di calciare e viene logicamente contrato; Masi copre e raccoglie, ma è sotto pressione. Masi sotto pressione è un pessimo calciatore, decide di tentare l’avventura e i compagni non sono tanto generosi da concedergli il sostegno (il calcio, anche con poco guadagno, era l’opzione migliore; probabilmente gli altri sono arrivati tardi perché questo era quanto si aspettavano).
Del secondo fallo poco dopo ho labile memoria, ahimé!
La meta è figlia di un errore di Canavosio, che prende palla direttamente nei 22, ma, trovandosi a ridosso della linea di touch, ritiene meglio sparare lungo che fuori con poco angolo (e quindi con probabile scarso guadagno); cicca il calcio sparandolo in bocca ad Hernandez, il quale lo fa rimbalzare (e guadagna tempo per studiarsi la situazione) e quando lo prende ha già chiaro che i nostri centri lo attaccheranno, che sta salendo anche l’ala a sinistra (Mirco), che il calciatore si è reso conto di aver fatto una str..ata e, indeciso sul da farsi, è lento a salire, che il nostro estremo è inesperto e staziona troppo profondo, che l’ultima difesa è l’apertura mingherlina (un giornale australiano l’ha definito così, cioè “diminutive”, in inglese); percorsi 5 metri, al salire della difesa la turlupina con un calcetto, anticipa calciatore ed estremo e sul placcaggio scarica al sostegno, che entra in meta appena solleticato dall’estremo tentativo di Marcato. Col senno di poi, sono in grado anch’io di dire che quella palla andava calciata fuori accettando uno scarso guadagno e concedendo loro eventualmente una touch a 25-30 metri. Ma d’altronde eravamo sotto nel punteggio, e loro erano in 14. “Proviamoci!”, si sarà detto il buon Pablo, noncurante del suo piede imbananito di sabato scorso, e si è esposto; per cui noi (come da mia citazione poco sopra) l’abbiamo preso lì. Ahi, quanto fa male!

Il gioco dell’Argentina – a parte il “palla alta e pedalare”, che per funzionare a dovere necessita della pedata di Hernandez, mi ha entusiasmato l’abilità difensiva dei pumas. Come gli AB si muovono sempre a terne in attacco, con uno che porta palla e due in sostegno ai lati sempre pronti, così loro erano sempre in tre sui punti d’incontro: uno placcava alle gambe a fermare, l’altro andava alto a coprire il riciclo e il terzo, frontale, era pronto a “grillotalpare” dal gate. Dovrei rivedermi la partita decine di volte da dietro i pali per capire come fanno! Ma forse è meglio che lo faccia il nostro coaching staff...

Il gioco dell’Italia – l’ingenuo Travagli ha spiegato a dovere il nostro game plan: “cercare di giocare nel loro campo con dei calci molto lunghi e, una volta conquistato il loro campo, tenere la palla o giocare palle veloci all’esterno”. Perché non ha funzionato? A mio avviso, perché i calci erano sì molto lunghi, ma per guadagnare in lunghezza erano anche molto piatti, con l’esito che, terminata la loro parabola, i nostri erano ancora lontanissimi e gli argentini avevano tutto il tempo di organizzare un gioco o di ricacciarci indietro. Anzi, la pedata di Hernandez andava sempre altissima, dando tempo ai compagni di portarsi a ridosso del nostro ricevitore, col che la pressione, che avrebbe dovuto avvenire nel campo loro, si spostava nel campo nostro.
Più in generale, dalla mia posizione ho avuto modo di apprezzare la differenza nella tecnica di calcio: i nostri hanno calciato sempre dei punt, calci che hanno il pregio della precisione ma la gittata limitata; laddove gli argentini a volte tentavano dei calci “a spirale”, che vanno più lontani e sono più difficili da intercettare perché hanno traiettoria incerta; ma rischiano di far fare brutte figure: chi si rammenta della punizione di Hernandez che non solo non è uscita, ma è andata oltre la linea di pallone morto regalandoci una mischia sul punto del calcio? Eppure, alla lunga, hanno avuto ragione loro: per il tipo di calci (“molto lunghi”) che avevamo impostato, avremmo dovuto adottare la tecnica “a spirale”, ma ho come l’impressione che dei nostri nemmeno Marcato la sappia usare (esempi di giocatori che hanno lo “spiral kick” nel loro bagaglio tecnico: Peens, De Marigny, Wakarua, Pez); o forse, per qualche misterioso motivo, gli è stato suggerito di non servirsene? In sostanza, quoto Zazza quando dice “Una partita come quella di sabato si decideva con i calci tattici.
Da questo punto di vista gli argentini sono stati nettamente superiori ai nostri.”

I singoli – ho sentito critiche roventi su numerosi giocatori. Chi critica le nostre terze, è al corrente che si tratta di Mauro Bergamasco e Parisse? O vogliono dire che ha giocato male soltanto Sole (il che peraltro non è vero)? Semplicemente, contro il sistema difensivo argentino giocare bene è arduo, perché ci vorrebbe un sincronismo perfetto coi tre quarti che ora non c’è.
Chi ritiene che Marcato giochi a ridosso della linea ha mai notato quanto più vicino alla linea del vantaggio giochi Orquera? Sono scoperte che si fanno stando all’altezza del terreno di gioco: Lucianino gioca coi difensori avversari, li mette in crisi minacciando la penetrazione sul loro avanzamento e sfrutta il loro attimo di indecisione per recapitare la palla al centro. Rammento a tutti i suoi detrattori che sabato ci abbiamo fatto una meta. Oppure tenta di entrare nell’intervallo per inaugurare una sessione di gioco dentro la difesa (vedasi interessante articolo nel thread qualche pagina fa). Anche Pez alle volte lo faceva (non vi inalberate, se avete la registrazione di Italia-Argentina del 2005 andatevi a rivedere la meta di Canale; o se avete quella di Irlanda-Italia del 6N 2006, la meta di Mirco). Marcato invece (ancora?) non lo fa.
Si spara a zero su Garcia. A parte il fatto che ha una bellissima tecnica di placcaggio alle gambe (mi ricorda un gaucho che atterra il manzo con le bolas) e che sta antipatico all’amico JM4 (per cortesia, abbiamo capito che secondo te “no tiene el nivel”, non c’è bisogno di ricordarcelo ogni volta che ci scrivi); Pratichetti è andato meglio? Abbiamo avuto a confronto l’oriundo “mercenario” e il giovane italiano doc, ci sono forse state differenze? Hanno giocato male tutti e due, insieme alla squadra: li vogliamo buttare a mare? Prendiamo atto della brutta prestazione, e andiamo avanti.
Canavosio ha francamente giocato male. Il passaggio no, quello lo fa bene, a differenza di Travagli (che però se imbrocca la giornata che passa bene diviene devastante). Inoltre placca quanto gli passa davanti. Ma non ha mai tentato la sortita (anche perché conscio che farsi beccare dai pumas senza sostegno equivale a perdita di possesso) e soprattutto si è dimostrato dannoso al piede, non solo in occasione della meta: ricordo una serie di calci dal box sparati alti e corti e un calcio svirgolato direttamente fuori. Per me, una delusione. Spero possa rifarsi in futuro.
Infine Masi. Ho sentito aspre critiche alla sua gestione del possesso. Tuttavia è uno scotto prevedibile da pagare schierando estremo un giocatore fuori ruolo. Il problema di Masi estremo è che non è sicuro quando calcia sotto pressione. Tuttavia da questa esperienza Andrea potrebbe ricavare l’insegnamento che alle volte è meglio calciare fuori anche se si rischia di andare corti (soprattutto con le ELV, che neutralizzano il maul) che farsi beccare con la patata in mano. Come apertura Masi aveva molto di più da imparare, da estremo questo è l’unico insegnamento di cui poteva aver bisogno. L’ha avuto.

Man mano che mi verranno in mente altre cose, ve le proporrò...
:-]
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da tafano » 18 nov 2008, 17:09

diddi ha scritto:Come il solito, scrivo dopo giorni. E’ lu.........

.......va aver bisogno. L’ha avuto.

Man mano che mi verranno in mente altre cose, ve le proporrò...
:-]
Wow, proponiti alla gazza rosa! Aspetto sempre i tuoi commenti, daccordo o no, son sempre
precisi ed argomentati.
Comunque : ma che cos'ha Hernandez in più rispetto a Marcato? :D
http://illinkpiubellodelmondo.com/ : un blog da non leggere.

danci
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da danci » 18 nov 2008, 17:17

tafano ha scritto:Comunque : ma che cos'ha Hernandez in più rispetto a Marcato? :D
beh, ad esempio...Immagine

p.s.: complimenti diddi, bella penna
p.s. 2: lo spiral kick è nel repertorio anche di Orquera

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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da supermax » 18 nov 2008, 17:36

Come al solito, Diddi riesce a tirare fuori qualcosa di nuovo ed illuminante anche su aspetti detti e stradetti. Condivido praticamente tutto. L'aspetto che io vorrei invece sottolineare è l'incapacità dell'Italia (non solo di quella di Mallett) di cambiare le cose in corsa una volta che il piano di gioco previsto non funziona. A parte le caratteristiche diverse del giocatore, forse che con Orquera è mutata l'impostazione che prevedeva l'occupazione del campo avversario con i calci, dalla quale non ricavavamo un ragno dal buco? No, e l'azione che ha portato Masi in meta non fa testo. L'Argentina è una squadra rognosa che non ha un gioco brillante ma che è capacissima di far giocare male l'avversaria e anche la Francia se ne era accorta una settimana prima. Forse pochi ricordano la partita che abbiamo vinto a giugno a casa loro. Fu orrenda, caratterizzzata da un numero ridicolmente alto di falli, ed entrambe avevano giocato molto peggio che a Torino. Dove fu la differenza a nostro favore, a parte il fatto che l'Argentina (ma anche noi) era piena di rimpiazzi? Da loro dopo pochi minuti si fece male Hernandez, l'unico in grado di fare qualcosa di "diverso" dal compitino affidato. E anche a Torino Hernandez ha inventato il break decisivo perché era l'unico, fra i 30 giocatori in campo, con le qualità per farlo. Per paradosso, mi sono fatto l'opinione che la partita poteva volgere a nostro favore solo se avessimo avuto.....Pez ad apertura. Sì, lo so è sempre quel giocatore che ha fatto disperare tanti di noi (me compreso) per le sue scelte di gioco. Ma in "quel" tipo di partita proprio una giocata "anarchica", fuori dagli schemi disegnati dall'allenatore, poteva interrompere il tran tran. L'ha fatta Hernandez, poteva farla solo Pez da noi. E poi, ovviamente, alla partita successiva manco lo si convocava.....mica siamo pazzi :-]

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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da magopiccolo » 18 nov 2008, 17:45

calciarla a spirale non è difficile, non ho dubbi sul fatto che lo sappia fare Marcato, Orqera e forse Robertson e MauroBe mentre prenderlo al volo è più facile la palla arriva dritta nello zainetto, mentre se cade a "trottola" non sai che forma abbia , può arrivarti con le punte all'esterno o sopra sotto passandoti tra le braccia
altro discorso è la traiettoria, se è molto orizzontale non puoi prenderla a "culla", con braccia alte e simmetriche e frote all'avversario è un suicidio tecnico, meglio di lato cosi se cade no è inavanti
"Bè potrei anche fare altre cose, ad esempio mi occupo di magia, si sono un mago, potrei sempre scopare nel tempo libero!"

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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da magopiccolo » 18 nov 2008, 17:50

magopiccolo ha scritto:calciarla a spirale non è difficile, non ho dubbi sul fatto che lo sappia fare Marcato, Orqera e forse Robertson e MauroBe mentre prenderla al volo è più facile la palla arriva dritta nello zainetto, mentre se cade a "trottola" non sai che forma abbia , può arrivarti con le punte all'esterno o sopra sotto passandoti tra le braccia
altro discorso è la traiettoria, se è molto orizzontale non puoi prenderla a "culla" o con braccia alte e simmetriche e frote all'avversario è un suicidio tecnico, meglio di lato cosi se cade no è inavanti
scusate non andava il modifica ed ho dovuto modificare quotando
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da diddi » 18 nov 2008, 17:57

magopiccolo ha scritto:calciarla a spirale non è difficile, non ho dubbi sul fatto che lo sappia fare Marcato, Orqera e forse Robertson e MauroBe...
Probabilmente Marcato e Orquera lo sanno fare, forse anche Robertson. Però non l'hanno fatto. Allo stadio si vede bene se la palla gira sull'asse lungo o su quello corto. In fase di riscaldamento, Marcato, Orquera, Masi, McLean, Canavosio e Travagli hanno provato sempre e solo punt, Hernandez e Contepomi anche spiral kick.
Ho visto fare qualche drop a MauroBe in allenamento. Magari è l'unico fondamentale di calcio che gli manca, ma se devo giudicare da quello, direi che si tratta di un pessimo calciatore.
Peterino
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Bacioci
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da Bacioci » 18 nov 2008, 17:59

Grande Diddi!
In linea di massima concordo su quasi tutto.

Un'annotazione tecnica sui calci: la "nuova" tecnica di calcio (con il pallone messo in verticale che, durante il volo, gira sulle punte) è stata una necessità, perchè i palloni sintetici (soprattutto gli ultimissimi) non permettono grandi margini di errore in fase di contatto.
Il calcio a spirale, se colpito bene, rimane il più efficace in termini di gittata, ma ci vuole una sensibilità che, con i tempi di esecuzione che sono necessari adesso per evitare la pressione, pochissimi hanno. Attualmente mi vengono in mente solo il Mago e Ronny O'Gara (e nel "piccolo" del nostro campionato Goosen che, non a caso, utilizza questa tecnica praticamente solo per i calci di punizione dove ha tutto il tempo che vuole, e Mercier).
I giocatori normali preferiscono la tecnica nuova che permette di essere più precisi, ma meno potenti.
Poi la battaglia tattica è stata persa anche perchè loro erano sempre almeno in tre e noi al massimo in due a coprire il campo (errore gravissimo da imputare interamente al Coaching staff).

Sul discorso di Orquera/Marcato a riguardo del giocare vicino alla linea, chi ha detto che Marcato ha giocato troppo su per me ha visto un'altra partita. Non solo ha giocato distante, ma non è mai stato una minaccia per la difesa che andava direttamente sugli altri attaccanti. Il "povero" Garcia ha preso due o tre stecche pazzesche perchè i difensori si disinteressavano di Marcato. A mio parere (ma è facilissimo da dire davanti alla tv), c'erano due o tre occasioni in cui si erano aperti dei varchi enormi da esplorare (vedi Cipriani...). Il grosso difetto di Marcato per me è il fatto che non si prende iniziative personali e non è mai una minaccia.

Sulla meta loro, dopo che ho visto dove stava andando il calcio di Canavosio ho detto:"meta"...

Bacioci
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da Bacioci » 18 nov 2008, 18:05

magopiccolo ha scritto:calciarla a spirale non è difficile, non ho dubbi sul fatto che lo sappia fare Marcato, Orqera e forse Robertson e MauroBe mentre prenderlo al volo è più facile la palla arriva dritta nello zainetto, mentre se cade a "trottola" non sai che forma abbia , può arrivarti con le punte all'esterno o sopra sotto passandoti tra le braccia
altro discorso è la traiettoria, se è molto orizzontale non puoi prenderla a "culla", con braccia alte e simmetriche e frote all'avversario è un suicidio tecnico, meglio di lato cosi se cade no è inavanti
Non prendertela, ma non sono per niente d'accordo con te sul fatto che calciare a spirale sia più facile...
Non so se l'hai mai fatto, ma provaci sotto pressione (e parlo di PRESSIONE!)... :shock: :D

Anche sul discorso della presa al volo non sono d'accordo (ti scirve uno che ha giocato parecchio da estremo...).

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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da TommyHowlett » 18 nov 2008, 18:15

Quoto Diddi in tutto.
La prossima volta scrivi subito dopo la partita. Si risparmiano decine di pagine di commenti "collage" a vantaggio di altri argomenti.
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.

magopiccolo
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da magopiccolo » 18 nov 2008, 18:28

Bacioci ha scritto:
magopiccolo ha scritto:calciarla a spirale non è difficile, non ho dubbi sul fatto che lo sappia fare Marcato, Orqera e forse Robertson e MauroBe mentre prenderlo al volo è più facile la palla arriva dritta nello zainetto, mentre se cade a "trottola" non sai che forma abbia , può arrivarti con le punte all'esterno o sopra sotto passandoti tra le braccia
altro discorso è la traiettoria, se è molto orizzontale non puoi prenderla a "culla", con braccia alte e simmetriche e frote all'avversario è un suicidio tecnico, meglio di lato cosi se cade no è inavanti
Non prendertela, ma non sono per niente d'accordo con te sul fatto che calciare a spirale sia più facile...
Non so se l'hai mai fatto, ma provaci sotto pressione (e parlo di PRESSIONE!)... :shock: :D

Anche sul discorso della presa al volo non sono d'accordo (ti scirve uno che ha giocato parecchio da estremo...).
scrivo in arabo? Ho detto che calciarla a spirale non è così difficile, un'apertura professionista è in grado di farlo.
Sulle presa al volo, cosa c'è di difficile (anch'io ho giocato parecchio... ...ma io giocavo bene 8-) )
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Re: Italia Argentina - 15 Novembre 2008 - Torino

Messaggio da tonione » 18 nov 2008, 19:50

interessante prospettiva la tua diddi...sembrerebbe quasi una prospettiva dal suolo: cosa che ben pochi possono permettersi in particolar modo in un test della nazionale. vuoi vedere che sei un raccattapalle?nella parola raccattapalle non vederci nemmeno per un secondo qualcosa d'offensivo o teso a sminuire...perchè, anzi, per me lavorare a bordo campo è una delle cose migliori per un appassionato.

detto questo su Italia-Argentina resta solo da aggiungere: queste cocenti sconfitte non ci fanno bene. potremmo dimenticarle solo con una vittoria al mondiale prossimo venturo. voglio dire che se la sconfitta avviene in un all'interno di un progetto di crescita tutto teso verso l'obbiettivo mondiale allora è sopportabile, altrimenti è solo acido che si sparge nelle menti e nelle gambe di giocatori ed appassionati.

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