Più ancora che "bravi" e "non bravi" o "filogovernativi" e "antigovernativi", i giornalisti credo si dividano in due categorie fondamentali: quelli che svolgono deontologicamente il loro lavoro attenendosi SOLO ED ESCLUSIVAMENTE ai fatti, e quindi la cronaca di ciò che è accaduto e poi quelli che lasciano lo scolastico compitino di ratifica agli altri mentre loro cercano a colpi di indagini, scoop e previsioni di scovare l'inghippo. E dato che c'è un bisogno spasmodico di "vederci chiaro", le masse le influenzi in questo modo, portando alla luce ciò che sta nell'ombra, non ciò che alla luce già ci sta perchè nessuno ha interesse a nasconderlo.
Naturalmente è il lavoro più facile e scomodo assieme. Facile perchè a rovistare nel torbido, in Italia, ci si mette nulla, anche se, pure in quello, bisogna esserne capaci. E poi, una volta messa la bomba, disinnescarla son c@zzi degli interessati. Scomodo perchè ci si fa un pò di amici ma anche moltissimi nemici, e quei nemici son solitamente molto, molto, molto potenti. Potenti perchè "contano", altrimenti non avrebbe senso nemmeno cercare lo scandalo. E scomodo perchè se si vuole far carriera, essendo tutti nello stesso ambiente, quelli che "contano" sarebbe normalmente bene tenerseli buoni.
Arrivando all'articolo sulle Zebre, per stabilire ciò che E' e ciò che NON E' la famosa "merda nel ventilatore" coniata dal mio amico jpr, occorre stabilire i FATTI o arrivarci il più possibile vicino, altrimenti domattina Fumero potrebbe scrivere che giurerebbe di aver visto aggirarsi nottetempo uno del tutto simile al Presidente Federale con l'impermeabile aperto e le mutande abbassate che tanto poi, ora che l'interessato prova la falsità della cosa (ammesso di riuscirci), il mostro in prima pagina c'è andato comunque.
Ma dato che uno nel suo lavoro ci mette faccia e firma in calce, ecco che poi può succedere che lo "scandalo" vi sia e ci sia il conseguente obbligo morale, etico, legale etc di essere smentito o chiarito.
Sempre per rimanere allo sport nazionale, cioè il Tiro al Piccione Alfredone", io ora cito, come altro esempio, Malfatto che con un articolo di poco fa arriva proprio frontalmente a Gavazzi facendo un parallelismo Calvisano / Crociati (Giovannelli).
L'interessato può star zitto o chiarire. Problema suo. Ma il punto vero è se ci sono ragioni logiche e vere (i "fatti") che han portato a scrivere quanto sotto.
E' falso? Querela. Subito.
E' vero? Spiegare. Subito.
Star zitti? Ci si mette in balia del tritacarne dell'opinione pubblica. Quella che... "Andreotti è mafioso!", "Il Papa è pedofilo", "le Twin Towers le ha buttate giù Bush" e "non siamo mai stati sulla Luna".............
L'importante è non dare per automatico che Fumero, Malfatto e compagnia cantante siano tutti ma proprio tutti contro il povero martire calvino.
I Fatti contano e i Fatti fan fede. Poi le antipatie ideologiche...quelle sì che sono merda nel ventilatore.
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