guten ha scritto:voci dicono che Asti vende diritto della serie B (finiti soldi)al settimo torinese
Fermi tutti prima di continuare a dire st...zate ASTI NON VENDE NIENTE A NESSUNO ANZI SI TIENE TUTTO QUELLO CHE HA, abbiamo perso un occasione ma questo non vuole dire fallimento della società con conseguente chiusura della baracca, sicuramente c'è tanta amarezza per non aver ottenuto un risultato alla nostra portata e per aver concluso un progetto triennale senza aver raggiunto appieno l'obbiettivo.
Sicuramente in questi 3 anni si sono spesi soldi ed energie non indifferenti e difficilmente si continuerà su questa strada (per quanto riguarda i soldi perché le energie finchè ci saranno si spenderanno sempre molto volentieri).
E poi se ve la devo dire tutta è impossibile una vendita di diritti perché se ci mettiamo a quantificare il mazzo che ci siamo sempre fatti, anche prime di questi 3 anni, arriveremmo a chiedere una cifra che farebbe venire i capelli bianchi anche al supertinto Berlusconi e quindi consci dell’impossibilità di chiunque a sborsare tale somma vi comunico che NOI NON SIAMO IN VENDITA!!!
Ramina ha scritto:Pare sia sul mercato anche un nerboruto allenatore mezzo kiwi e mezzo danese, con moglie, figli e treccine al seguito.
Di parrucchiere non costa molto
Il GRANDE e nerboruto allenatore mezzo kiwi/maori e mezzo danese è un po che non lo vedi perchè le treccine non le ha più da un pezzo….ora costa anche di parrucchiere
JoanDoe ha scritto:Ieri ho tentato d'informarmi su sta bomba e sembra essere vero del resto anche lo stesso allenatore dell'Asti già a inizio stagione faceva intendere che se non fossero andati in A, ci sarebbero stati dei problemi di tipo economico. Cmq ripeto: "sembrerebbe vero" non ho detto che è! Perciò vedremo con l'avvicinarsi del 31 Luglio
Non so tu chi sia e tramite quali canali hai cercato informazioni però posso dirti che Regan ad inizio stagione avrà espresso un suo pensiero ma assolutamente non era e non è il portavoce dell’Asti rugby, poi sicuramente non è uno stupido e sapeva benissimo che il progetto aveva copertura economica per 3 anni e che un’eventuale fallimento difficilmente avrebbe visto un altro dispendio economico simile!
Per concludere vorrei dire ancora una cosa, è impossibile che l’Asti rugby sparisca visto i numeri che si sono creati, a livello giovanile sfondando abbondantemente il muro dei 100 tesserati juniores (anche grazie a quest’ultimo triennio che ha fatto da enorme cassa di risonanza), a livello seniores con oltre 30 atleti completamente nostrani,a livello old con oltre 25 "atleti" (non me ne vogliano gli old ma mi fa sorridere chiamarli atleti), a livello di sostegno da parte degli sponsor, delle istituzioni locali, della dirigenza, dei volontari, dei genitori, e dei sostenitori di questo club.
E poi se me lo consentite vorrei "tirarmela" anche un pochino dicendo che comunque penso che il bilancio 1998/99-2008/09, ovvero un decennio, non sia malaccio visto che una società rinata dalle proprie ceneri con un foltissimo gruppo neofita nel lontano 1998 in dieci stagioni, veleggiando sempre nelle zone alte delle varie classifiche, ha disputato 4 play-off perdendo 2 promozioni in A ed ottenendo la promozione dalla C2 alla C1 nel 2001/02 e la promozione dalla C alla B nel 2003/04 e diventando il club di riferimento del piemonte pur essendo molto giovane e assolutamente non tra quelli "storici".
Tutto questo secondo me non è da roba da poco visto anche la zona di depressione rugbystica in cui ci troviamo (non me ne vogliano i conterranei piemontesi).