da un pò di tempo seguo il rugby anche se in passato non ho mai praticato. La passione è cresciuta fino a sentire il desiderio di far parte in qualche modo di questo sport. Purtroppo non sono più giovanissimo (trentasei anni) e dunque le folgoranti carriere di giocatore le lascio ai miei figli. Però l'idea di potermi rendere utile come arbitro mi è sembrata da subito un ottima soluzione. Ho infatti già richiesto informazioni a livello regionale (Toscana) ma in questo periodo probabilmente sono ancora tutti in ferie ed infatti non ho avuto risposte. Il mio progetto sarebbe quello di poter partecipare al prossimo corso di formazione arbitri.
Comunque non ho scritto questo mio primo messaggio per parlare di me, ma anzi per parlare di voi (arbitri effettivi).
Vi andrebbe di raccontarmi cosa comporta per una persona iniziare questo impegno sportivo? Ho famiglia ma la domenica (o sabato) posso dedicarlo al rugby, così come eventuali riunioni feriali. Mi riferisco anche al tipo di impengo mentale (oltre che fisico), nel senso della responsabilità (relativa ai rapporti da inviare post partita) oppure al concetto di arbitraggio in generale.
Insomma, senza dilungarmi troppo ho riassunto nel titolo il concetto di "libero arbitrio", nel senso che ognuno di voi probabilmente ha preso questa libera scelta in passato e oggi è ancora mantenuta. Dato l'orario in cui sto scrivendo potrei fare anche una domanda alla Marzullo del tipo "..perchè fai l'arbitro di rugby?".
Al di là di eventuali battute, sono serio in questo post. Perchè mi piacerebbe capire che tipo di ambiente c'è, nel caso in cui in futuro io diventassi davvero un elemento attivo di questo magnifico sport.
Salutoni a tutti.
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