Grazie.
Provo a darti le mie risposte senza pretendere, né di essere esaustivo, né di avere la verità in tasca.
Ilgorgo ha scritto: ↑29 dic 2019, 20:33
Se bastano organizzazione e costanza, perché in Inghilterra e Francia non rendono popolare anche il campionato femminile? (in realtà ci stanno provando e anche con un po' di successo, vedremo come andrà)
Quanto potenziale di pubblico c'è stato sinora nel campionato femminile in
ING e
FRA?
Oggi
c'è più interesse rispetto a prima e infatti si muovono. Vedremo i risultati tra qualche anno.
Ilgorgo ha scritto:Perché in Scozia o Galles non rendono popolari anche i propri campionati nazionali? (chi di noi conosce il nome della vincitrice dell'ultimo campionato gallese o scozzese?)
Perché hanno soddisfatto le loro necessità con la
Celtic League. In
Scozia ci sono 2 grandi città e un altro paio medio piccole [che ciclicamente ritornano a essere candidate per la terza scozzese]. In
Galles il territorio popoloso del Sud è rappresentato parimenti.
Concedimi di essere spudoratamente
Venetista, ma è come se in PRO14 ci fossero 4 squadre a rappresentare il
Veneto [e nel 6N ci giocassero i
Dogi ], numericamente saremmo a posto, io sarei contento, e potremmo sviluppare quel modello.
Le
dimensioni, purtroppo, contano in questo caso e se ci deve essere un campionato in Italia, il modello di sviluppo deve essere tarato su uno spettro più ampio e rappresentativo.
Ilgorgo ha scritto:Perché le squadre romena e georgiana che si sono legate ai Saracens (Timisoara Saracens e Lelo Saracens, mi sembra) non riescono ad attirare pubblico, nonostante il know how dei loro patrocinatori? Perché in Georgia dove c'è tanta passione per il rugby il campionato locale se lo filano in pochi?
Dovremmo chiederlo [o essere] ai
Georgiani e ai
Rumeni.
Se esistesse un
Saracens Venezia sarei contento?
Più di ora di sicuro, ma sarebbe sempre una squadra con una identità annacquata, un Saracens B, a farla buona.
Sul perché poi in Georgia e in Romania il
Didi 10 e la
Superliga non funzionino, non ho risposte, ma temo che alcuni motivi siano simili a quelli che coinvolgono il TOP12.
Ilgorgo ha scritto:Perché i francesi che sanno come si fa non sbarcano in Italia, prendono in mano il nostro campionato e lo trasformano in un prodotto di successo? Dopo la spesa iniziale ne trarrebbero gli utili.
Insomma qui stiamo andando un po' più in là del reale, una cosa simile, l'unica possibile, l'hanno fatta:
EPCR è un allargamento del loro mercato che coinvolge anche altri campionati, ma lì possono controllare e guadagnare.
Ilgorgo ha scritto:Non contesto le vostre proposte, contesto solo la convinzione che la loro efficacia sia così pacificamente certa. Anche perché dire che una soluzione è semplice e a portata di mano equivale ad accusare implicitamente (o esplicitamente) chi ora è preposto a trovarla e non la trova. E queste accuse mi sembrano un po' facili.
Sicuro, la facciamo più facile del dovuto, ma, oggi, lo sviluppo di un campionato di club di successo è inesistente. Non vi è nulla che i club stiano facendo, se non giocare e sostenere la propria attività.
Quando critico e muovo delle ipotesi, parto dalle mie [nostre, mi verrebbe da dire, se me lo concedi] necessità di usufruire di un rugby di livello soddisfacente. Mi calo nella parte del tifoso francese e poi la confronto con quella reale di cui posso fruire.
Ilgorgo ha scritto:Ti chiedo una cosa, ma non vuole essere una sfida. Hai scritto in un post che una delle prime cose da fare sarebbe dare al campionato un nuovo nome. Quale?
Qui cercherò di essere un po' più largo, facendo delle ipotesi personali, ma la risposta completa sarebbe affiancata alla consulenza di esperti di comunicazione e branding.
Se dovessi proporre un modello per la scelta di un nome, valuterei in primis il target a cui mi vorrei rivolgere: il
tifoso italiano.
Serie A è il nome del 90% dei massimi campionati, dal calcio all'hockey su pista.
Voglio mantenere lo
standard in modo da essere uniformato?
Se si, allora scelgo questo:
Serie A Rugby.
Voglio
distinguermi per catturare l'attenzione del mio target?
Allora devo trovare un nome distintivo.
Quali sono i nomi dei campionati maggiori a cui il tifoso di riferimento ha accesso?
Super Rugby,
TOP14,
Premiership,
PRO14.
Bene, il mio campionato non deve sembrare un sottoprodotto di uno di questi.
Quindi non vanno bene
Super10 e
TOP12, perché esistono già un Super e un TOP.
A questo punto ci possono essere due strade, continuo a esplorare i
superlativi se voglio restare nella scia dei maggiori, oppure scelgo un nome che esca dal cliché.
Una volta optato per l'una o l'altra, scelgo se debba essere linguisticamente neutro [latino] o no [italiano].
Poi inizio a fare esempi concreti [scelgo qui per comodità il superlativo latino], magari in diversi ambiti:
Maxima,
Magnus,
Optimus,
Primus,
Virtus ...
Butto giù e lascio decantare, per vedere quello che stanca in fretta, risulta fuori contesto, sia già in uso o identificativo di altra cosa [che ne so, non sceglierei mai
Falange]
Con il materiale che sembra migliore inizio a fare delle ipotesi di
caratterizzazione.
Provo a far circolare il nome per verificare le reazioni, associo una immagine, da cui ricavare un logo. Mi assicuro i domini web.
Fatto questo inizio prima della fine del campionato in corso a fare saper al target al quale voglio rivolgermi che ho comprato un bel vestito nuovo, passando tutta la parte off season a decantare le lodi delle paillettes, degli strass, del glitter abbondante che ora mi circonda.
Ecco.
Farei così, per iniziare.
Saluti PR-WSM
P.S. Mi allargo. Anni fa mi proposi, in una città dove non abito più, di seguire la comunicazione della locale squadra di rugby. Visto che un'altra persona era stata incaricata, mi dissero di no [non mi dissero nulla, a essere sincero
diciamo che mi fecero sapere ...]. Di lì a poco, sui social della squadra iniziarono a comparire post in cui si notifica che la cronaca della partita era su NPRugby, su Rugbymeet, su Onrugby [all'epoca avevano una sezione per le squadre locali]. Non voglio sembrare s*****o, ma lo sforzo fu vano, perché su quei canali di informazione, c'erano solo appassionati di rugby, non cittadini di quel luogo da informare sulle attività del club.
Ecco, parimenti, temo che le squadre del TOP12 abbiano uno spettro limitato del mondo al quale vorrebbero rivolgersi e abbiano le idee poco chiare su quali dovrebbero essere i loro obiettivi.