Belgio – Il Boitsfort, pluriscudettato club della massima divisione belga, è sponsorizzato dal ristorante Ciccio Bello, specialità pizza, pasta e vino.
Canada – Il rugby femminile canadese è in pieno marasma per l’effetto intrecciato delle accuse delle giocatrici della nazionale 7s verso il proprio allenatore e del cattivo risultato olimpico, giunto dopo l’allontanamento del coach. Circa un anno fa un gruppo di 37 giocatrici attuali ed ex della nazionale 7s, compresa l’italo-canadese Bianca Farella, ha richiesto ufficialmente alla federazione di rimuovere il coach Tait, accusato di modi impropri (non di natura sessuale) sconfinanti nella vessazione e nel bullismo; questi comportamenti, secondo le accuse, avevano causato in alcune atlete insicurezza, depressione, disturbi dell’alimentazione e altro. Dopo aver valutato nel dettaglio le accuse la federazione ha però concluso che i modi di Tait non rientravano nell’ambito della molestia e del bullismo e non erano perciò punibili. Tait ha deciso di rinunciare lo stesso all’incarico, che è stato assunto dal suo vice Sandro Fiorino (solidale, comunque, con Tait). L’ambiente del rugby canadese si è spaccato, con una buona fetta di persone pronte a sostenere Tait e ad accusare le atlete di aver creato accuse dal nulla; dopo il molto deludente nono posto olimpico a Tokyo (nel 2016 a Rio, con Tait, il Canada femminile aveva vinto la medaglia di bronzo) la fazione pro-Tait ha visto in quel grigio risultato una giusta punizione; Jamie Cudmore, ex nazionale maschile e assistant coach del Canada maschile, ha scritto sui social “karma is a bitch”, come per dire appunto che le giocatrici si erano meritate tale delusione, ed è stato licenziato dalla federazione canadese. Ieri l’intervento di Lisa Cooper (dirigente? giornalista? semplice tifosa? Non so), che difende in modo deciso e articolato Tait accusando frontalmente le giocatrici (
http://bcrugbynews.com/show_news.cfm?ID=3734), ha nuovamente spaccato il pubblico.
La federazione canadese ha deciso di mantenere riservati i dettagli dell’inchiesta, perciò è molto difficile riuscire a capire dove stia la ragione. Forse, come a volte accade, non ci sono buoni e cattivi: forse Tait era in buona fede convinto di operare nel giusto e le giocatrici erano in buona fede convinte che i suoi comportamenti fossero oltre il lecito. E hanno finito per perdere tutti.
Covid – Finalmente un tema nuovo: il covid. Come stanno reagendo le confederazioni continentali, nell’attività internazionale, ai problemi tuttora presentati dall’epidemia?
La confederazione dell’ASIA è fin qui stata la più prudente, forse perché la sede di Asia Rugby è in una zona, quella di Hong Kong, dove l’esperienza di questo tipo di virus ha insegnato la strada del rigore e della pazienza: il calendario asiatico è fermo da molti mesi e dovrebbe riprendere gradualmente solo in settembre con il 7s, ma la prima tappa dei campionati asiatici 7s, in Corea Sud, è già stata annullata; i primi test match XV maschili sono in programma solo a gennaio 2022
www.asiarugby.com/asia-rugby-calendar-2021/.
In NORD AMERICA i primi, eventuali test match maschili sono in calendario in ottobre, con la esplicita motivazione: “per catturare giocatori grazie alla norma 8 sui tre anni di residenza”. Poi ci saranno i campionati 7s maschili e 10s femminili
https://rugbyamericasnorth.com/events/calendar/.
In SUD AMERICA si giocano in novembre le qualificazioni mondiali contro Usa e Canada.
In AFRICA si è giocato con intensità in giugno e luglio e ora ci sarà qualche mese di pausa nell’attività internazionale, eccezion fatta per i match del Kenya femminile impegnato nelle qualificazioni mondiali.
In EUROPA l’attività per nazionali ha ripreso con una certa continuità da qualche mese: in settembre sono in programma le qualificazioni mondiali femminili e il debutto della Super Cup, in ottobre parte la Coppa Europa ‘21/22 e in novembre ci sono quattro match di qualificazione mondiale maschile
www.rugbyeurope.eu/competitions/championship-2021/.
In OCEANIA per ora non ci sono dettagli sui prossimi campionati continentali XV o 7s, ma come si sa le nazionali di Nuova Zelanda, Australia, Fiji, Tonga e Samoa sono state, sono e saranno attive alle Olimpiadi, nel Championship e nei test autunnali europei.